L'uomo potrà fermare il tempo viaggiando per gli spazi interplanetari di Nicola Adelfi

L'uomo potrà fermare il tempo viaggiando per gli spazi interplanetari QUATTROCENTO SCIENZIATI INTERNAZIONALI AL CONVEGNO ASTRONAUTICO DI ROMA L'uomo potrà fermare il tempo viaggiando per gli spazi interplanetari Ormai russi e americani hanno la certezza scientifica assoluta sulla conquista della Luna - Si sta studiando la realizzazione di razzi a fotoni che voleranno a velocità della luce• Relazioni sull'abitabilità di altri mondi (Nostro servizio particolare) Roma, settembre. E' già nata la prima generazione degli uomini destinati ad esplorare le rocce vulcaniche e desertiche, le alte montagne, i paurosi crateri della Luna. Secondo il ■fisico russo Dobruradov, direttore di uno dei cinque comitati per lo studio dei € viaggi nello spazio > esistenti nell'V.B.8.8., il lancio del primo satellite artificiale avverrà entro il 1958. Dopo una decina di anni, intorno al 1968, verranno lanciati nello spazio missili capaci di recare a bordo un equipaggio ridotto, da due a tre persone. Quéste esplorazioni umane ad oltre soo chilometri dalla Terrà dureranno una ventina di anni, e poi, verso il ISSO, cominceranno i primi viaoai di osservazione, attorno alla Luna; infine nell'anno S00O avverrà il primo sbarco di terrestri sulla Luna. Stamane, inaugurandosi a Roma 11 settimo- Congresso internazionale astronautico, abbiamo domandato al professore americano Durant qual è a suo avviso la tabella di marcia dei terrestri per lo sbarco sulla Luna. Lo scienziato americano, che è a capo della Federazione astronautica internazionale, è un signore paoato, realista, e tutte le volte che qualcuno gli poneva domande tratte dalla fantascienza, rispondeva a modo suo, cacciandosi in bocca una sua nera pipa. Ha idee molto precise; più ottimista dei russi, pensa che ancor prima che arrivi l'anno duemila gli uomini avranno Visitato la Luna. Sappiamo già che entro l'anno prossimo gli americani lanceranno il « Van- guard », il primo satellite artificiale, da un punto della •Florida; non peserà neppure sette chili e avrà una circonferenza di mezzo metro. Nei mesi successivi però prenderanno- il volo missili di proporzioni maggiori. Lo scienziato americano è d'accordo col suo collega russo nel prevedere che fra una decina di anni sui satelliti artificiali roteranno intorno alla Terra i primi ardimentosi, anticipa invece di qualche anno i viaggi intorno alla Luna e lo sbarco finale. La modesta differenza di date non conta, di fronte alla certezza scientifica, assoluta, degli" arh^rìcani' è*; dei russi sulla conquista della Luna; gli ostacoli che restano da superare sono più che altro di natura tecnica. Tuttavia, da qualcuno potrà venire questa domanda: quale vantaggio gli uomini trarranno dal turismo lunare? E' la domanda che accompagna sempre coloro che si avventurano in scoperte: la udi Ulisse dalla tenera Penelope, l'udì Colombo mentre si accingeva a dimostrare con le sue caravelle che la Terra è rotonda, l'udirono gli audaci che per primi si staccarono dalla Terra con le loro mongolfiere. Agli scettici, a quanti non credono o non- hanno interesse nel futuro e pigramente si adagiano nell'oggi, ha risposto il prof. Crocco, un vecchio dot capelli tutti bianchi, accademico linceo e pontificio, generale dell'aviazione. Dopo aver ricordato che l'uomo è prigioniero del < mantello protettivo atmosferico», ha detto: «Bali deve e vuole conoscere ciò che lo aspetta quando rimarrà esposto, senza la protezione originaria della natura, ai raggi cosmici solari j. Per dirla con un altro professore universitario, Carlo Castagnoli, gli uomini quando usciranno fuori dall'atmosfera, cesseranno di sentirsi < simili a chicchi sepolti m una profonda, tenebrosa miniera di carbone ». Se da una parte l'atmosfera è condizione della nostra vita, dall'altra ci condanna a vivere sul nostro pianeta; è insomma causa dell'umana •< finitudine », come dicono i filosofi. E siccome l'uomo ha sempre lottato per spezzare le limitazioni poste dalla natura, antica, remotissima.'è la sua aspirazione a 'librarsi nello spazio cosmico e a penetrare i misteri dell'Universo. Anche a non voler prendere in considerazione tutti i problemi pratici e teorici ohe gli uomini potranno risolvere volando negli spazi cosmici, c'è in vista un premio incommensurabile, dicono alcuni scienziati; là, in quegli spazi l'immortalità attende l'uomo. Questa prospettiva sarà trattata dai congressisti nelle sedute di venerdì prossimo, e probabilmente sarà la più importante, o per 10 meno la più affascinante fra quante verranno affacciate a questo settimo congresso. Sono gli scienziati tedeschi col professor Sanger in testa, a metterla in primo piano. Se mi è possibile darvi minutamente conto di una voluminosa relazione irta di formule matematiche, forse riuscirò a darvi un'idea di questa immortalità promessaci dagli scienziati tedeschi. Prendendo a prestito alcune anticipazioni fatte oggi dal professor Crocco, tutta la tesi si regge sui razzi a fotoni, razzi cioè di là da venire ma teoricamente realizzabili, che potranno volare a una velocità prossima a quella della luce. Ora, secondo Einstein, la masFa de» corpi è un concetto relativo; è una cosa se sta ferma, tutt'altra se si muove. La massa cresce, nel senso che si dilata, in proporzione alla velocità del moto. Per servirci delle parole del prof. Crocco, « a velocità prossima a quella della luce, gli orologi rallentano il loro ritmo in dipendenza dell'aumentata massa del bilanciere; e l'equipaggio non se ne accorge perché è rallentato in identica misura 11 ritmo della sua vita corporea. Sembra così all'equipaggio che sia trascorso, ad esempio, un giorno della sua vita mentre è passato un intero anno terrestre; e alla fine di questo anno ciascun volatore dell'astronave è effettivamente invecchiato soltanto di un giorno. Per una velocità di volo ancor più grande un giorno di vita dell'equipaggio, misurato al cronometro di bordo, può corrispondere anche a un secolo 0 più; perché in corrispondenza ciascun volatore viene a vivere estremamente a rilento la propria vita, rispetto a quella che vivrebbe se l'astronave rimanesse allo stato di riposo ». Finora abbiamo fatto il caso che l'astronave voli a grandi velocità, prossime a quella della luce, ma inferiore. Che avverrebbe nel caso che ci fosse coincidenza assoluta fra velocità di volo e velocità della lucei «In tal caso si fermerebbe il tempo per i volatori,* cioè passerebbero gli anni e i secoli del tempo terrestre mentre 1 componenti dell'equipaggio non inveccherebbero mai. La loro vita apparirebbe a noi esseri terrestri, presenti e futuri, quella degli dei immortali ». In faccende così ardue, non spetta certamente a noi dare un giudizio; le abbiamo riferite anche per darvi un'idea di quanto complesso, vasto e vario sia il lavoro dei quattrocento scienziati venuti a Roma da BS nazioni. Un argomento, per esem- ' pio, che, seppure taciuto ufficialmente verrà insinuato anche nelle relazioni più ortodosse dal punto di vista scientifico, riguarderà l'abitabilità di altri mondi. E' un problema non del tutto inattuale, se teniamo presente lo stato non dico di pazzia, ma per lo meno di scarsa saggezza degli uomini del nostro secolo. Fate il caso che gli esperimenti di esplosioni nucleari, aumentando incàutamente nel futuro, rendano la Terra non più abitabile: gli, scampati potranno salvarsi trovando rifugio in un altro pianeta di questo o di un alfro soleT E quel viaggio siderale non dovrà essere affrontato di necessità un giorno, se la popolazione terrestre continuerà a crescere con l'abbondanza di oraf Si dirà che sono fantasie. Diciamo piuttosto che lo erano. Voltiamoci un momento indietro e guardiamo il lungo cammino percorso dalla scienza aeronautica in poco più di mezzo secolo, dai goffi salti dei fratelli Wright al prossimo lancio del missile «Vanguard*, e consideriamo quanti e quali sono stati i problemi che sembravano insolubili e che invece sono stati vinti dalla tenacia degli uomini. Certo, .anche oggi, in merito ai viaggi interplanetari, il più resta tutto da fare. Anzi, come è stato detto oggi al congresso di Roma, il lancio del primo satellite artificiale segnerà il pun¬ to iniziale di « tutta la tecnica delle astronavi, di tutta la scienza del volo fuori della Terra »; sarà un principio che troverà la sua conclusione il giorno in cui un veicolo abitato da esseri umani potrà liberamente per-. correre l'universo interstellare. Fra quanti secoli o millenni? Agli scienziati le previsioni nel lontano futuro interessano limitatamente; le lasciano volentieri agli scrittori di fantascienza. Vi dicono però, e non importa se americani o russi, se italiani 0 canadesi, che bisogna' accordare una larga fiducia al piccolo, tenace uomo, questa creatura apparsa per ùltima sulla Terra; se fino a pochi millenni addietro strisciava nudo e miserando fra le belve nelle foreste primitive e oggi è sul punto di mettere 1 piedi sulla Luna, quale limite potrà mai spegnere il suo anelito di nuove e sempre più difficili scoperte in tutti i millenni che ha davanti a set Nicola Adelfi

Persone citate: Carlo Castagnoli, Crocco, Durant, Einstein, Penelope, Sanger, Wright

Luoghi citati: Florida, Roma