Sequestro per 60 milioni ad una società francese

Sequestro per 60 milioni ad una società francese E' tornato uno della "Rondinella,, Sequestro per 60 milioni ad una società francese E' la compagnia che aveva noleggialo la nave italiana il cui capitano fu ucciso e gettato in mare - L'equipaggio era in gran parte di negri Genova, 27 agosto. La vicenda della motonave italiana «Rondinella», di 1600 tonnellate, del compartimento marittimo di Genova, bloccata due anni or sono nell'Africa Equatoriale francese da un sequestro conservativo dovuto al fallimento della società armatrice SJV.I.R.N., torna oggi di attualità per l'arrivo a Genova di un marittimo rimpatriato, Pietro Spizzico, di La Spezia, ohe è stato lungamente interrogato dal curatore, e per una ordinanza emessa dal Tribunale Civile, che autorizza un sequestro per 60 milioni ai danni della compagnia francese « Chargeurs Réunis », di Libreville. La motonave «Rondinella» era partita da Genova diretta agli scali dell'Africa Equatoriale francese verso la metà del 1963 e su quelle coste avrebbe dovuto effettuare lavori di recupero di navi affondate su bassi fondali. La fortuna non aveva arriso all'impresa ed all'Inizio del '54, mentre la nave era all'ancora nella rada di Libreville, l'equipaggio che si trovava a bordo, a causa della morosità della società armatrlce nel corrispondere stipendi e spettanze si rivolgeva al locale Tribunale chiedendone il sequestro. Quo sto veniva senz'altro concesso. La posizione del marittimi tuttavia non migliorò: furono sbarcati d'autorità e dopo una penosa odissea poterono essere •rimpatriati a cura delle nostre autorità consolari. Nel frattempo la nave-italiana veniva noleggiata alla «Compagnie Gabonnaise de Navlgation», avendo dichiarato gli agenti della S.A.I.R.N. di non poterla uti lizzare. A questo proposito giova ricordare che la « ChargeurB Réunis» aveva ricevuto dagli armatori l'autorizzazione d'utilizzare la nave per trasporto di merci, in assenza di navi da recuperare, con una percentuale del 60 per cento sul benefici ricavati. Sulla «Rondinella», che batteva sempre bandiera italiana, veniva Imbarcato un equipaggio di negri al comando di un capitano e di un capo macchinista francesi. La nave salpava da Librevllle 11 1° marzo del 1954, diretta a Port Gentil. Cosa accadde durante la navigazione? Sarà assai difficile stabilirlo. Il capitano venne assassinato ed 11 capo macchinista gravemente ferito: entrambi furono gettati in mare dall'equipaggio, che abbandonò poi la nave ed 1 cui membri non furono più ritrovati. La « Rondinella » fu successivamente avvistata da un aereo a circa sessanta miglia da Port Gentil: senza governo era andata ad arenarsi su di un basso fondale ed era rimasta in balla delle onde. 1 A Genova, intanto, su istanza di creditori, la S.A.I.R.N. era stata dichiarata fallita ed era stato nominato curatore della stessa il prof. Antonio Luigi Pinto. Poiché l'attivo della Società era quasi interamente costituito dalla nave, il curatore si interessava immediatamente alle sue sorti e veniva a conoscenza di quanto sopra esposto. La situazione era però talmente confusa e le informazioni così imprecise che il prof. Pinto decideva di recarsi sul luogo per fare di persona le indagini. La situazione che ne risultò apparve quasi Incredibile: i provvedimenti del Tribunale locale avevano toccato i limiti dell'arbitrio, gli agenti della S.A.I.R.N. si erano disinteressati della tutela del suo patrimonio e lo stesso sequestra tarlo aveva compiuto tutta una serie di azioni eccedenti la sua competenza e decisamente illegali. Tutte le fasi drammatiche della « Rondinella » sono state messe a verbale dal prof. Pinto, che ne ha dato copia al ministro plenipotenziario incaricato dal consolato generale di Francia a Genova, al Prefetto di Genova e al Ministero degli Esteri italiano. Esse sono inserite nella re lazlone depositata alla sezione fallimenti del Tribunale civile. Nella relazione è sottolineata l'Infrazione del Governo francese dell'art. 6S2 C (diritto della bandiera) nonché dell'art. 294 C (Imbarco di capitano straniero su nave di bandiera italiana in gestione a stranieri) e della Convenzione Italo-francese dei 3 giugno 1930.

Persone citate: Antonio Luigi Pinto, Port Gentil