Stroncato un grave traffico di materiale archeologico

Stroncato un grave traffico di materiale archeologico Stroncato un grave traffico di materiale archeologico Quindici persone sono sfate (/enunciate - Recuperati oggetti di grandissimo valore - Grossi nomi fra i ricettatori Roma, 8 settembre. Un duro colpo è stato inferto dal carabinieri al trafficanti clandestini di prezioso materiale archeologico, raccolto nelle necropoli etrusche del Lazio. Quindici persone, fra cui un americano, consigliere di un museo degli Stati Uniti, sono state denunciate alla magistratura, mentre ben 540 pezzi, molti del quali di squisita fattura, sono stati fino ad ora sequestrati SI era saputo ohe oggetti di grande valore erano stati venduti all'estero e soprattutto in America. Ma per quali vie e attraverso quali persone gli oggetti trovati nelle necropoli andavano ad alimentare questo mercato riuscendo persino a varcare i confini? Sembra che In questa operazione abbia avuto una grande parte 11 cittadino americano Harold Parsons, di 74 anni, venuto a Roma per acquistare delle rarità per conto di privati e di musei degli Stati Uniti. Stabilitosi in un elegante appartamento di via Sistina, il Parsons non tardò ad entrare nel giro del traffico clandestino. Sarebbe stato il Parsons stesso ad ideare il sistema per inviare « legalmente » fuori d'Italia il prezioso materiale. Stabilito che un tale « pezzo » doveva essere spedito, si richiedeva alle autorità italiane il permesso di poterlo restau rare nel nostro Paese, come se già il richiedente l'avesse ricevuto dall'estero; una volta ottenuto il permesso, era faci le venire in possesso anche di quello d'uscita, e con questa cedola di accompagnamento nessuno poteva avere dubbi sulla regolarità dell'espatrio, essendo ogni oggetto munito del visti necessari. Un vaso greco, che faceva parte della suppellettile funebre di una tomba etrusca di Anguillara e che appunto in questa maniera era stato esportato, è stato di recente recuperato e un altro vaso risulta invece esser stato venduto dal Parsons al Museo di Toledo per 3500 dollari, pari ad oltre 2 milioni di lire. Ed ecco 1 nomi dei 15 denunciati: fra gli scavatori e trafugatori clandestini, 11 pittore edile Giovanni Agrati abitante a Cerveteri; l'agricoltore Guerrino Barboni, anche esso abitante a Cerveteri; l'operaio Giovanni Marinucci, di Flano Romano; i contadini Fabio Cesari e Umberto Fiorelli. Per ricettazione di materiale archeologico sono stati infine denunciati: il commerciante .Giulio Simotti Rocchi, l'orefice Giuseppe Giardini, l'operaio Giovanni Marinucci, il meccanico Leopoldo Bruselli, il restauratore Luigi Cigliano, la casalinga Aurelia Nuova, 1 restauratori Marco Flos, Mario e Giuseppe Celimi, oltre ad Harold Parsons.