Lo, guidatore prudente chiedo minore velocità di Marziano Bernardi

Lo, guidatore prudente chiedo minore velocitàO P I N I O NI PERSONALI Lo, guidatore prudente chiedo minore velocità . Sotto il titolo « Io, automobilista veloce mi difendo dàlie accuse >, il prof. Diego de Castro, persona che certamente nella vita pratica porta la sua ponderatezza di studioso insigne, dichiarando qui l'altro giorno' d'aver compiuto or ora un viat jio di 6000 chilometri ìri automobile « a fortissima media giornaliera e ad elevatissima velocità oraria ai, s'è rifiutato (pur ironizzando in modo opposto) di lasciarsi includere fra «I criminali'della strada» e < gli assassini della domenica >. Dopo cvent'annl d'incruenta esperienza, al volante », abituato a < guidare 'velocemente », egli ha scritto che «porre tutti gli automobilisti veloci in stato d'accusa sarebbe come* ritenere potenzialmente assassini coloro che maneggiano fucili, rivoltelle o veleni solo perché, nel nòstro Paese, si verificano ogni anno più di 1500 omicidi volontari». D'accordo col prof, de Castro nel suo opporsi all'attuale odio, so «dagli all'automobilista!» che comincia ad assomigliare a una caccia alle streghe. D'accordo con lui nel chiedere, come provvedimenti urgentissimi, 11 miglioramento delle, strade, la salvaguardia del ciclisti su piste bilaterali alla carreggiata, i catarifrangenti sul pedali, la diminuzione dei passaggi a livello, più acconce segnalazioni luminose di posizione, direzione, fermata degli autoveicoli, Intervallati allargamenti stradali per decongestionare il traffico, fari gialli meno abbaglianti,dei bianchi, ben visibili segni (come in Inghilterra) sulle macchine dei guidatori principianti'. Conceda tuttavia il prof, de Castro a chi ha una patente più anziana della sua - ed ha probabilmente consumato altrettanta benzina « pur non avendo mai ucciso né arrotato nessuno», d'essere di parer contrario là dov'egll afferma che « correre con una macchina la cui ripresa e 1 cui freni sono calcolati per una elevata velocità, rispettando le regolerei traffico, non costituisce peri colo alcuno». E questo parer contrarlo lo convalidiamo come' segue. Primo puato. il prof, de Casta invoca (chi non la invoca?) perfetta disciplina, stradale. Giusto. Ma come eliminare' dal la strada, per molto tempo ancora, il ciclista ohe, abitualmente prudente, ha un attimo di smarrimento, il vecchio esitante,, il .bambino che sbuca inconscio' da una porta o da un viottolo nascosto? Eccezioni. Ma eccezioni spesso ' mortali. Se a una data velocitò; si frena e si salva e ci si salva, a un'altra superiore, coi migliori freni del mondo, non ai si arresta che dopo moliti metri, ed è la catastrofe. Perché quel bimbo, quei vecchio, quel ciclista sono nel torto, vorrete mettervi-li e©»' dizione d'ammazzarli? Secondo punto. Teoricamen. te il guidatore «veloce>,esperto e fisicamente idoneo, fornito di macchina adeguata, non è imprudente. Se non che la guida a 140 all'ora non è la medesima .ohe e 90 o a 100. Il mi nimo ostacolo, la minima de viazione, la minima esitazione — possibile anche nel guidatore più abile — può provocare . conseguenze ohe a velocità normale non si verificano, o si verificano risultano meno drammatiche. Terzo punto. Il prof, de Castro, vent'annl di guida, è guidatore bravissimo. Lo era ugualmente il primo anno? Leggo su La Stampa ohe ogni giorno' nella sola provincia di Torino entrano in circolazione 110 macchine nuove; oltre 18 mila negli ultimi quattro mesi. Tutti brayl quei guidatori? Due settimane fa gravissimo incidente d'una < 600 » che filava a 100 all'ora. Era al volante un diciottenne con la natente da un mese. Cosi altri mille, perché si sa che la smania del giovani è di pigiare fino in fondo l'acceleratore. Col tempo diventeranno guidatori ottimi. Ma intanto? Quarto punto. De statistiche, che sono astrazioni, pongono in coda i disastri per eccesso di velocità. In testa (specie in Città) quelli per inosservanza di precedenza. Ma a velocità ra' glonevole, anche davanti al balordo che taglia la strada da sinistra, c'è quasi sempre tempo di frenare. Quinto punto. Oli automobilisti « veloci » gridano: dateci strade adatte, circolazione disciplinata, e non avverranno più disgrazie. Ma per ottenere ciò occorrono miliardi, anni di lavoro, anni di educazione stradale, migliaia di agenti. E frattanto ogni giorno il' numero del morti e degli storpiati aumenta. Lo stesso prof, de Castro distingue gli automobilisti savi dagli automobilisti pazzi. Incominciamo a incatenare i pazzi sia pure provvisoriamente, In attesa di migliori strade, di più stretta disciplina, moderando legalmente la velocità. E se non si trattasse che dì salvare una sola vita, non varreb*? la pena tentare l'esperimento? Marziano Bernardi lètpmuapgfdcPsqlmiasgdddpmqvsL

Persone citate: Diego De Castro

Luoghi citati: Inghilterra, Torino