In un anno ogni torinese ha speso in media 175 mila lire per il vitto

In un anno ogni torinese ha speso in media 175 mila lire per il vitto M cornatimi alimentari nel 'BBb T14 chili per persona In un anno ogni torinese ha speso in media 175 mila lire per il vitto La spesa ha superato quella del '54:13 mila lire in più - Sono aumentati i consumi di: pane quasi 78 chili a testa, formaggio 12 chili, frutta 83 chili - Sono diminuiti: carne 39 chili e latte 51 litri La media della popolazione torinese, durante lo scorso anno 1955 è stata calcolata In 808.650 unità. Per alimentare la città sono occorsi 5 milioni 779 mila 881 quintali di viveri, i.. cioè 16.835 quintali. giornalieri. Queste cifre significano un consumo medio annuo prò capite di 714 chilogrammi di aliménti, il che equivale ad un : chilo e 958 grammi al giorno , - per persona. Settanta grammi In- più — precisano 1 tecnici della sezione torinese dell'alimentazione — de) 1954. Nel suo complesso, la spesa affrontata dai cittadini per mangiare tutti 1 giorni ha raggiunto la cifra di 141 miliardi 812 milioni 950 mila 600 lire. In. media, per 11 solo vitto, ogni torinese ha speso 176.370 lire in un anno, 480 lire al giorno. La spesa per l'anno 1954 era stata Inferiore: 13.380 lire in meno. Non sonò stati certamente quei 70 grammi in più che le statistiche attribuiscono al maggior consumo delle nostre tavole, a farci spendere a testa quasi 1200 lire in. più al mese per mangiare. La causa v«. ricercata nel progressivo aumento del costo della vita. Che cosa mangiano i torinesi? oome mangiano? quanto mangiano? La statistica risponde diligentemente a queste domande. I torinesi sono abbastanza sobrii e abbastanza avveduti perché la loro alimentazione, anche se non del tutto aderente ai dettami' delle tabelle dietetiche (troppo poco latte, ad esempio), è generalmente razionale e -varia, tanto sostanziosa da superare il fabbisogno standard di calorie e, nello stesso tempo, quantitativamente non eccessiva. Dal 1954 al 1955 i torinesi hanno diminuito i loro consumi di latte, patate, carne, pesce, lardo, strutto, marmellate, conserve, alimentari, scatolame. In compenso hanno man. giato più formaggio, frutta fresca e secca, agrumi, ortaggi, salumi, pollame, conìglio, cacciagione, pane, burro, zucchero e hanno bevuto più vino, birra, caffè e tè. Stazionarlo è' rimasto, con il consumo delle uova, quello del riso, della pasta, della polenta. L'aumento più notevole si è verificato per il pane: 10 chili di più all'anno, circa 30 grammi al giorno. Della diminuzione complessiva del capitolo carni, abbiamo parlato altra volta: si tratta, tra 11 '64 e il '56, di un chilo circa all'anno. Nella stessa misura è diminuito il consumo del pesce. Aumento di pane, diminuzione di carne: sono due fenomeni che vanno strettamente connessi e possono trovare spiegazione solo nel notevole flusso immigratorio. Gli immigranti. vengono per la maggior parte dal Sud o dal Veneto, in cerca di lavoro e sicuramente non sono jirT floride condizioni finanzia-1rie. Chi non ha molti soldi In tasca mangia più pane e meno carne e nel computo complessivo dei consumi e nelle medie le differenze si riflettono su tutti, anche su quelli che hanno mangiato la solita quan. tità di carne o di pane. dT Ed ecco, in cifre, i consumannui per persona, quali risultano dallo studio ultimato iquesti giorni dagli esperti dell'alimentazione. Tra parentesindichiamo, arrotondata, la spesa annuale per ogni quantitativo: latte litri 51,27 (lire 4225); formaggi chili 11,66 (9164); patate 83,95 (1680); legumi secchi 6,6 (1116); frutta secca 2,6 (788); agrumi 65,36 (8901); ortaggi 107,45 (14.620); frutta fresca 83,10 (12.360); uova 110 pezzi (3616); carne bovina e frattaglie chili 28,92 (27.083); carne equina 1,99 (1616); carne suina 6,94 (6073); carne ovina e caprina 2,12 (1777); carni insaccate 2,04 (2417); pollame, conigli e cacciagione 6,55 (6250); pesce fresco 2,71 (1863); pesce conservato 2,87 (2078); farina di polenta 1,68 '(141.66); pane 77,82 (13.385); pasta 26 (4908); riso 10 (1670); burro 6,62 (4963); olio d'oliva e di semi 9,44 (6608); lardo e strutto 0,800 (366); zucchero 22,60 (5805); biscotti, dolciumi, cioccolato 7,61 (4262); marmellata 1,17 (336); conserve alimentari 2,58 (741) ; scatolame in gene-' re 2,68 (643); vino litri 114,15 (14.611); generi vari (liquori, bevande gassate, birra, caffè, tè, yogurt, ecc.) 22,38 (18.460): Sono consumi medi, come abbiamo detto. Cioè ottenuti dividendo' i totali dei consumi per 11 numero dei cittadini. Naturalmente in pratica le cose non stanno cosi: i neonati non mangiano carne e non bevono vino; i meno abbienti mangiano più pane, più patate e più pasta. Ma alcune interessanti indicazioni si possono ugualmente trarre da queste cifre. I torinesi mangiano pochissime uova e quasi mai polenta; bevono più latte 'della media degli italiani, ma rimangono per questo genere di alimento al di sotto dei consumi di tutti 1 paesi europei, compresa la Grecia. Per stare bene, dicono gli igienisti, bisognerebbe almeno berne 11 triplo, anche senza arrivare al 280 litri annui degli abitanti della Finlandia. Il consumo della carne, complessivamente più di un etto al giorno per persona, è il secondo d'Italia, dopo Milano, e il doppio della media nazionale (19 chili all'anno) quello della frutta fresca resta tra 1 più alti d'Europa.

Luoghi citati: Europa, Finlandia, Grecia, Italia, Milano, Veneto