L'attesa dei partiti per i prossimi sviluppi di Enzo Forcella

L'attesa dei partiti per i prossimi sviluppi L'attesa dei partiti per i prossimi sviluppi Roma, 30 agosto. E' arrivato a Roma il < mediatore > dell'unificazione socialista, un signore di mezza età, ben portante, col volto brunito dal sole: è il senatore francese Pierre Commin, segretario aggiunto della SFIO (Section Franca ise Internationale Ouvrière), rappresentante del suo partito nel < bureau > dell'Internazionale Socialista. Avvertiamo subito che' il termine di mediatore è improprio è che l'interessato preferisce definire il suo viaggio — come lui stesso ha dichiarato stasera in una conferenzastampa — una «missione esplorativa». Ne riferirà ai colleghi dell'Internazionale il 20 settembre, a Londra, e, se le notizie che avrà riportato dal sondaggio saranno positive, la stessa Internazionale nominerà una delegazione ufficiale che, diretta probabilmente dallo stesso presidente, il laburista Morgan Philips, verrà in Italia per togliere di mezzo le ultime difficoltà e proporre al due partiti socialisti una specie di «carta dell'unificazione». Naturalmente, come sempre avviene in azioni politiche di questo genere, Commin non è venuto a Roma alla ventura. I tentativi di Interessare l'Internazionale al problema del socialismo risalgono a molto tempo addietro e si concretarono nel giugno scorso, con un viaggio di Mario Zagari, uno degli esponenti della sinistra socialdemocratica, a Parigi ed a Londra. I dirigenti della SPIO e del Labour Party, che avevano seguito con costante attenzione l'evoluzione della nostra vicenda politica (si ricordi, tra gli altri, il viaggio In Italia di Bevan che sul momento sembrò misterioso), si erano convinti che i tempi erano ormai maturi per un intervento. Se ne assunsero la diretta responsabilità i socialdemocra elei francesi (l'attuale presi dente del Consiglio Guy Mol let ha avuto una parte determinante,'^ ancora ieri ha voluto Intervenire di persona al la riunione della direzione del la SPIO dedicata ad un ultimo esame della questione) Pierre Commin fu incaricato de! primi, rlservatlssimi sondaggi. Ai primi di luglio ebbe un colloquio con Saragat e nel giorni scorsi, come si sa, vide Nenni. L'incontro di Pralognan e le clamorose dichiarazioni che lo hanno seguito sono stati il primo risultato di questi incontri. E proprio perché essi sono stati positivi si è dichiarato ufficialmente lo scopo del viaggio a Roma, che in un primo tempo era stato presentato semplicemente come un amichevole scambio di idee con 1 socialdemocratici. La rosa de] colloqui che l'Inviato dell'Internazionale avrà nel prossimi cinque giorni, a cominciare da domani, è piuttosto vasta, ma per il momento non esattamente precisata. Domattina vedrà per primo il ministro del Lavoro Vigorelli, poi Faravelli, Zagari, Carlo Matteotti, Ignazio Silone. Nel pomeriggio saranno arrivati intanto Saragat e Matteo Matteotti, segretario del P.S.DJ.: con loro concorderà il seguito degli appuntamenti che, ovviamente, comprenderanno anche incontri con Nenni, Riccardo Lombardi, Lelio Basso, Sandro Pertini (il quale ha appositamente anticipato il suo ritorno da Praga) e gli altri dirigenti del P.S.I. Gli Incontri non saranno limitati agli esponenti dei due partiti socialisti, ma verranno estesi anche a rappresentanti di altri partiti zn« purché Interessati all'unifica- zione », ha precisato Commin nella conferenza-stampa. «Incontrerà anche democri stlani e comunisti? », hanno voluto sapere i giornalisti < Né col democristiani né col comunisti », ha risposto l'intervistato. Non soddisfatto, un giornalista comunista ha chiesto le ragioni della preclusione ai dirigenti del suo partito: «Sono anch'essi molto Interessati all'unificazione», ha fatto osservare. « SI — ha replicato con gentilezza il senatore francese— ma io Intendevo dire Interessati all'unificazione del socialismo su basi democratiche ». Da Pierre Commin si è cercato di sapere anche qualcosa su! come, in pratica, articolerà 1 suoi sondaggi, se farà a tutti le stesse domande, se seguirà una linea di condotta precisa, se darà suggerimenti per gli sviluppi dei «Ravvicinamento». Ma non se ne è ricavato molto perché l'intervistato è riuscito ad eludere con abilità diplomatica le domande più Imbarazzanti. Quel che si può dire è come la vedono i più entusiasti fautori della riuniflcazlone, nell'uno e nell'altro partito. Essi pensano che, se a Londra la Internazionale deciderà di inviare una sua delegazione In Italia, la cosa sarà fatta e si tratterà di attendere pochi mesi, forse soltanto settimane. Tanto 11 P.S.I. che il P.S.D.I. potrebbero indire, infatti, dei congressi straordinari per ratificare l'accordo, e col nuovo anno 1 due partiti si potrebbero trovare, se non proprio formalmente uniti, per lo meno legati all'impegno di condurre un'azione politica comune e d! presentarsi con liste uniche alle prossime elezioni. Quel che a questo punto potrà capitare — aggiungono le stesse fonti — non dipender-* tanto dal socialisti quante aai modo in cui gli altri partiti accoglieranno il grosso fatto nuovo. Per esemplo, sembra che nel conversari dei giorni scorsi l'uscita dei socialdemocratici dal governo non sia stata posta tra le < condizioni » dell'unificazione. Ma resta a vedere se gli altri partiti della coalizione la pensino allo stesso ' modo, e se qualcuno di loro non decida di prendere l'Iniziativa della rottura. Per ora tanto i democristiani che 1 liberali si mantengono cauti e possibilisti. Essi ritengono che sia ancora possibile, per un certo periodo di tempo, restare a guardare. Anche l'articolo che oggi il settimanale ufficiale della D.C. La Discussione ha dedicato all'argomento (la prima presa di posizione del partito di maggioranza) conferma questo proposito: «Dall'esposizione cronologica dei fatti e del commenti — dice — si può ricavare la conclusione che l'incontro di Pralognan non ha rappresentato un punto di arrivo, ma un punto di partenza, e che la situazione richiede un sistematico 'processo di chiarificazione ideologico e politico». Il Popolo, di domani polemizzerà con Nenni per, la affermazioni contenute nelle varie interviste concesse à giornali italiani e stranieri in questi giorni. Ribatte alle accuse che il leader del P.S.I. ha rivolto alla D.C. e ricorda la parte determinante che il partito di maggioranza ha avuto nella difesa della democrazia negli anni passati quando Nenni continuava ad appoggiare sen za riserve l'azione comunista. Il discorso rimane tuttavia legato alla polemica marginale Nel fondo della questione, vale a dire le prospettive che il riavvicinamento tra i due partiti socialisti apre alla politica Italiana, ci al mantiene ancor ra fedeli alla tattica dell'attesa già illustrata. E' un'attesa legata strettamente agli sviluppi della vicenda e potrà diventare ogni giorno di più Imbarazzante, soprattutto per i democristiani che sono alla vigilia del loro congresso. Fanfani era parti to un mese fa per gli Stati Uniti convinto che il nodo socialista fosse ancora ben lontano dallo scioglimento. Presumibilmente i colloqui che ha avuto con i politici americani si sono svolti su questa premessa e certamente egli contava di presentarsi al congresso sostenendo che non vi era per il momento alcuna possibilità obiettiva di modificare 1 rapporti politici esistenti, Torna domani e trova una attuazione sensibilmente diversa. Avrà bisogno di tutta la sua abilità per parare le ripercussioni della violenta sterzata. Valga come Indicazione minore ma eloquente, ciò che sta avvenendo a Milano: Ferrari ha ritirato le dimissioni dal P.S.D.I. n segretario della D.C. Migliori al è precipitato a Roma per discutere con gli amici della direzione centrale se non sia 11 caso di smussare la posizione di intransigenza che in luglio ha reso impossibile la formazione della Giunta. Non ci sarebbe da meravigliarsi se il 7 settembre, data fissata per la nuova riunione de! Consiglio, democristiani, socialisti e socialdemocratici trovassero l'accordo. Sarebbe la prima conseguenza concreta dell'incontro di Pralognan. Come ogni sera, anche stasera v'è da dar brevemente conto delie nuove dichiarazioni rese dagli esponenti socialisti. Ve n'è Una del sottosegretario Preti che cerca di frenare la fretta degli entusiasti dicendosi convinto ' che anche Saragat ala favorevole per gradi e raccomandando di non mettere. In discussione per ora 11 problema, del. governo. Bonfantini, al contrario, pensa, che si debba agire senza indugi per cogliere i frutti di una situazione ohe va maturando da anni, anche grazie all'apporto della sinistra socialdemocratica di cui è uno degli esponenti. Anche per Zagari il primo requisito è l'Immediatezza: «I socialisti non possono pretendere di arenare la." vita democratica del Paese per lungo tempo». Tutti, sia pure ancora un poco in sordina, cominciano a rivolgere l'attenzione al problema sindacale, senza dubbio uno dei più Importanti per il « riavvicinamento ». C'è sull'organo socialdemocratico un intervento interessante. VI si dà atto alla corrente del P.S.I. nella C.G.I.L. di aver posto sul tappeto «la necessità di rivedere i vecchi schemi nei quali si è impastoiata l'azione della Confederazione fin dall'indomani della prima clamorosa sconfitta della F.I.O.M. nelle elezioni a Torino», si osserva che «anche alcuni'dirigenti comunisti non sarebbero alleni dal rivedere le vecchie posizioni» e si conclude con un'affermazione di fiducia nei frutti che potrà dare il fermento revisionistico che vi è alla base come al vertice della C.G.I.L. Enzo Forcella