Nuove rivelazioni su Vinicio

Nuove rivelazioni su Vinicio Nuove rivelazioni su Vinicio Per l'imprudenza dell'addetto allo Stato CÌTÌle e l'ingenuità di un Parroco è sorto il clamoroso 66 aso,, sul celebre calciatore ■ Un documento in latino - Codice civile e codice canonico a confronto Dal nostro corrispondente Napoli, lunedi sera. li* gravi dichiarazioni fatte recentemente alla Camera dal sottosegretario on. Scalfaro sul sensazionale fatto della cittadinanza italiana, illegalmente concessa ad alcuni calciatori, hanno suscitato a Napoli grande impressione, anche perché sta per essere definitivamente risolta quella famosa questione che qui viene definita come il < caso Vinicio ». Una grana grossa, a quanto pare, anche perchè collegata direttamente con un altro guaio, quello del giocatore della Fiorentina Julio Bottello, detto <Julinho>. Delle due questioni si interessano ora le autorità costituite, e le decisioni che saranno prese sono attese anche dagli sportivi di Novara, che possono credere come una eventuale decisione contraria alla società di Napoli possa ■ avere conseguenze benevoli per il sodalizio azzurro pie montese. E' noto che il reclamo del Novara fa riferimento specifico al < caso Vinicio », ma è altrettanto noto che gli enti giudicanti della Federazione càlcio hanno già apertamente dichiarato che la classifica del campionato non subirà mutamenti qualunque sia l'esito delle indagini in corso, in quanto i giocatori — sia pura erroneamente — erano stati tesserali. Il caso della Fiorentina poi non può interessare le autorità sportive in quanto Julinho è stato tesserato come < straniero », e pertanto la causa in corso presso il Tribunale di Lucca per l'illecita dichiarazione di cittadinanza italiana di Julio Bottello, non potrà avere conseguenze calcistiche. Diversa la situazione del Napoli, che ha iscritto Vinicio come italiano, avendo già Jeppson come straniero. Occorrerà dire che, da tutto quanto va saltardo fuori, la fabbricazione della nazionalità di Vinicio appare di una grossolana e rudimentale furbizia. Come si è giunti ad essat Ecco la storia segreta della cittadinanza italiana di Vinicio. Nell'autunno del '55 varie macchine con dentro alcune personalità dello sport partenopeo vanno e vengono fra Napoli e Aversa, e più volte il ragioniere Antonio Moschetti, che custodisce le chiavi dell'anagrafe, viene richiesto di far consultare i centocinquanta polverosi registri dell'archivio. Ma la montagna di carta non partorisce il topo degli antenati. Né i molti tentativi fruttano alcunché. I funzionari del Comune, e di quello di Aversa, hanno idee chiare sul codice penale. Ma quando tutto sembra finito, un giorno all'Associazione Calcio Napoli giunge una lettera. E' del vecchio parroco di Santa Maria la Nova in Aversa, don Francesco Paolo Graziano, un sacerdote buono, mite, che caverebbe il latte dai sassi per contentare le anime angosciate che a lui si rivolgono. E il bravo pievano, commosso da tante inutili ricerche sull'archivio del Comune, che fat Si mette lui a consultare gli scartafacci tarlati. E tanto fa e suda e si arrovella e gira e rigira che (finalmente) in una pergamena del 1B59 scopre questa annotazione battesimale: < Eodem anno 1859 die vero quinta martii ego Joseph Mazzola p parrocus baptlzavi Infantem eadem die natum ex Ignatio Consalvo et ex Aemilia Messia, legiptiinis coniugibus, huius pareciae cui impositum fuit nomen Albilius. Obstetrix Anna Izzo». E' un documento prezioso e il buon don Graziano è felice di vedere coronati così fruttuosamente i proprii sforzi. Occorrerà poi dire che, senza con ciò scalfire l'assoluta buona fede del parroco, non mancheranno i dubbi sull'autenticità di quella annotazione da cui si ricava che il nonno ma- terno di Vinicio, < Albilius», m o m x e e . a a - cioè Albilio Gonsalvo (la madre del calciatore è appunto una Consalvo) nacque ad Aversa. Indubbiamente il controllo sul testo, cioè l'accertamento se esso sia stato scritto con una sovrapposizione, raschiando un'altra frase ovvero inserendolo in qualche spazio bianco, sarebbe facilissimo. Ma la possibilità di accertare se qualcuno, sempre all'insaputa del parroco, abbia o no manomesso i registri è resa impossibile da un fatto: il divieto di esibire i registri parrocchiali all'autorità giudizio- ,, ria non ecclesiastica, divieto inserito nel Codice canonico e riconfermato in solenni leggi ed accordi stipulati fra lo Stato italiano e la Santa Sede. Né dell'accertamento ne sarebbe valsa la pena perché quel certificato del parroco, in base alle leggi italiane, ha il solo valore di un attestato privato. L'unico documento valido sarebbe stato invece il documento fornito dall'anagrafe del Municipio di Aversa. Ma nello « stato civile > di quel Comune al di 5 marzo del 1859 AlbiHo Consalvo non c'è, non è mai nato. E occorrerà dire ancora perché tutto sia chia¬ ro che i documenti parrocchiali di « stato civile » ( nascite, matrimoni e morte) secondo la legge italiana hanno valore si, ma solo per il periodo in cui nei Comuni non esistevano ancora gli uffici di anagrafe, sottintendendosi allora che questo compito veniva assolto dalle parrocchie. E' un fatto accertato dalla storia e dalla giurisprudenza che nel -1859 gli uffici di anagrafe esistevano già in tutti gli Stati poi riuniti nel Regno d'Italia. In quello che fu il regno delle Due Sicilie poi, introdottovi dal governo progressista di Gioachino Murat, nell'intervallo che vide con le fortune di Napoleone l'esilio dei Borboni, gli uffici di anagrafe vennero istituiti nel 1808 segnando un primato sull'intera penisola. Si chiude dunque l'unico spiraglio di validità di quell'attestato. Ecco del resto ciò che sulla questione ha dichiarato un illustre giurista, il prof. Mario Petroncelli titolare della cattedra di Diritto ecclesiastico nell'Università di Napoli: < Il parroco, in base alla legislazione . concordataria è ufficiale di stato civile solo quando trasmette l'originale del ma- . i , ; , e E. T. trimonio e ne chiede la trascrizione. Tutti gli altri suoi documenti hanno verso lo Stato esclusivo valore di attesta\ to privato. Il rifiuto di esibire i registri parrocchiali, la trascrizione di battesimi, morte e matrimoni è un preciso, inoppugnabile diritto in conseguenza dell'art. 1 del Concordato che dice testualmente: "L'Italia assicura alla Chiesa cattolica il libero esercizio del potere spirituale, U libero e pubblico esercizio del culto, nonché della sua giurisdizione in materia ecclesiastica". Tale principio è ribadito nell'articolo 7 della nuova Carta costituzionale che afferma: "Lo Stato italiano e la Chiesa cattolica sono ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani "». Intanto nella faccenda è intervenuta l'autorità ecclesiastica e quel registro è stato posto a disposizione del vescovo di Aversa, monsignor Antonio Teutonico. Ma è da escludersi qualunque siano le decisioni del vescovo o del Tribunale diocesano che esse ven gano portate a conoscenza di chiunque-, rimanendo la faccenda puramente interna della gerarchia episcopale. Da quanto detto risulta chiaramente il reato commesso, e ammesso nella risposta del sottosegretario alla Giustizia: nasce questo reato da due violazioni della legge 555 del 13 giugno 191S regolante la concessione della cittadinanza. La prima consiste nell'aver ritenuto sufficiente l'ufficiale di stato civile del Comune di Napoli un certificato che non essendo dell'anagrafe di Aversa non aveva alcuna validità; la seconda nel non aver considerato che l'art. 3 di quella legge stabilisce sì, che si può diventare cittadino italiano iscrivendosi nelle Uste di leva ma purché siano indicati <il padre o la madre o l'avo paterno », mentre nel caso di Vinicio l'avo (Albilio Consalvo: quello del certificato parrocchiale) è materno. Che accadrà orat La posizione di Vinicio e dell'Associazione Calcio Napoli assai debole sul piano sportivo, è inattaccabile sul piano penale. Infatti era l'autorità italiana, cioè l'ufficiale di stato civile del Comune di Napoli, non Vinicio, che doveva verificare la validità della documentazione del calciatore. Ed il sodalizio sportivo napoletano a sua volta si è limitato a prendere atto della < cittadinanza > concessa dall'ufficiale di stato civile che ne aveva U potere. Al più l'anno prossimo Vinicio giuocherà come < straniero > al posto di Hass Jeppson. L'unico che pagherà invece subendo il rigore della legge sarà il funzionario del Comune che, munito della delega del Sindaco, firmò il certificato di cittadinanza E in quanto ai numerosi tparenti» del multimilionario Vinicio, sbocciati dalle zolle delle campagne aversane, come quel povero bracciante Salvatore Consalvo padre di ben sette figli, essi non avranno che da mettersi l'animo in pace, consolandosi dall'essere stati amabilmente presi in giro con il quarto d'ora di effimera notorietà. Ciò che rimane insolubile invece è il problema della medaglia d'oro fatta coniare dagli sportivi aversani per il loro conterraneo ed assegnatagli in una pubblica solenne cerimonia. Crescenzo Guarino Dei sinistra: il parroco di Aversa, don F. P. Grazia e la famiglia di Salvatore Consalvo che all'Improvviso è divenuta «parente» di Vinicio. (Telef.)