Si discuterò soltanto di strade e di incidenti

Si discuterò soltanto di strade e di incidenti apre la Conferenza del traffico a Stresa Si discuterò soltanto di strade e di incidenti Occorrono centinaia di miliardi per costruire larghe autostrade - Curve da rettificare, tranelli da aulire, necessità di segnalazioni orizzontali - Il lantasma del nuovo codice (Dal nostro inviato succiale) Stress, 26 settembre. Da domani giovedì a dome nica la ridente Stresa (il riso può anche essere imbronciato, quasi per civetteria, senza che la pioggia sul giardini si trasformi in lacrime) ospiterà i duemila partecipanti alla XIII Conferenza del Traffico e della Circolazione. Un largo nucleo ha già raggiunto Stress in serata, e qui si tratterrà anche oltre i quattro giorni della Conferenza, per la settimana di conversazioni tecniche che seguiranno. Se il tempo lo permetterà, gite e visite lacuali, stradali e ferroviarie, secondo un ricco programma organizzato dall'A. C. Milano, apriranno le consuète parentesi nelle fatiche del con. gresslBti. - Le quali ultime — nonostante qualche scetticismo e qualche serpeggiante appunto di sterilità, che inevitabilmente accompagnano questo tipo di manifestazioni — non saranno le fatiche ormai abituali delle conferenze streslane, da anni appuntate sul problema della sicurezza del traffico. Nell'Impostazione del temi, quest'anno, non solo la sicurezza non compare di scena, ma neppure la disciplina della circolazione e del traffico (ammesso che i due termini, ai quali appunto la Conferenza s'intitola, non siano sinonimi). Quest'anno si parlerà, nel due temi principali, esclusivamente di strade nel primo, sotto il profilo tecnico e amministrativo; di metodologia nella rilevazione degli incidenti stradali (cioè di un problema scientifico di pura statistica) nel secondo. Un terzo tema ha carattere marginale e di circostanza, riguardando in particolar modo i valichi alpini, per potersi riallacciare — in una località che molta della sua p-osperità deve allo storico evrnto — alle celebrazioni cinquantenarie del Traforo del Semplone: si tratterà più che altro di una dotta conferenza del relatore prof. Aimone Jelmonl. Col primi due temi, tuttavia, il traffico e la sicurezza circolatoria, taciuti nei titoli ufficiali, rientreranno largamente attraverso le «comunicazioni >, la discussione e gli. ordini del giorno. Non si può oggigiorno parlar di strade senza che 1 veri protagonisti del discorso divengano 1 sinistri stradali. Neppure sotto un profilo rigorosamente tecnicocostruttivo; e neppure quando il dichiarato scopo dello studio sia, putacaso, un miglioramento dell'indice di scorrimento (vale a dire della capienza utile e della celerità del traffico) da parte delle arterie interessate. Infatti è ovvio che l'indice di scorrimento ha un presupposto fondamentale: che si tratti di scorrimento incruento. Donde la necessità di avvisare anzitutto i sistemi per rendere la strada sempre più sicura — e in un secondo tempo sempre più veloce. Il primo tema: «Problemi della viabilità ordinarla >, ai divide in tre argomenti. Col primo, il relatore prof. ing. Luigi Tocchetti tratterà del « Criteri costruttivi delle strade in rapporto alle caratteristiche del. traffico del futuro >. Col secondo, l'avv. Adrio Casati parlerà della «Classificazione e finanziamento della rete viabile ordinaria ». Il terzo relatore infine, l'avv. Dante Guerreri, Imposterà la discussione sulla < Tutela giuridicoamministrativa delle strade ». Specialmente 11 primo ed il terzo punto offriranno pieghe polemiche, con la possibilità — speriamo -*r di utili conclusioni. La strada adatta al traffico del futuro è un argomento fascinoso che si presta a scorribande nella fantascienza (un tempo si chiamavano «americanate») più o meno pronunciate, a seconda della fantasia degli Interlocutori e dell'epoca futura presa in considerazione. Sappiamo che non mancherà chi tenterà di mantenere la discussione sul terreno più attuale, urgente e pratico possibile, anche se più modesto: pensiamo ai figli, prima che ai pronipoti! Le due correnti, del resto, già sono nettamente delineate: chi sogna le centinaia di miliardi per le monumentali autostrade di 30 metri, scheletro viabile della penisola: chi pensa che la realtà finanziarla avrà, a dir poco, uno zero in meno, e che sarà il caso di tradurla In miglioramenti sostanziali anche se poco appariscenti di tutta la rete stradale esistente, compresa la minore. Curve da rettificare o da aprire; contropendenze false da rialzare; tranelli (dossi, cunette, sbocchi, invisibili, zone sclvolevoli o improvvisamente sconnesse) da abolire; allargamenti, dovunque possibile, da attuare, anche se Cltuari o in forma di semplici piazzuole sulle vie più strette: segnalazioni da integrare (specie le orizzontali, con particolare riguardo al tracciamento delle corsie longitudinali ed agli Incroci «stopratio ; e poi, gradualmente, passaggi allivello da sostituire con cavalcavia, abitati da aggirare con circonvallazioni: ecco un ragionevole programma per il « nostro » futuro prossimo. Quanto alla «tutela» della strada, evidentemente essa non può prescindere dalla disciplina degli utenti: ed ecco ripre- eentarsl 11 fantasma del nuovo codice stradale, che per essere stato annunciato, la prima volta, qui a Stresa, ha assunto il carattere di intermittente serpente di lago Non meno agganciato a spunti di attualità riuscirà il secondo gruppo di argomenti, raccolti nel tema: «Metodologia della rilevazione degli incidenti stradali » (relatori ing. Giovanni Canestrini e dr. Mario del Viscovo). Ammesso che l'esperienza sia davvero maestra di vita (del che, se non si trattasse del settore stradale, non dovrebb'essere lecito dubitare...) una sistematica raccolta degli incidenti accaduti sarà Interessante e istruttiva per quelli ancor da accadere. Ma In Italia non solo non siamo slnora riusciti a metterci d'accordo sulla ricerca delle cause (impresa delle più ardue, e forse impossibile) ma neppure sul censimento numerico degli incidenti; neppure, anzi, sulla definizione del fenomeno, se cioè se esso comprenda necessariamente del danni a persona, o se bastino 1 danni a cose, magari di entità insignificante. Ogni nazione, in questo campo, parla un suo linguaggio — spesso ermetico sulle fonti. L'unificazione del metodo porterà forse ad una grata sorpresa: alla constatazione che In Italia, malgrado tutto, non solo non corriamo al precipizio — pare accertato Infatti, che, dal 1939 ad oggi, l'aliquota di sinistri annui per ogni mille autoveicoli circolanti siasi addirittura dimezzata, anche se in via assoluta li numero è più che raddoppiato — ma stiamo decisamente meglio che in altre nazioni organizzassimo e citatisslme per il loro alto grado di civiltà. Sentiremo, vagheremo, riferiremo. Aldo Farinelli

Persone citate: Adrio Casati, Aimone Jelmonl, Aldo Farinelli, Dante Guerreri, Giovanni Canestrini, Luigi Tocchetti, Mario Del Viscovo

Luoghi citati: Italia, Milano, Stresa