Gelido silenzio, ma nessuna violenza contro i ragazzi negri nelle scuole "bianche,,
Gelido silenzio, ma nessuna violenza contro i ragazzi negri nelle scuole "bianche,, Eia situazione è migliorata nei Tennessee e nei Texas Gelido silenzio, ma nessuna violenza contro i ragazzi negri nelle scuole "bianche,, La calma è tornata dopo i gravi incidenti dei giorni scorsi - Eisenhower esclude l'intervento del governo federale per imporre l'«integrazione» scolastica (Dal nostro corrispondente) Washington, 5 settembre. I disordini provocali dai razzisti del Tennessee (e, meno gravemente, in altri Stati del Sud) stasera sembrano finiti. Forse perché la polizia, la Guardia nazio7iale e l'esercito, agli ordini delle autorità politiche, hanno dimostrato di fare sul serio; e ad Oliver Springs infatti, dove ieri alcune centinaia di facinorosi avevano accoltellato due agenti e minacciato di linciaggio alcuni negri, è stato tuttora mantenuto l'arresto di quindici bianchi, responsabili dell'agitazione. Sia nel Tennessee che nel Texas, parecchi degli scolari negri la cui ammissione alle scuole pubbliche aveva dato origine alle viole-mie dei giorni scorsi, hanno potuto entrare liberamente nelle aule, stamane, sia pure fra V impressionante e poco incoraggiante silenzio della scolaresca bianca. Solo in una città del Texas e in due del Tennessee le truppe e la Guardia nazionale continuano a pattugliare le strade; esse si astengono però dal penetrare nelle scuole, sicché sul frontone della scuola principale di Mansfield penzola ancora il fantoccio negro appiccatovi due giorni fa dai difensori della razza bianca per impedire; con quel macabro simbolo di linciaggio, l'ingresso degli studenti di colore. Violenze minori e clamorose proteste si sono verificate, per altro, in- altre località degli Stati del Sud, e specialmente nel Kentucky, che finora aveva proceduto senza troppi intralci alla parziale integrazione, ed in una delle maggiori città del Texas, Fort Worth. In molte altre località forti aliquote di scolari bianchi hanno abbandonato le scuole dopo che alcuni pochi studenti negri vi erano stati ammessi. Bisogna sottolineare però che anche negli Stati dove le emozioni razzistiche sono più accese, i giudici statali e federali hanno, quasi senza eccezione, riconosciuto la validità del principio dell'integrazione applicato dai direttori delle scuole, e che le popolazioni negre si mantengono calme e disciplinate anche di fronte alle gravi provocazioni dei razzisti bianchi. Ciò giustifica la cautela estrema, che il Presidente ha dimostrato all'odierna conferenza-stampa nel rispondere alle domande sulla agitazione razziale. Eisenhower ha ripetuto oggi che il Governo centrale non deve intervenire e non interverrà, come invece sostengono alcuni democratici, per obbligare le autorità locali a rispettare i decreti per l'integrazione della popolazione scolastica negra con quella bianca. Secondo il Presidente, fino ad oggi nessuno Stato < ha mancato al suo dovere *; e sempre per mantenere quella estrema cautela, Eisenhower ha stupito l'uditorio dichiarando di ignorare le dichiarazioni fatte ieri sera dal Governatore del Texas, il quale vuole apertamente contestare e sfidare le decisioni della Corte Suprema che hanno convalidato il principio della < integrazione ». Egli ha detto anche di ignorare un decreto dello stesso Governatore del Texas, che ordina il trasferimento forzato degli scolari negri dalle scuole della città di Mansfield, nelle quali avevano chiesto di essere ammessi, ad altre interamente per negri. Il Presidente ha rilevato, però, che ogni autorità statale è intervenuta immediatamente e spontaneamente per mettere fine alle violenze dei bianchi contro i negri, sicché si può sperare che, poco per volta, le popolazioni locali assumano un atteggiamento più misurato di fronte al grave problema. E le speranze del Presidente sembrano non immotivate, dato il miglioramento della situazione nelle ultime ventiquattr'ore. g. t.
Persone citate: Eisenhower, Mansfield, Oliver Springs
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