Molti pensano che il nipote del Kaiser salirà un giorno sul trono di Germania di Massimo Conti

Molti pensano che il nipote del Kaiser salirà un giorno sul trono di Germania Un tedesco su tre favorevole alla restaurazione monarchica Molti pensano che il nipote del Kaiser salirà un giorno sul trono di Germania Un giornalista americano scrive che Stalin aveva offerto là Corona della zona sovietica al principe Lnigi Ferdinando di Prussia, ma invano - Per il momento i monarchici non hanno grandi speranze: un "congresso dei principi,, convocato in Baviera è andato deserto (Dal nostro corrispondente)' Bonn, 1 settembre. Il principe Luis Ferdinand degli Hohenzollern, figlio del Kronprinz e nipote dell'ultimo Kaiser Guglielmo II, potrebbe salir e. al trono di Germania il giorno. che i russi decidessero di ritirarsi dalia zona orientale, {asciando ai tedeschi la possibilità di eleggere un Par. lamento e di darsi una Costituzione. . C'è molta gente in Germania favorevole alla restaurazione monarchica e lo ha dimostrato la recente inchiesta condotta da uno tra i più quotati Istituti di « demoscopia ». Su cento tedeschi interrogaci in proposito, trentatré hanno detto che, se si facesse un referendum sulla questione istituzionale, voterebbero senza pensarci su per la monarchia, se si sono dichiarati repubblicani convinti e 35, infine, hanno ammesso di non aver precise opinioni. I risultati dell'inchiesta danno ragione a Guido Orlando, il «re» delle public relations, l'italoamericano cui dovettero fra gli altri i loro successi elettorali (almeno secondo alcuni) Roosevelt e De Gaspcri, nella campagna del 19/t8. Chiamato tempo fa in Germania dai seguaci del Kaiser per organizzare un colossale « lancio » della monarchia, Orlando disse: « Mi risulta che un terzo dei tedeschi mole il re; lasciate fare a ma e tirerò dalla vostra parte il 98 per cento della popolazione ». Il «re» delle public relations ora arrivato dall'America con un grandioso progetto pubblicitario. Un giornalista americano avrebbe * rivelato » che Stalin offrì al defunto Kronprinz la presidenza della Repubblica tedesca dell'Est, impegnandosi a restiturigli, qualora avesse accettato, tutti i suoi possedimenti della Germania orientale: il dittatore pensava che, per tenere a bar da t tedeschi, sarebbe stato sufficiente mettergli alla testa un uomo di grande prestigio, ed il figlio dell'ultimo imperatore, una volta legato al Cremlino, era proprio quello che ci voleva. Le trattative però fallirono perché il Kronprinz, non ostante le lusinghe di Stalin, rispose con un patriottico «rio». Questa storiella, ripresa dai trenta o quaranta giornali di una potente « catena » americana, avrebbe fatto il giro del \mondjo e i tedeschi ne sareb. bero rimasti sicuramente impressionati. Così gli « Hohenzollern sarebbero diventati il simbolo della fedeltà germanica alla causa dell'Occidente, sicura garanzia contro futuri sbandamenti del Paese in nuove avventure». *A sfruttare la situazione poi — disse Guido Orlando, quando espose il piano a una ristretta. cerchia di monarchici tedeschi — ci penserò io con t miei sistemi e i miei mezzi...?). Il « piano Orlando » non trovò moitt sostenitori e il principe Luis Ferdinand manten. ne, come al solito, un atteggiamento prudente e riservato, Ai giornalisti che gli chiedevano le ragioni del suo incontro con il tre» delle public relations, il principe rispose: « Il signor Orlando mi ha proposto un incontro di tutu principi tedeschi per organizzare un fronte anticomunista», Probabilmente, però, né Luis Ferdinand di Prussia, né gli altri principi tedeschi credono alla possibilità d'una restati razione, almeno nella situazione presente. Discordi invece sono ì pareri tra i fautori della monarchia. Per certuni, la restaurazione è un frutto ormai maturo e non resta che passare all'azione senza altri indugi. Se, per esemplo, il principe di Prussia dopo le prossime elezioni politiche presentasse la sua candidatura alla presidenza della Repubblica? Il piano, maturato in certi circoli monarchici, è in teoria piuttosto semplice, forse anche troppo: Luis Ferdinand diventa capo dello Stato, restaura la monarchia e si proclama im peratore di Germania, proprio come fece ai suoi tempi Napoleone III Pochi sono del resto gli oppositori convinti di Luis Ferdinand. Il principe di Prussia gode in Germania di larghe simpatie e di una popolarità incoraggiante. I suoi avversari 10 rispettano e anche volendo non troverebbero argomenti per screditarlo. A Luis Ferdinand non si possono far torti. Al contrario, il principe ha dei meriti: fu un soldato — dicono i tedeschi — finché Hitler, divenuto sospettoso come tutti i tiranni in declino, non lo radiò dalle file dell'esercito con tutti gli altri principi e nobili. Quando poi gli anti-nazisti cominciarono ad organizzarsi ed a congiurare contro il dittatore, egli aderì al movimento di resistenza. E' noto che i capi del movimento clandestino, fra i quali anche parecchi socialisti, avrebbero voluto rimetterlo sul trono dopo la scomparsa di Hitler. E noti sono anche < suoi legami con gli uomini delia sfortunata congiura antinazista del SO luglio, chiamati poi ad alte cariche della nuova Repubbblica federale: da Eugenio Gerstenmayer, influente esponente della Chiesa evangelica ed attuale presidente della Camera di Bonn, a Otto John, antico capo del controspionaggio tedesco, protagonista di gialle avventure a Berlino-Est (dicono anzi che ad organizzare il suo clamoroso ritorno in Occiden te fu proprio Luis Ferdinand) ■ E' difficile, però, convincere 11 principe di Prussia ad accettare piani come quello della candidatura alla presidenza della Repubblica. Egli non può esporsi a tentativi che, con ogni probabilità, si risolverebbero in un insuccesso — sostengono i monarchici più prudenti. — Meglio quindi attendere, senza compromettere il prestigio del principe, momenti più propizi e preparare intanto il terreno alla restaurazione. Nacque così l'idea di far riunire a uno stesso favo- lo, per studiare il problema del « rilancio monarchico », i rappresentanti delle ventun antiche Case regnanti di Germania, da Luis Ferdinand, primùs Inter pares, ad Albrecht di Wittelsbach. Il « Congresso dei principi» avrebbe dovuto svolgersi la settimana scorsa ad Aichach, cittadina bavarese. All'incontro, organizzato dal « Movimento popolare per il Kaiser e il .Reich», erano stati invitati fra gli altri, in veste di osservatori, Otto d'Asburgo, il conte di Parigi, .Ranieri III di Monaco e, dicono, anche Um berto di Savoia. Al congresso però si presentò soltanto — unica ospite illustre — Hetmanina Elisabeth Kujlm-Skoropadska, figlia di un non molto noto principe di Ucraina E andò male anche la colazione per millequattrocento persone, preparata in onore dei congressisti. Naturalmente gli organizza tori della manifestazione do vettero pagare ugualmente il conto. < L'ora della monarchia non è ancora suonata — dice il prof. Hans Joachim Schopn, conosciuto in Germania per le sue conferenze sulla questione istituzionale a per la sua devozione alla Casa degli Hohenzollern — i tempi non sono maturi ». Il prof. Schops è un monarchico serio e convinto, che tiene conto della realtà dei tempi e che pertanto si rifiuta di prendere in considerazione i «piani Orlando », la candidatura di Luis Ferdinand alla presidenza della Repubblica e t congressi dei principi germanici. Per il prof. Schops, che — a quanto dicono — è l'uomo di fiducia del principe di Prussia, la vera grande opportunità è la riunificazione della Germania. Ma bisogna avere pazienza: « La Costituzione repubblicana tedesca, dettata praticamente dagli alleati, è provvisoria — afferma Schops — vale per un tempo determir nato, cioè fino alla riunificazione del Paese. Quella definitiva sarà dettata dal futuro Parlamento pangermanico, liberamente eletto da tutti i tedeschi, anche da quelli che vivono al di là dell'Elba: cosi è scritto nella Costituzione stessa, nel preambolo all'artinolo primo ». Queste sono le speranze dei monarchici tedeschi. Speranze fondate? Forse. Questo popolo, più che le istituzioni, segue gli uomini (sostiene il prof. Schops), uomini dalla forte personalità, uomini-simbolo. E forse non gli si può dar torto: una volta i tedeschi avevano il Kaiser, scomparso il Katser cercarono un uomo che potesse sostituirlo e dopo agitate vicende — è la storia della Repubblica di Weimar — lo trovarono in Adolfo Hitler. Dopo la guerra, scopersero .Ade- nauer. Quando sarà finita la epoca del Cancelliere renano, e quando sarà ristabilita l'unità territoriale, quando il centro politico si sposterà nuovamente a Berlino, vecchia capitale della Prussia, chi sarà allora l'uomo-simbolo della Germania? I tedeschi dovranno trovarlo ad ogni costo, questo uomo, perché essi — dice Guido Orlando, il «re» delle indagini sull'opinione pubblica » — hanno bisogno di un « Dio » politico. E Luis Ferdinand, principe prussiano, potrebbe fare al caso loro. Massimo Conti