Commin soddisfatto per i primi colloqui s'incontrerà oggi con Nonni e Saragat di Enzo Forcella

Commin soddisfatto per i primi colloqui s'incontrerà oggi con Nonni e Saragat In plano sviluppo I sondaggi sull'unificazione socialista Commin soddisfatto per i primi colloqui s'incontrerà oggi con Nonni e Saragat Il capo socialista francese ha esaminato la situazione con Vigorelli, Zagari, Silone, Vecchietti, Riccardo Lombardi e Santi Posizione polemica di alcuni esponenti del PSI: il direttore dell'cavanti!» è contrario alla rottura coi comunisti, il sen. Pertini protesta per telegramma - La maggior parte dei dirigenti pare solidale con Nenni - Fanfani discute gli avvenimenti con Segni Boma, 31 agosto. Pierre Commin, il « mediatore» dell'unificazione socialista, ha iniziato stamane la serie dei suoi sondaggi e non ha davvero perso tempo, poiché al termine della giornata aveva già visto una dozzina circa di esponenti dei due partiti. Il primo incontro è stato dedicato ai ministro del Lavoro Vigorelli, uno del più convinti assertori dell'unificazione. Poi il segretario della SPIO (Section Francaise Internationale Ouvrlère) è tornato in albergo, dove lo attendevano Zagarl e Faravelli, due esponenti della sinistra socialdemocratica. A colazione è stato con Ignazio Silone e nel pomeriggio 6 stata la volta degli esponenti del PSI: il direttore dell'ovanti/ Vecchietti, 1 membri della direzione Valori e Gatto, il leader della corrente autonomista Riccardo Lombardi'e 11 segretario della CGIL Santi. .L'agenda si è chiusa, almeno ufficialmente, con un colloquio con Paolo Vittoreiii,. esponente di cUnità Popolarsi». Saragat e Matteotti sono tornati a Roma nel tardo pomeriggio, ma non risulta che abbiano già visto il senatore francese. L'incontro è previsto per domani. Domani sarà anche il turno del ministro Paolo Rossi, del segretario della UIL Vlglianesi le, Infine, di Pietro Nenni, che giungerà in mattinata nella Capitale. Non è certo ancora il caso di tirare conclusioni da questa prima tornata d'incontri. ' Ma qualche Indicazione si può tuttavia ricavare dalle dichiarazioni fatte da qualcuno degli interessati. Commin ha detto soltanto: < MI pare che le cose procedano favorevolmente». Vigorelli ha giudicato positivo 11 fatto che le trattative Blano stale everte da Saragat e Nenni, «perché là cosa fa sperare {una più larga adesione da parte dei due gruppi socialisti »1 .',<Ho la massima fiducia — ha aggiunto 11 Ministro Intenzionalmente — nella lealtà di Menni e nella fermezza di Saragat. Se l'unificazione si farà, cerne io spero, sarà un affare per tutti, compresa la democrazia cristiana. Con l'operazione di unità socialista si allargheranno le basi della' democrazia, si darà alla situazióne interna italiana un maggióre senso di stabilità e la nostra collaborazione ad un eventuale governo diverrà più 5cpe mai una cosa seria ». m Silone non ha ritenuto opportuno aggiungere qualcosa a quanto aveva detto nà giorni scorsi e Zagari ha jjjipetuto quel che si può considerare il leit motiv dei più entusiasti unificatori. « Si deve fé.: presto, anzi prestissimo, L-t trattative aprono ottime prospettive, ma noi siamo del barere che non si debbono allungare i tempi dell'unificazione». La dichiarazione più. interessante per capire coite effettj.vamente stiano affando le dose è stata senza dibbio quella di Vecchietti, «sfibbiamo compiuto un ampio 'isame degli aspetti positivi è'i delle difficoltà per un riavvleiriamento fra 1 due partiti!;, ha dichiarato il dirigente del PSI. «E' evidente che il precesso di' (unificazione non può. »sau rirsi in un accordo Ninni Saragat, ma deve esse», invece, un processo cui partecipino nella loro interezzafi due partiti. Per il nostro partito il problema dei sindacati non esiste, voglio dire che la CGIL resta e andrà avanti sviluppando una politica di ' indipendenza sindacale. Per noi non si pone neppure 11 problema di rottura verticale col JPCL Non pretendiamo, di imporre l'ingresso dei comunisti in una eventuale maggioranza parlamentare, ma non intendiamo neppure prestarci ad una politica di discrlmlna\ sione ». 1 Nel coro di voci caute, ma /ottimistiche, che avevano ac compagnato 1 primi passi romani di Commin, il giudizio del direttore deU'Avanttt è stato giudicato da qualcuno, se non proprio come una doccia fredda, per lo meno come un serio ammonimento a non pensare che si sia già vicini al termine dell'opera. In realtà, Il problema sindacale, corno, già avevamo osservato, rimane uno degli aspetti più difficili del Ravvicinamento. E g)l stessi accenni ai rapporti con i comunisti, per quanto non dicano sostanzialmente nulla «li diverso da quél- che avevano già concordemente enunciato Saragat e Nenni, richiamano l'attenzione sul punto più controverso della questione. La difficoltà più importante dombrata nella dichiarazione Vecchietti èf tuttavia un'ala. Le sue parole non erano nto dirette al socialdemoetici quanto al suo stesso 1 rtlto e riecheggiano uno sta. d'animo che in questi ultiglornl ha dato molto A* sare ai dirigenti del PSI. 'azione di Nenni. cosi ra¬ ptbcilpspaldddqdpJ pida e clamorosa, ha provocato un certo sconcerto nella base e, soprattutto, in quelli che vengono definiti 1 < quadri intermedi», notevolmente più legati al PCI ed alla vecchia politica del partito. Vi sono stati degli ordini di protesta per U c modo » in cui Nenni aveva affrontato la questione, le sezioni hanno mandato a dire che il comportamento del leader.dava l'impressione di esautorare il partito e in qualche caso —come è capitato a Mazzall a Milano — 1 difensori del segretario del partito si sono trovati in minoranza. E' un elemento positivo, tuttavia, che tutti 1 dirigenti centrali, dopo il primo momento di perplessità, hanno solidarizzato con Nenni riconoscendo che, se il suo.modo di agire poteva essere sconcertante, la linea politica imboccata era sostanzialmente giusta. Le apprensioni maggiori si nutrono per l'atteggiamento che assumerà Pertini. Non solo egli ha troncato la cura in Cecoslovacchia per ritornare immediatamente in Italia appena ha avuto notizia del colloquio Saragat-Nenni. A quel che ci risulta, egli si sarebbe fatto anche precedere da un lunghissimo telegramma (cinquecento parole) pieno di rimbrotti a Nenni e di perplessità per l'azione iniziata. Ora rimane a vedere se Nenni e gli altri dirigenti del partito riusciranno a calmarlo o se, Invece, non sarà lui che riuscirà a portare sulle proprie posizioni 1 dubbiosi. La pros¬ sima riunione della direzione non sarà certo una riunione tranquilla. Negli altri partiti gli sviluppi della vicenda vengono seguiti con ansia appena repressa: tutti si attengono alla linea di condotta più prudente, cercando di ridurre al minimo indispensabile 1 commenti per attendere di vedere come va a finire. Questo non significa che siano agnostici e che non lascino trasparire le loro propensioni. Le cronache dell'Unità sono tanche di contenuto veleno e 1 democristiani sono sull'avviso, preoccupati soprattutto, sembra, delle caratterizzazioni troppo accesamente « laicistiche» che il nuovo partito socialista potrebbe assumere La preoocupazlone non è soltanto del gruppo maggioritario, ma anche delle correnti di sinistra. L'agenzia che esprime solitamente le opinioni degli ex-gronchiani chiedeva stasera à «tutti! socialisti la " rinuncia " a rimettere' sul tappeto gli accordi del Luterano e tutto ciò che si riferisce a questi accordi in mate ria matrimoniale, scolastica, eccetera». Anche Galloni — uno degli esponenti della corrente «La base» — pur favorevole alla unificazione, ed anzi proprio perché favorevole, ha voluto sottolineare bene questo pun to come pregiudiziale per 1 futuri rapporti tra cattolici e socialisti. < Dall'unificazione — scrive l'esponente democristiano — i cattolici si attendono che. si esca dai limiti tradi¬ zionali del riformismo socialdemocratico e del massimalismo a sfondo anarcoide o delle posizioni antireligiose ed anticlericali con la creazione di un partito che abbia la volontà di cooperare per lo sviluppo economico e sociale del Paese... ». Segni è tornato stamane a Roma concludendo definitivamente le sue vacanze. Ed è tornato anche dal suo viaggio in America, festeggiatissimo dagli altri dirigenti del par tito, Fanfani. Il segretario della DC si è recato subito a casa del Presidente del Consiglio e nel tardo pomeriggio ha avuto un secondo colloquio con lui al Viminale. E' molto probabile che l'argomento socialista sìa stato lungamente esaminato, ma Fanfani — per evitare di pronunciarsi nel merito — lo ha escluso. Egli si è mantenuto nell'atteggiamento di rigorosissimo riserbo che aveva già assunto alla partenza da New York. «Cosa pensa delle trattative per la rlunlflcazlone socialista? » gli è stato chiesto. «Sto per andare per qualche giorno a Camaldoli, per riposarmi. - Mi considero in vacanza» ha risposto. < CI dica almeno che atmosfera ha trovato tornando in Italia ». < Serena ».. «Pen sa che il sereno continuerà fino al congresso democristiano? ». « Ma certo, sino al congresso ed oltre». Non si è potuto ottenere dal leader del partito di maggioranza niente altro. Enzo Forcella

Luoghi citati: America, Cecoslovacchia, Italia, Milano, New York, Roma