Per la prima volta gli abissi oceanici fotografati a 7800 metri di profondità

Per la prima volta gli abissi oceanici fotografati a 7800 metri di profondità L'eccezionale impresa del «Calypso* ai targo della costa brasiliana Per la prima volta gli abissi oceanici fotografati a 7800 metri di profondità Il comandante Consteao, specialista in esplorazioni sottomarine, racconta la spedizione - Dopo mesi di preparazione e dne vani tentativi, sono state scattate ottocento lastre - Il viaggio interrotto: imo dei tecnici ha perduto il figlio sommozzatore sai relitto del "Doria,, (Nostro servizio particolare) Montecarlo, 8 settembre. Una macchina fotografica e scesa in uno degli abissi sottomarini più profondi del globo, la fossa «La Romanchey nell'Atlantico, e l'obbiettivo, per la prima volta, è scattato a 7800 metri. Il sensazionale reportage è stato realizzato dal comandante Jacques Yves Cousteau, dell' « Office Frangais des Recherches >, in collaborazione oon il professore americano Harold Edgerton. inventore del potente lampo elettronico che ha illuminato le tenebre dell'oceano. Il Calypso è arrivato nei giorni scorsi, reduce da una spedi- zione durata quattro mesi, e la preziosa bobina è stala fatta subito proseguire per Parigi. Lo sviluppo della pellicola richiederà un paio di settimane, poiché si tratta di materiale ultrasensibile, che dovrà subire un trattamento particolarmente delicato e complesso. < L'esperimento è riuscito al terzo tentativo. Abbiamo calato la macchina da presa due volte, ma la prima volta un vetro si è incrinato, poi un guasto ha reso inutilizzabile il flash. La terza volta ogni cosa ha funzionato perfettamente, e ora attendiamo di vedere i risultati y, dice il comandante Cousteau. Capitano di corvetta della Marina mi- Utare, Cousteau è da parecchi anni uno dei maggiori esperti subacquei, ma la fama gli è venuta per avere girato il film Le monde du silence premiato al Festival di Cannes. Quarantaseienne, nato a Bordeaux, longilineo, di profilo acuto, pallido, dai tratti delicati, l'aria distratta, Cousteau ha più dello scienziato che dello sportivo, più dell'uomo da tavolino che dell'atleta, e non lo si immaginerebbe formidabile nuotatore, di-straordinaria resistenza. Elegante, con giacca e cravatta — è certo l'unica persona che non circola sbracata sulla banchina del porticciolo monegasco — il celebre comandante parla della, sua impresa come. se raccontasse un viaggio qualsiasi, non dice mai <io>, ma «noi», alludendo sempre ai ventiquattro «omini dell'equi paggio. - Il Calypso, un tozzo battello da 300 tonnellate, un tempo dragamine ■ della- /lotta americana e attualmente traeformato con una moderna cospicua attrezzatura per lericerche, è partito il. e maggioal comando del capitano Francois Saoult, un bretone che guidò l'Elie Mounier durante gli esperimenti del prof. Piccard. Dopo una sosta nel Golfo della Guinea per studiare le correnti e alcune varietà rare di pesci che vivono in quel tratto di mare, il Calypso puntava in direzione della fossa « La Romanchey, in mezzo all'Atlantico. Grosso modo, per chi guarda sulla carta geografica, la zona rimane all'altezza di Capo St. Roque, un po' più^in alto, a oltre 700 miglia dalla costa brasiliana. La fossa porta il nome del piroscafo sul quale era imbarcata la spedizione che la scoprì verso U 1880. E' un corridoio stretto, lungo ottanta miglia e largo tre, che sprofonda improvviso nelle cavità dell'oceano; intorno, generalmente la profondità non supera i 3000 metri, e ad un tratto si apre a voragine, con pareti lisce e verticali. Da un lato lo scalino è tagliato netto. Sul tavolo, nella cabina del comandante Cousteau, un plastico riproduce esattamente la fossa e sembra una forma di formaggio rosicchiata dai topi L'elica del Calypso si è fermata quando sotto la chiglia c'erano quasi otto chilometri d'acqua. Per la ripresa fotografica era indispensabile, sopra ogni altra cosa, ormeggiare saldamente la nave. Abolita la catena, fu calata in acqua l'ancora trattenuta da un cavo lungo ottomila metri in fibra di nailon, fabbricato espressamente a Boston, sottile, leggero. Non si sapeva con certezza se avrebbe resistito. Lentamente, l'ancora penetrò nell'enorme muraglia liquida e si adagiò sul fondo e per tre giorni e tre notti il Calypso rimase ormeggiato su < La Romanche », conquistando nella stona della navigazione il singolare primato di masstmo ancoraggio. Sul giornale di bordo, il capitano ha segnato in rosso la posizione: 0 gradi, 15' di latitudine sud, 18 gradi £0' di longitudine ovest. L'apparecchio fotografico adoperato dal comandante Cousteau è d'una nota marca francese, caricato con una pellicola formato 35 millimetri, chiuso in un cilindro di metallo in lega speciale per sopportare la massiccia pressione. L'involucro del lampo elettronico è uguale, ma lungo il doppio. Nell'meieme, pai e un grosso cannocchiale di modello antiquato a cui manchi una parte. Appesa a una funicella, anch'essa di nailon larga un mignolo, la macchina scese in mare la mattina del 3 agosto. L'otturatore è regolabile dalla superflce, e allorché entra in funzione scatta ottocento volte di seguito, a intervalli di dodici sec- idi, naturalmente sincronizzato con la lampada elettronica. Come abbiamo riferito in principio, varie complicazioni rovinarono gli esperimenti, ma il terzo tentativo sembra essere riuscito. Ne avremo presto la conferma. Il Calypso avrebbe dovuto continuare l'eccezionale servizio, se una tragica notizia non avesse inte-hrotto la spedizione. Nella notte il telegrafista ricevette un messaggio urgente per il prof. Edgerton: il figlio Bili era morto mentre.si immergeva per raggiungere lo scafo dell'Andrea Dorla. Il professore lasciò affranto il battello e raggiunse in volo Nuova York. Nello stesso momento in cui, dopo anni di studt e di preparazione, lo scienziato era finalmente riuscito ad accendere la sua portentosa luce nell'immenso buio dell'Atlantico, il mare violato net meandri più inaccessibili pareva compiere una implacabile e fulminea vendetta. Due uomini hanno provvisoriamente abbandonato il Calypso: Frederic Dumas e Louis AfaHe, partiti l'altro giorno per l'America; scenderanno nel relitto del traìisatlantico italiano. Dumas è il campione del mondo di immersione con respira- ttore autonomo (profondità me\tri9S), Malie è l'operatore e il regista de Le monde du silence « Andremo — hanno detto — dove Bili non é arrivato ». H battello salperà il 19 corrente per una crociera di tre mesi nel Mediterraneo Orientale, al largo dell'isola di Creta, mentre proseguono i preparativi per la spedizione alla fossa delle Filippine. Se il reportage a *La Romanchey corrisponderà alle previsioni, il Calypso esplorerà l'abisso più profondo che si conosca, a circa undicimila metri. Alberto Macchiavello n comandante Cousteau con l'eccezionale apparecchio (Tel.)

Luoghi citati: America, Bordeaux, Boston, Cannes, Filippine, Guinea, Montecarlo, Nuova York, Parigi