Quattro annegati

Quattro annegati Quattro annegati (Segue dalla prima pagina) te a Venaria In via 11 febbraio 3 e Giovanni Gattuso pure di 18 anni abitante a Venaria in via Fiume 16, omonimi ma non parenti, nel pomeriggio di ieri ai trovavano verso le 16 per andare insieme al fiume. Raggiungevano la Stura immediatamente a valle del ponte della ferrovia Ciriè-Lanzo dove vi sono alcune piccole spiagge. I due giovani che non sapevano nuotare, rimanevano fino alle 19 sdraiati sulle briglie di sassi poste a rinforzo dei piloni del ponte. A un tratto Vittorio Gattuso si alzava e dichiarava di voler fare il bagno. L'amico lo sconsigliava, ma l'altro non gli dava retta. «Rimango vicino alla riva, dove l'acqua è poco profonda, non avere paura >. Cosi dicendo si tuffava Vittorio Gattuso, di 18 anni dalla stessa briglia e scompariva immediatamente. Giovanni Gattuso attendeva qualche attimo, poi, terrorizzato, si metteva ad urlare per chiamare gente. Proprio nel momento in cui accorrevano alcuni altri bagnanti il giovane ricompariva alla superficie, ina sùbito dopo tornava a sprofondare nellacqua senza che nessuno avesse potuto agguantarlo. Le ricerche subito intraprese non approdarono ad alcun esito. Intervenivano i vigili del fuoco di Venaria e di Torino che recuperavano la salma alle 20. — Un altro giovane meridionale, da poco tempo in Piemonte per ragioni di lavoro, è annegato ieri mattina nel lago Sirio, nei pressi di Ivrea. E' il diciannovenne Michele Rosati nativo di Campobasso, città che aveva lasciato nei primi giorni del mese scorso per raggiungere, a Ivrea, il fratello che gli aveva trovato un'occupazione presso l'impresa edile Ferrari. Verso le 10,30 il Rosati si era recato sulle rive del lago assieme a un conoscente, Antonio Gagliano, di 20 anni. Dopo alcune vigorose nuotate, il giovane aveva voluto dare prova della propria abilità come nuotatore, tuffandosi dalla sommità di una roccia che cade a picco sull'acqua. Ciò gli doveva essere fatale. Forse perché colto da malore, il poveretto scompariva alla vista dell'amico e di altri bagnanti che si trovavano in quel momento sulla riva. Dopo circa un minuto egli tornava a galla con gli occhi stravolti e le mani che si agitavano disperatamente. Lanciava un grido roco Bruno Zuccolato, di 18 anni e subito si inabissava di nuovo, prima ancora che i predenti potessero arrecargli soccorso. Poco dopo giungevano 1 vigili del fuoco di Ivrea, subito avvertiti, i quali iniziavano le ricerche e recuperavano la salma. — Alle 2,30 della scorsa notte, dopo sei ore di ricerche, è st:to trovato nelle acque del Po, a Verrua Savoia, il cadavere di un altro annegato: Bruno Zuccolato, di 18 anni, originario di Lonigo (Vicenza). .Alle 16 di sabato era uscito di casa con i pantaloncini da bagno, l'asciugamano e il sapone e aveva detto alla madre che si sarebbe recato in Po per lavarsi. Alle 20, i familiari non vedendolo rincasare si allarmavano. Il giovane non era solito tardare, tanto più che per quell'ora si sarebbe dovuto presentare al lavoro per il turno notturno nella vicina fabbrica di calce Ansaldi. Il padre del giovane e i fratelli Antonio e Biagio correvano al fiume e assieme ad alcuni barcaioli iniziavano le ricerche. Tutta la sponda destra fu battuta per un buon tratto a valle del ponte che dalla Rocca di Verrua porta a Crescentino, zona nella quu!<= si presumeva che Bruno si fosse immerso in acqua. Più tardi anche i carabinieri, di Brusa8CO si univano alle squadre di volonterosi e le ricerche venivano estese. Alle 2,30 toccava ai fratelli della vittima e a un loro cugino di fare la macabra scoperta. Il cadavere galleggiava su una « lama » d'acqua profonda poco più di un metro; a riva, poco lontano, c'erano l'asciugamano e il sapone.

Persone citate: Ansaldi, Antonio Gagliano, Bruno Zuccolato, Giovanni Gattuso, Michele Rosati, Verrua, Vittorio Gattuso