Pineau accusa gli Stati Uniti e l'Italia di aver fatto fallire la conferenza per Suez di Enrico Altavilla

Pineau accusa gli Stati Uniti e l'Italia di aver fatto fallire la conferenza per Suez L'ONU affronta il problema del Canale in un'atmosfera inquieta e polemica Pineau accusa gli Stati Uniti e l'Italia di aver fatto fallire la conferenza per Suez Drammatico discorso del ministro degli Esteri francese alla Commissione senatoriale - "La delegazione italiana sferrò un colpo mortale,, al fronte comune annunciando di pagare i pedaggi all'Egitto - Dulles non voleva il ricorso all'ONU - «E' mancata la solidarietà alleata Il Patto atlantico non sarò più considerato un freno per la nostra libertà d'azione - Non posso impegnarmi ad escludere il ricorso alla forza » (Dal nostro corrispondente) Parigi, 25 settembre. « Affermo solennemente che le Potenze che si sono mostrate deboli nel corso dei due ultimi mesi, sono quelle che avranno più responsabilità nel caso d'un aggravarsi deUa situazione. Invece le nazióni che hanno tenuto e continuano a tenere un atteggiamento di fermezza, servono la causa delia pace». Alla viglila delle nuove trattative franco-britanniche, che avranno Inizio domani a Parigi con l'arrivo di sir Anthony Cden e di Selwyn Lloyd, Pineau ha voluto segnare, con questa dichiarazione, un irrigidimento della posizione francese nella questione di Suez. Per due ore il ministro ha parlato stamani davanti alla commissione degli Affari Esteri dell'Assemblea nazionale, rifacendo tutta la storia delle trattative internazionali che si sono svolte in questi due mesi. Le sue parole sono state fortemente polemiche nei riguardi degli Stati Uniti, ma anche sull'atteggiamento , italiano, Pineali ha pronunciato un giudizio estremamente grave. « Il colpo mortale — ha detto — è stato dato alla se¬ conda conferenza di Londra 11 21 settembre dal governo italiano, 11 quale ha fatto sapere che l'Italia si riserva di pagare direttamente i diritti di transito alla compagnia egiziana». L'esposizione di Pineau non ha rivelato tutti 1 particolari del progetti francesi perché, egli ha detto, < la stampa è troppo nervosa). Rievocando gli avvenimenti che si sono succeduti dopo il 26 luglio, non ha portato dunque molti fatti nuovi, però ha ripetuto più volte che la solidarietà atlantica è stata messa a dura prova. Ha affermato che Foster Dulles è stato fin dal principio contrario al- ricorso alle Nazioni Unite. Francesi e inglesi avevano un doppio obiettivo: non accettare il fatto compiuto e salvaguardare la solidarietà atlantica. Però, ha detto, non era affatto facile conciliare questi due propositi: fin dal 12 agosto, alla prima Conferenza del Dlciotto, Parigi e Londra sostennero il principio della gestione internazionale, mentre Invece Washington avrebbe preferito un semplice controllo. < Che cosa accadrà ora? — ha concluso Pineau. — La solidarietà franco-britannica è sopravvissuta a queste difficili circostanze. Abbiamo ancora molte carte in mano >. Le dichiarazioni del ministro degli Esteri sono state più volte interrotte dai membri della Commissione parlamentare, 1 quali hanno rivolto critiche molto aspre all'azione svolta dalla diplomazia francese. George BIdault, in modo particolare ha detto che considera ormai perduto il Canale di Suez e, annunciando che presenterà un'interpellanza al Parlamento, ha concluso che « la fedeltà della Francia al Patto Atlantico doveva esser corrisposta dal nostri alleati». In tono estremamente drammatico, il ministro gli ha risposto: «Dato l'atteggiamento che alcuni dei nostri alleati del Patto Atlantico hanno assunto nella questione di Suez, il Patto non verrà più considerato da noi come un freno per la libertà d'azione della Francia». Ha poi anche aggiunto: < Per l'avvenire, in ogni caso, non posso prendere l'impegno di escludere il ricorso alla forza». Le parole del ministro degli Esteri non hanno mancato di produrre un'enorme Impressione nell'opinione pubblica, che le commenta In vari modi. Per ciò che si riferisce In modo particolare all'atteggiamento dell'Italia, oggi al centro delle polemiche insieme agli Stati Uniti, molti dimostrano di rendersi perfettamente - conto degli interessi economici del nostro Paese, dai quali è dipesa in gran parte la linea di condotta seguita da Martino a Londra. Tale è, per. esempio, il caso di Le Mondo, ohe scrive stasera: « Nella questione di Suez, l'Italia ha una sensibilità diversa da quella della Francia e dell' Inghilterra. Essa segue un'altra politica, perché stima che i suoi Interessi sono differenti dal loro. Questo atteggiamento è rispettabile, se si vuole, legittimo. LI tal la non ha l'esclusività dei sacri'egoismi ». Pineau partirà da Bsrigi, ih aereo,, domenica sera, diretto a Caracas;'dove prenderà contatto, col - governo «tei Venezuela e presiederà la prima seduta della Conferenza del rappresen tanti diplomatici francesi nell'America del Sud. Si recherà poi a New York, dove assumerà la direzione della delegazione francese al Consiglio di Sicurezza, 11 quale esaminerà i problemi di fondo della questione di Suez, a partire dal 3 ottobre. Sandro Volta ! v vatori del prestigio egiziano e a paladini delle rivendicazioni del mondo arabo. Grande e pericolosa è la penetrazione che la Russia ha potuto effettuare negfi ultimi due mesi, grazie agli errori diplomatici compiuti dai francesi e dagli inglesi. Dato che a nulla servirebbe la eventuale condanna dell'Egitto pronunciata dal Consiglio di Sicurezza — Nasser è risoluto a non cedere alle intimidazioni anche se appoggiate dall'autorità delle Nazioni Unite — ci si domanda in questi ambienti diplomatici se sarebbe intelligente buttare gli egiziani, contro la loro volontà, nelle braccia dei russi. Nasser non ha simpatie per i comunisti: lo prova tra l'altro il fatto che ' quindici piloti sovietici giunti a Porto Said non hanno ancora ottenuto un regolare contratto di lavoro. Perché obbligarlo a seguire una strada sulla quale egli esita a incamminarsi t Il servizio di oronaca è oggi povero. Il ministro degli Esteri Favini ha rimandato la partenza per New York dove difenderà la causa dell'Egitto alle Nazioni Unite; il nuovo ambasciatore americano Raymond Hare ha presentato le credenziali; sono arrivati quattro piloti americani. La stampa da rilievo all'incontro fra Nehru • re Saud e ai dispacci da Amman e da Damasco, nei quali viene sottolineato il rafforzamento nella solidarietà fra i Paesi arabi. Enrico Altavilla Nel palazzo presidenziale al Cairo, II nuovo ambasciatore degli Stati Uniti In Egitto, Raymond Hare (a destra), presenta le credenziali del suo governo al col. Nasser (Tel.)