Quando apparve Gina Lollobrigida sembrò che fosse scoppiata la rivoluzione

Quando apparve Gina Lollobrigida sembrò che fosse scoppiata la rivoluzione Quando apparve Gina Lollobrigida sembrò che fosse scoppiata la rivoluzione (Dal nostro inviato speciale) Venezia, 28 agosto. Il XVII Festival del Cinema sì è inaugurato stasera con solennità e con sfarzo. Davanti all'ingresso del Palazzo del Cinema al Lido, una solida barnera di metallo era stata eretta per trattenere la folla, sempre fedele a questo appuntamento con le celebrità in gran toilette ohe sfilano sotto i suoi sguardi. Ma quest'anno, ammonite dalle irrequietezze popolari del. passato, It autorità di polizìa avevano moltiplicato lo cautele: oltre alle transenne di metallo, 1B4 guardie di Pubblica Sicurezza in divisa, moltissimi carabinieri in assetto di campagna e in alta uniforme, col pennacchio, drappelli di vigili urbani, avevano formato un solido quadrilatero di sicurezza intorno alla tzona degli arrivi ». Sui fronte del Palazzo le luci dei riflettori si accesero alle B1£0, e subito uno speaker diede mano al microfono per illustrare alla gente i dettagli della sfilata che stava per incominciare. Per primo, arrivò, seminascosto dalla moglie avvolta in una nube-di tulle, il maestro Igor Strawinski; ma nessuno lo riconobbe, nemmeno lo speaker della radio. Quando s'accorse che II celebre compositore gli era sfuggito, lo speaker cercò di rimediare. Ma era già tardi un'altra celebrità, ben più modesta, ma più discorsivo e avvenente, stava mettendo piede sulla gradinata d'ingresso, Miriam Bru. La folla sembrò trattenere il respiro. Arrivò Alberto. Sordi, con una splendida ragazza sotto braccio; dalla fólla si levò un festoso > vociare; l'attore fu travolto'da un nugolo di fotografi,, e nella confusione perdette la sua dama. « Io sono un semplice, questo spiegamento di mondanità mt conturba », confidò poco più. tardi Alberto Sordi, quando riusci a mettere piede nell'atrio. L'atrio sfolgorava di eleganti toilettes- C'era tutta l'alta so¬ cietà veneziana, stuoli di belle signore, gentiluomini importanti di tutta Europa, artisti, finanzieri, critici cinematografici e cronisti mondani dalla penna mordace, pronti a cogliere ogni pettegolezzo. Il pianista Bubinstein fissava assorto la scalinata d'ingresso. . - Arrivò Maria Meneghini Callas e la folla l'acclamò lungamente; vestiva un lungo abito bianco, le spalle avvolte in un ampio peplo rosso. Hélène Rémy, e Pierre Cressoy ebbero anch'essi il loro battimano. Mike Bongiorno apparve al braccio di Fiorella Mari, una attrice che sta con lui < girando » un film a Taranto. Con vigorose spallate i carabinieri gli fecero largo tra una siepe d\ ammiratrici che sembravano voler chiuderlo in un'urtante prigionia. Mike arrivò pallido e scarmigliato sulla scalinata del Palazzo del Cinema. Sembrò, a questo punto, che dalla folla si scatenasse uno scomposto delirio, che il bagliore continuo degli obiettivi fotografici eccitava senza posa. Arrivò il gruppetto delle autorità, in smoking bianco: U Ministro dell'Industria e Cam-"f* °"- ?0r/f8V S0"n08e"gretari allo Spettacolo on. Brusasca e al Tesoro on. Maxia, il ministro Conti, direttore delle relazioni culturali con l'estero, l'on. Ponti, l'avv. De Pirro, direttore dello spettacolo e il Sindaco di Venezia, # Prefetta, il Questore, Li accolse sulla gradinata il Presidente della Biennale, comandante Alesi, e subito lo speaker invitò » rappresentanti del Governo al microfono per qualche dichiarazione Cortese e Brusasca dissero parole che nessuno riuso) a intendere, poiché il gridìo intorno era diventato altissimo: alle spalle delle autorità ufficiali era sopravvenuta un'attrice di non gran nome, Sandra Milo. Approdò alla gradinata ansimante, gli occhi le scintillavano di felicità: una bellezza bionda, flessuosa, piccante. 7 fotografi, vol¬ tarano dt scatto le spalle alle autorttà e si diedero a bersagliare, a colpi di obiettivo, la nuova arrivata. Minisiri e sottosegretari si guardarono, m taccia desolati e interdetti. Le luci-dei riflettori si voltarono a illuminare la procace scollatura di Sandra Milo. Il gruppetto delle autorità rimase solo al buio e inascoltato. Brusasca concluse in fretta il suo discorsetto e il manipolo dei maggiorenti si avvio, corrucciato, verso l'ingresso del palazzo. La lampada di un fotografo esplose con fragore mentre passava, austera e impettita, la delegazione russa. Gli agenti di servizio ebbero un sobbalzo. Sorridenti afilarono, sotto gli sguardi del pubblico, le giapponesine in chimono, seguite dal gruppo dei cinesi, dal < mago » di Napoli, da Elena Giusti e, alla rinfusa, da altre dozzine di minori celebrità. Finché, poco prima delle SU, un ondeggiare irrequieto della folla annunciò, di lontano, l'arrivo di Gina Lollobrigida. Arrivò sopra un tassi di piazza, con il marito Milko Skofic spalleggiato da un vigoroso soudle- Wo".n flmokl bianco. n tass, l/« subito assediato: intorno al- le portiere della macchina incominciò una dura e serrata contesa, tra la polizia che voleva trascinare Gina alla svelta nell'atrio, e i fotografi che non volevano lasciarsela scappare. Di Gina non si vedeva "che un guantino color di porpora agitato sopra la folla in segno di saluto, o forse a chiedere tregua. Milka Skofic si uni a catena con gli agenti ed i carabinieri, e in mezzo a questo robusto giro di braccia l'attrice guadagnò l'ingresso. Si guardava intorno, con un sorriso tra lo smarrito e il soddisfatto, gli occhi le sembravano più grandi e più luminosi. Quando entrò in sala, il pubblico, platea e gradinate, era tutto con il collo girato verso la porta: Gina vi apparve vestita di az- zurro pallido, le mani inguantate di porpora. Ebbe un moto dt timidezza, feoe un sorriso, salutò con un breve inchino e corse a sederai in poltrona. Poco dopo si,feoe buio, nella sala, lo schermo si accese e lo spettacolo incominciò. Gigi Ghirotiì

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