Madre e figlia impazziscono e smantellano il loro alloggio
Madre e figlia impazziscono e smantellano il loro alloggio Madre e figlia impazziscono e smantellano il loro alloggio Spezzano argenteria e vasellame prezioso e gettano i frantomi nella pattumiera - Sono state sconvolte da .un lutto - Il ricovero in una casa di cura Ieri, poco dopo mezzogiorno, uno camionetta della Celere imboccava a tutta velooitA corso Rosselli, fermandosi con uno stridio di freni davanti all'Ingresso del palazzo contrassegnato dal numero 1. Gli agenti balzavano a terra, infilavano di corsa l'androne, si slanciavano lungo le scale, fino al sosto piano. I passanti che assistevano alla scena pensavano che nello stabile fosse stato commesso un furto, o che in qualche alloggio fosse scoppiata una baruffo. Invece gli agenti erano occorsi per un motivo meno drammatico, ma molto commovente. Due casigliano, madre e figlia, erano state entrambe colte da squilibrio psichico: si temeva che, aggravandosi lo crisi, Jsi abbandonassero a qualche ge- m111j1111:11 ■ 11111:11 : i f ■ 1111] 111111 ■111 ! i 111111111m ■ [ 11b sto disperato. Per fortuna, l'episodio non si è volto al peggio e le infelici donne riacquisteranno la salute e la serenità dopo un periodo di opportune cure. Al sesto piano del signorile palazzo, In un alloggio di sette locali arredato con mobili di gran pregio e ricco di costosi servizi di argenteria, vasellame, ninnoli e porcellane antiche, vivevano la signora Jolanda Moro ved. Cerniti, di 53 anni, e lo Aglio venticinquenne Michelina, Impiegata Di ottima famiglio, senza preoccupazioni economiche, erano legate da un affetto tenerissimo. Cercavano, in un attaccamento profondo e commovente, di reagire al comune dolore. Poco tempo addietro la signora Moro aveva perduto l'altra figlia, e non riusciva a darsene pace. A poco a poco la donna e la ragazza si erano come estraniate dal mondo. Uscivano assai di rado. Con 1 vicini di casa avevano semplici rapporti di cortesia. E' stato il dolore cocente, quell'isolarsi in ricordi tristi, quell'abbandonarsi al pessimismo, che quasi certamente ha indebolito il loro cervello tino al punto da suscitare la penosa crisi di ieri. Era suonato da poco mezzogiorno, quando dall'alloggio della signora Moro si udì provenire un baccano tremendo. Tonfi di mobili sul pavimento, scroscio di vasellame infranto, tintinnio di posate. Subito dopo madre e figlia apparvero sul ballatolo verso il cortile. Avevano le braccia colme di suppellettili, che gettavano nello scarico delle immondizie. Tornavano in cosa, afferravano altri oggetti e li buttavano via. Quando si furono sbarazzate dea piatti, delle argenterie, del soprammobili, diedero di pigilo al tappeti, ai vestiti, alle coperte. In pocbl minuti, il tubo di scorico rimase ostruito. Ma le due sventurate non desistevano: continuavano ad ammucchiare roba, a rompere quello che potevano rompere, a lacerare tendaggi e biancheria. Non restava che richiedere l'intervento della polizia. Qualcuno telefonò alla Celere e al commissariato di San Donato. Lo camionetta degli agenti giunse quasi contemporaneamente al maresciallo Porro, del commissariato. Le due donne aprirono subito la porta, accolsero gentilmente 1 poliziotti, ripeterono che in cosa loro erano padronissime di rompere o gettar via tutto ciò cne volevano. Poco dopo un sanitario municipale andò a visitarle. Le trovò In preda od uno torma di esaltazione, provocata do esaurimento nervoso. Alle 13,20, con un'aUtoambulanza madre e figlia sono state trasportate a Villa Cristina.
Persone citate: Jolanda Moro, Moro, Porro
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