Ripreso di gravi incidenti al confine tra Egitto e Israele

Ripreso di gravi incidenti al confine tra Egitto e Israele Ripreso di gravi incidenti al confine tra Egitto e Israele Tre soldati israeliani occisi da mine arabe - la attacchi di rappresaglia sarebbero morti 13 egiziani Gerusalemme, 31 agosto. Con un passo ufficiale presso la Commissione di tregua dell'ONU in Palestina, l'Alto Comando del Cairo ha accusato lo stato d'Israele di avere deliberatamente organizzato nella notte fra giovedì e venerdì tre attacchi proditori, in seguito ai quali tredici soldati egiziani sono rimasti uccisi e due altri feriti. Il primo di tali attacchi è avvenuto — sempre secondo la denuncia egiziana — nella zona di Deir el Ballali, lungo la" striscia di Gaza: una pattuglia israeliana ha aperto il fuoco contro un gruppo di soldati egiziani, uccidendone due e ferendone altrettanti. Altri sei militari egiziani sono caduti ih uno scontro con un reparto israeliano, che ha attaccato, un caposaldo .situato al limite della zona smilitarizzata. Cinque soldati egiziani, infine, sono rimasti uccisi in uno scontro avvenuto nei pressi di Rata, a sud di Gaza. In forma non ufficiale, un portavoce della Commissione di tregua dell'ONU ha espresso l'opinione che questi attacchi siano stati compiuti dagli israeliani per rappresaglia dopo lo scoppio di tre mine poste dagli egiziani, che ieri ha provocato la morte di tre soldati israeliani e il ferimento di altri quattro. Già domenica scorsa il primo ministro israeliano Ben Gurion aveva messo in guardia gli egiziani contro possibili reazioni ad attacchi arabi sulla zona di confine, appellandosi al diritto di autodifesa. Il Comando israeliano non ha dato, per ora, una sua versione dei fatti denunciati dagli egiziani. In sede politica, si registra invece un passo del delegato israeliano presso la Segreteria dell'ONU, per ricordare che esattamente cinque anni fa il Consiglio di Sicurezza chiedeva all'Egitto —ma inutilmente — di non impedire il transito delle navi israeliane, nel Canale di Suez. La dichiarazione del delegato israeliano afferma tra l'altro: « E' importante oggi, nel momento in cui il Canale di Suez attira l'attenzione del mondo intiero, ricordare che da oltre cinque anni l'Egitto si è servito della sua vicinanza al Canale per impedire a Paesi membri delle Nazioni Unite di commerciare liberamente, tra loro servendosi di una via marittima internazionale. Sinora Israele è stato l'obiettivo principale di queste pratiche discriminatorie, ma le navi di numerosi Paesi sono state con ciò colpite. « Da cinque anni il Canale di Suez è privo del suo carattere fondamentale di universalità. E' evidente che ogni Governo di cui l'Egitto non ap• provasse la politica, potrebbe essere vittima di tale arbitraria sanzione >. arroventato, che caratterizzava i loro quotidiani attacchi all'i imperialismo occidentale ». Il sarcasmo si è attenuato in sensibile misura, le invettive si sono intiepidite. Anche a proposito dell'asserito complotto britannico ai danni di Nasser, i clamorosi titoli che parlavano di imminenti sensazionali rivelazioni hanno fatto posto oggi a semplici informazioni, relative agli sviluppi giudiziari di quella vicenda. Ma certo l'< affare > non sarà lasciato cadere: si è rivelato oggi che fra un paio 'i giorni sarà insediato il tribunale incaricato di processare 1 responsabili, e che il procuratore generale chiederà la pena di morte per i principali imputati compresi i tre inglesi.

Persone citate: Ballali, Ben Gurion, Nasser