Un giovane vuol morire nel Po e lotta per respingere i salvatori

Un giovane vuol morire nel Po e lotta per respingere i salvatori Disperata zuffa tra i flutti per salvare un suicida Un giovane vuol morire nel Po e lotta per respingere i salvatori A stento due pescatori riescono a trascinarlo sulla sponda - Un operaio si è avvelenato due volte nello stesso giorno - Una ragazza si svena nell'auto del fidanzato Alcuni pescatori stavano pescando, verso le 19 di ieri, lungo la riva sinistra del Po, all'altezza del dazio di corso Polonia, Il silenzio era rotto dal ronzio dei motori delle auto che correvano sulla radiale. Ma ad un tratto i pescatori hanno udito alle loro spalle un vociare confuso. Si sono voltati meravigliati e hanno visto un uomo alto, dalle spalle quadrate, che avanzava con passo rapido e scomposto. La sua voce si andava facendo via via più chiara. I pescatori potevano distinguere le sue parole : « Basta, basta, non ce la faccio più cosi, è ora di farla Anita. Ma ci vuole poi tanto a farla finita?». L'uomo era ormai a una ventina di metri e stava quasi correndo, t Voglio vedere se non riesco a farla finita » continuava a dire e intanto, con mossa rapida, toglieva di tasca il portafogli e 10 gettava nell'erba, lontano da sé, poi si sfilava dal polso l'orologio e lo buttava anch'esso nell'erba. I pescatori si stavano chiedendo chi poteva essere quello strano individuo, quando Io vedevano passare di corsa in mezzo a loro e con un ultimo grido di c basta > buttarsi in acqua. A questo punto non vi erano più dubbi sullo intenzioni dello sconosciuto. I più animosi — il salumiere Enrico Amisi di 21 anno abitante in via Arnaldo da Brescia 8 e il tranviere Giovanni Giorgi — si tuffavano immediatamente per cercare di agguantare 11 suicida e trascinarlo a riva. La loro impresa era quanto mài difficile, sia perché le acque erano impetuose e trascinavano al centro e sia perché lo sconosciuto era già scomparso. Quando i due riuscivano a Intravederlo e a raggiungerlo, dovevano sostenere un'aspra lotta perche egli reagiva al loro tentativi di tirarlo in salvo e cercava di divincolarsi per essere inghiottito dal gorghi. Alla fine l'Artusl e il Giorgi avevano la meglio e riuscivano a trascinare a riva l'infelice 11 quale veniva poi accom pagnato con una ambulanza della Croce Verde alle Molinette. Dopo le pronte cure i sanitari lo hanno ricoverato con prognosi di 8 giorni per sintomi di asfissia ed escoriazioni. Il giovane è stato identificato per il 26enne Angelo Maran abitante in via Cortem.ilia 1 presso Chiormo, ex-carabiniere ed oro operaio. Non è stato possibile conoscere le cause del suo gesto disperatp. Il Maran, che è oriundo di Arconiano (Vicenza) dove abita tuttora la sua famiglia, si trova In Piemonte da sei anni. Nel portafogli che aveva gettato sull'erba aveva lasciato un biglietto indi rizzato a sua madre : « Ciao mamma — aveva scritto —, sono do. lente di morire. Tu morirai di dolore ». Interrogato sulle cause "del tentativo di suicidio si è rifiutato di rispondere, limitandosi a mormorare : « Non posso dirlo ». — Giovanni Pepino, un operaio di 48 anni abitante in via Lucento 63, ha tentato per due volte, nella giornata di Ieri, di avvelenarsi. Alle 11 è stato trasportato al Maria Vittoria da una autoambulanza della Croce Rossa. ■IIIIIIIIIIIIIIIIIflIllllllllItllilllllllllllIIIIIIIIIIIII mentre era in preda a fortissimi dolori viscerali. Aveva ingerito 60 pastiglie di chinino. Ieri mattina egli doveva presentarsi al Commissariato Madonna di Campagna il quale sta istruendo la pratica relativa ad una denuncia che sua moglie aveva presentato qualche tempo fa dopo un violento litigio. Anziché presentarsi all'invito del commissario il Pepino andava a comperare alcuni tubetti di chinino e ne ingeriva 11 contenuto. Alle 14, .dopo una energica lavanda gastrica, egli veniva dimesso. Questa vòlta si presentava al Commissariato, ma appena in tempo per accasciarsi sul pavi mento nuovamente in preda ai dolori procuratigli da un'altra dose di veleno Ingerita subito dopo essere uscito dall'ospedale Egli ha ripetuto — questa volta a bordo di una autoambulanza municipale — il percorso per raggiungere l'ospedale Maria Vittoria dove è stato sottoposto* a nuove cure e ricoverato in osservazione. — L'altra notte la giovane Lidia Bartoll di 18 anni, mentre si trovava sull'auto del fidanzato che percorreva via Stradella, estraeva dalla borsetta una lama per barba e si tagliava le vene del polsi. Il fidanzato, accortosi del gesto della ragazza quando non era più in tempo per impedirlo, dirigeva l'auto a forte velocità verso l'Astanteria Martini dove la Bartoli veniva immediatamente sottoposta ad un intervento per la sutura delle ferito e oiiiitiiiiiiiimmiiimimiiiimiiiiim quindi ricoverata con prognosi di 10 giorni. Ieri pomeriggio, su richiesta del familiari, la giovane è stata dimessa. Non si conoscono le cause che l'hanno spinta a tentare di togliersi la vita. Angelo Murai) di 26 anni itiiiiifii(iiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiii*

Persone citate: Angelo Maran, Bartoli, Giovanni Giorgi, Giovanni Pepino, Lidia Bartoll, Maran, Pepino

Luoghi citati: Piemonte, Vicenza