Un medico e cinque farmacisti accusati di spaccio di stupefacenti

Un medico e cinque farmacisti accusati di spaccio di stupefacenti Un medico e cinque farmacisti accusati di spaccio di stupefacenti Le accuse di una torinese - L'avrebbero indotta all'uso progressito di dolisina tornendogliela tramite la moglie del dottore Sanremo, 27 settembre. Si è iniziato oggi, al Tribunale di Sanremo, presieduto dal dott. Bina, un processo assai atteso data la notorietà degli imputati. L'istruzione del procedimento giudiziario ebbe origine dal fermo, operato la mattina del 15 febbraio scorso in Torino, della dottoressa in legge Zoe Pestarino in Ruggieri, dì 50 anni, da Capriata d'Orba (Alessandria) e residente a Sanremo In corso Garibaldi 129. Successive indagini portarono all'interrogatorio di alcuni noti professionisti sanremesi e all'arresto del marito della Pestarino, il medico chirurgo Martino Ruggieri, di 52 anni, da Taranto, "pure residente a Sanremo. Il giudice istruttore, infine, rinviò a giudizio il dott. Ruggieri per avere in Sanremo, quale medico chirurgo avente in cura la torinese Maria Ongaro in Rivoira, rilasciato alla paziente prescrizioni di stupefacenti in misura progressivamente crescente, da due a quattro scatole al giorno, senza che vi fosse necessità curativa, o comunque di proporzioni superiori ai bisogni della cura, e la Zoe Pestarino per concorso nel reato commesso dal marito. Per non avere ottemperato alle prescrizioni di legge nella registrazione di ricette di sostanze atupefacenti, furono inoltre rinviati a giudizio il farmacista Angelo Pieroni, di 35 anni, da Pontremoli, e residente a Sanremo; il farmacista Paolo Mario Gorlero, di 50 anni, da Imperia e residente a Sanremo; la farma-'sta Lidia Cordier, di 51 anno, nata a Sanremo e ivi residente;' la farmacista Speranza Malagola, di 30 anni, nata a Ventimiglia e residente a Sanremo; il farmacista Armando Barbero, di 56 anni, da Acqui e residente a Sanremo. Hanno depostò stamane illdott Ruggieri e la dott. Pesta-1rino! respingendo le accuse. II j Ruggieri' ha dichiarato che solo In un secondo tempo ricettò per la paziente, la signora Ongaro in Rivoira, le prime fiale di dolisina denunciando il genere della cura all'organo provinciale competente. Quando la Rivoira, dopo un soggiorno a Sanremo, parti per Torino, il medico continuò a farle pervenire gli stupefacenti, ricevendo per ogni scatola — così almeno egli afferma — lire 1500, mille per la ricetta e cinquecento per l'acquisto. Le scatole furono portata a Torino dalla Pestarino, che nel frattempo aveva stretto amicizia con la paziente del marito. Sulle circostanze che portarono al fermo della Zoe Pestarino e sulle condizioni di salute della signora Rivoira 5 0 e a a , a i e hanno deposto il di lui marito Guglielmo Rivoira, il figlio Luigi, i medici torinesi Vecchia e Bussi. Il dott. Vecchia, medico di famiglia, nel 1053 ebbe in cura la Rivoira e le prescrisse leggerissime dosi di « dolisina»; la rivisitò nel 195-1 e tenne un consulto con uno specialista in quanto preoccupato per i disturbi psichici che 1 affliggevano. Pensò che es.-i potessero essere originati da abuso di stupefacenti e ne informo Guglielmo Rivoira. Questi eb- lbe un deciso colloquio con la 1 moglie, la quale gli confermo j di far uso di « dolisina ». Non i a rivelò dove l'acquistava e promise che avrebbe smesso di abusare dello stupefacente. La promessa non fu mantenuta e le condizioni della Rivoira continuarono a peggiorare finché nel febbraio scorso, Luigi Rivoira aprì un cesto di fiori indirizzato alla madre, rinvenendo nello stesso! adagiate fra l garofani, anche cinquanta scatole di « dolisina » inviate dalla Zoe . Pestarino che poi fu fermata, su denuncia dei Rivoira. Si è poi discusso sull'opportunità e l'utilità di convocare la Ongaro in Rivoira, attualmente Indisposta. Quindi il Tribunale ha rinviato l'udienza alle ore 9 di lunedì 1° ottobre, ordinando la comparizione della protagonista della vicenda.