Prammatici salvataggi di pescatori sorpresi e travolti dalla Stura in piena

Prammatici salvataggi di pescatori sorpresi e travolti dalla Stura in piena Tre giorni di pioggia battente e scariche di fulmini sulla città Prammatici salvataggi di pescatori sorpresi e travolti dalla Stura in piena All'improvviso è giunta l'ondata: era una barriera d'acqua limacciosa che scendeva con un boato lungo il fiume lina barca schiantata contro il ponte: il pescatore si salva aggrappandosi ad un pilastro - Un altro è sommerso su un isolotto - Tratto a riva sotto gli occhi di centinaia di persone • Tre ragazzi bloccati in mezzo al Po Piove da tre giorni ed in tre giorni sono caduti 46 millimetri di acqua. Quest'avversità atmosferica, che si accompagna ad un clima piuttosto freddo, dà. quasi l'Impressione che l'inverno sia piombato all'improvviso su di noi. Ma evidentemente la meteorologia è in vena di stranezze: Ieri pomeriggio nell'ondata della pioggia c'è stato persino un rabbioso temporale che -è durato mezz'ora dalle 14 in pòi e si è abbattuto con una lunga scarica di tuoni. La zona del maltempo non è soltanto circoscritta alla nostra città. Piove un po' ovunque in tutto il, Piemonte e con particolare violenza sulle montagne. 1 numi sono notevolmente ingrossati e'la Stura; secondo Usuo carattere torrentizio, ieri è diventata gonna e Impetuosa. Il mutamento è stato tanto subitaneo che pei poco veTso le 16 del pomeriggio, 'presso il ponte.della regione Barca, non si è avuto un tragico Incidente: soltanto il coraggioso intervento di tre esperti barcaioli è valso a salvare due persone da sicura morte. I protagonisti della paurosa avventura sono il 28enne Guido Panarono, abitante in strada del Pascoli 43 e Antonio De Poli di 45 anni, domiciliato in strada Settimo 62. Il Panarono è manovale presso l'Impresa Montlglio che ha assunto l'appalto del dragaggio della Stura, per conto della centrale idroelettrica della SIP. Ieri alle 15, quando 11 nume era ancora abbastanza tranquillo, egli approfittava del suo turno di riposo per inoltrarsi su di un' Isolotto che si trova a circa 600 metri dal ponte di regione Barca per pescare. Munito degli stivaloni di gomma, guadava 11 corso d'acqua e quindi si accingeva a praticare il suo sport, fruttuoso specie nelle giornate di pioggia. Il Panarono ignorava che la Stura è molto Insidiosa e che le piene avvengono in modo tanto repentino dà costituire un serio pericolo. Verso le 16,45 egli udiva in lontananza una specie di sordo boato di cui non si spiegava la causa. All'improvviso scorgeva un fenomeno quasi incredibile: una enorme ondata di acqua limaccio sa proveniva verso di lui a gran de velocita e formava una barriera alta oltre un metro eopra la normale corrente. Di schianto, l'alluvione si ab batteva sull'Isolotto che subito ne restava quasi sommerso. Stretto dalla corrente e ormai completa mente isolato dalla riva, 1! Pana rotto si scuoteva dal suo sgomento per invocare aluto con quanto flato aveva in gola: forse nessuno lo avrebbe soccorso se non avesse avuto l'Idea di agitare per arie l'ombrello che aveva con sé. Un ciclista che attraversava 11 ponte io scorgeva e dava l'allarme gridando ohe un uomo stava annegando in messo alla Stura. Questa segnalazione veniva udita dal De Poli, eaperto pescatore, che ieri al trovava a casa in mutua perché colpito da indisposizione. Immediatamente usciva, si recava sulla riva, staccava una sua barchetta e si dirigeva verso il malcapitato Panarono che ormai aveva attorno a sé soltanto poche spanne di fanghiglia via via franante nella Impetuosa corrente. Ma 11 De Poli non aveva valutato l'Irruenza delia corrente: si era appena avvicinato d'una decina di metri, quando un flutto investiva l'imbarcazione, la capovolgeva e la schiantava contro il pilone centrale del ponte. Per fortuna 11 De Poli era molto svelto ad aggrapparsi allo stesso pilastro. Tra le persone che erano accorse sul ponte si trovava il meccanico Teresio Boero di 91 anno con suo figlio Giovanni di 21: abitano in strada Settimo 57 e sono appassionati pescatori, molto esperti della Stura. Calavano una fune dall'alto del ponte in modo da offrire al De Poli un appiglio siouro, " poi salivano su una loro barca e con il lungo remo, cosiddetto a punta, valendosi sagacemente della corrente; riuscivano e salvare ed a trarre a riva lo sfortunato soccorritore. Intanto, cinquecento metri più a monte, la situazione del Panarono era divenuta angosciosa, l'acqua aveva ormai sommerso l'intera isoletta e gli arrivava lino al polpaccio. Qualcuno aveva avvisato 1 vigili del fuoco i quali già stavano adoprandosi per raggiungerlo con un'Imbarcazione, ma l'operazione si presentava molto complessa per chi non conosce per diretta esperienza le Insidie della Stura. Teresio Boero, dando prova d'un grande coraggio, decideva di tentare anche il secondo salvataggio; fatto scendere & padre dalla barca, prendeva a bordo un suo amico: Giovanni Cena di 26 anni, operalo alla Spa, domiciliato in Strada Settimo 81. Tenendosi il più vicino possibile alla sponda 1 due giovani risalivano la corrente. Il loro sforzò veniva seguito da centinaia di persone che si affacciavano alla balaùstra del ponte: 11 Boero e il Cena procedevano lentamente, ma in modo sicuro. Curvi sul lunghi remi a punta, dosando sapientemente ogni strappo in un difficile equilibrio, si portavano sino all'altezza del Panarono; quindi, con l'aiuto dei remi a pagaia, si affidavano alla corrente per raggiungere 11 pescatore: io agguantavano, lo traevano a bordo poi affidandosi al flusso del fiume si portavano sino alla testata del ponte. Quando toccavano terra erano salutati da un lun- S go applauso..Per dare un'Idea dell'Impeto e della portata della Stura Ieri-pomeriggio, basti dire che a fior d'acqua galleggiavano e venivano trascinati tronchi d'albero lunghi sino a tre-quattro metri, strappati da qualche torrente montano. — La stessa ondata della Stura che ha provocato 11 movimentato incidente è stata la causa d'un altro pauroso episodio verificatosi sui Po nei pressi di Castiglione. In questo punto 11 fiume si dirama in tre bracci ed al centro vi è un isolotto abbastanza esteso, collegato con la riva da un ponticello. Ieri pomeriggio verso le 17 tre ragazzi sui quindici anni — Gino Brunello, Oscar Stoppa e Antonio Santano, domiciliati in casa Barrerà di Settimo — vi si erano recati per raccogliere nocciole lungo le siepi selvatiche, quando la loro attenzione era colpita da un altro isolotto, lontano una ventina di metri. I ragazzi si sfilavano scarpe e calo» e saltando da una pietra all'altra raggiungevano quest'altra località. Alle ore 17 però la corrente al faceva all'improvviso Impetuosa e mentre l'acqua si alzava notevolmente di 11- vello venivano trascinato via le pietre adagiate sul fondale che erano servite al tre per compiere 11 guado. Non appena si rendevano conto del pericolo, reso più pauroso dall'oscurità, 1 malcapitati invocavano disperatamente aluto finché 'un uomo li udiva dalla riva del fluirne e correva ad avvisare 1 carabinieri che a loro volta telefonavano ai vigili del fuoco. Questi ultimi calavano in acqua un canotto e raggiungevano l'isolotto più lontano, ma qui con loro grande sorpresa, dei ragazzi non vi era più traccia alcuna. In un primo tempo ai avanzavano le più catastrofiche c -igetture, poi qualcuno aveva ia buona ispirazione di andare a cercare gli c scomparsi » nelle loro abitazioni, dove effettivamente venivano trovati soni e salvi. Rimasti soli mentre il contadino ohe 11 aveva scorti si recava dal carabinièri, e temendo che il livello della corrente ancora aumentasse, si erano calati coraggiosamente in acqua tenendosi l'un l'altro per mano in modo da formare una catena. In tal modo avevano raggiunto la riva dopo alcuni minuti di lotta angosciosa. — In via Palazzo di Città, quasi all'angolo di piazza Castello, poco prima delle 14,30 di ieri, il signor Lorenzo Arrobblo, abitante ln corso Peschiera 156, è stato colpito al capo da un pezzo di cornicione staccatosi dal tetto della basilica di S. Lorenzo mentre Infuriava 11 temporale. Stordito e sanguinante, è stato accompagnato in un locale pubblico da alcuni passanti, i quali provvedevano a chiamare l'autoambulanza della guardia medica municipale. Poco dopo l'Arrobbio veniva medicato nell'ambulatorio di via San Domenico 22, dove 6 impiegato in qualità di segretario dell'ufficiale sanitario della Provincia; guarirà ln dieci giorni. Giovanni Cena e Giovanni Boero portano In «alvo li pescatore in pericolo

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