Per il balletto del "BoIshoi,, di Mosca i londinesi fanno una coda di 70 ore

Per il balletto del "BoIshoi,, di Mosca i londinesi fanno una coda di 70 ore Per il balletto del "BoIshoi,, di Mosca i londinesi fanno una coda di 70 ore Mai si era visto in Inghilterra niente di simile - La compagnia russa si esibirà in ottobre - Potrà essere accontentata solo una piccola parte delle richieste di biglietti (Dal nostro corrispondente) Londra, 27 agosto. Tutti 1 primati sono stati battuti. Per una prima di Sir Laurence Olivier e Vlvien Leigh all'* Old Vio >, ci fu gente che fece dodici ore di coda; per la prima del « Lago del cigni» con la ballerina Margot Fonteyn, ci fu gente che fece diciotto ore di coda; per uno degli ultimi concerti di Beniamino Gigli ci fu gente che fece ventlquattr'ore di coda. Ma ora per il «Bolshoi» di Mosca, che verrà a Londra nell'ottobre prossimo a presentare l'Ulanova in < Romeo e Giulietta» c'è gente che ha cominciato ad accamparsi all'Ingresso dei « Covent Garden » sin da ieri sera, per la vendita del biglietti che comincerà lunedi mattina alle otto e mezzo L'ufficio stampa del teatro dice che « la situazione è senza precedenti»; e questa è anche l'opinione della signorina Caterina Brynner che è la prima della fila ed è adagiata amabilmente su un Ietto da campo con addosso una pesante • coperta scozzese, un < thermos > a capo del letto (glielo vengono a rinnovare le amiche) e una rivista americana in mano. Caterina fa la comparsa di cinema e sta lavorando In < Anastasia >, di cui è protagonista la Bergman: i suol genitori sono russi, anzi sua madre, col nome di Konakova, era una delle attrici del Teatro d'arte di Mosca ai tempi di Stanlslavski. I russi bianchi in questa coda inverosimile sono parecchi e la ragione la spiega Caterina: < L'arte non conosce barriere politiche: il balletto russo è il migliore del mondo, chiunque sia al governo a Mosca». La dichiarazione fatta sulla soglia della sede del« Sadler's Wells » e sotto 1 ma¬ nifesti delia Compagnia del «Balletto di New York», che sta dando ora spettacolo, potrebbe sembrare una sfida: in realtà pochi sono disposti ad entrare in polemica su questa opinione. Il guaio è ohe tutti vorrebbero confermarla di persona, assistendo agli spettacoli che la compagnia del «Bolshoi» darà in ottobre, e non sembra vi sia un'ombra di speranza di far felici tutti. Il teatro ha emesso disposizioni complicate per l'estrazione a sorte delle prenotazioni giunte per lettera; ha fissato regole severe per il numero di biglietti, che ogni spettatore può chiedere al botteghino, ed ha moltiplicato i prezzi di alcune volte: gli appassionati non hanno quindi altra soluzione che mettersi in coda e aspettare che il botteghino si apra; e cento persone circa, in via del tutto precauzionale, hanno deciso di cominciare a mettersi in coda settanta ore prima dell'Inizio della vendita del biglietti. Il sistema delle code, fra l'altro, ha ormai una tradizione, e non passerà gran tempo prima che venga opportunamente codificata, ufficialmente riconosciuta e sia oggetto di uno studio storico. Per ora vi sono alcune «leggi non scritte» che si applicano per consuetudine: una è quella di cui approfittano due vecchietti sulla sessantina arrivati da Harrow, che si danno dei turni; uno dei due fa la coda e l'altra va a casa, mangia e dorme, poi torna e il marito va a casa, mangia e dorme. Questo è ammesso. Chi è solo, ha diritto due volte al giorno «ad un'ora per lavarsi, mangiare ed altre necessità». Chi poi vuol sapere come fa questa gente a conoscere quando deve cominciare la coda, si può regolare da quanto racconta un vecchio appassionato, di balletto, che non ha perduto una sola Compagnia da trent'annl: costui dice, anzitutto, che bisogna avere un seBto senso per queste cose; comunque, siccome dei sensi non ci si può fidare completamente, durante gli ultimi giorni egli ha preso la precauzione di passare davanti al « Covent Garden » per vedere se c'era già qualcuno accampato; ieri sera, quando ha visto Caterina, ha capito e non ha avuto altro da fare che aprire lo sgabello portatile che da qualche giorno portava con sé, precauzionalmente. Contemporaneamente si segnala che la « Società imperiale dei Maestri di ballo», che ha sede a Kingston, nonostante un titolo così « reazionario », è stata Invitata a mandare « alcuni numeri » al Festival della gioventù di Mosca annunciato per l'agosto del prossimo anno. Il presidente di questa società, appena tornato da Mosca, sta considerando l'Invito, soprattutto perché egli sospetta che questo Festival « non sarà del tutto immune da un certo sapore ideologico»; comunque egli ritiene che sarebbe utile che i moscoviti potessero vedere «qual è il tradizionale divertimento sodale della gioventù nell'altra metà del mondo ». Durante la sua visita a Mosca, egli ha avuto l'Impressione che i russi non ballano nel senso in cui balliamo noi in una sala da ballo; tuttavia ha assistito ad alcuni numeri che l'hanno sbalordito. Uno dei migliori balletti, al quali egli ha assistito durante 11 «Festival della Gioventù » di quest'anno, impressionante per la bravura tecnica e la vitalità, aveva per tema: «'La lubrificazione di una nave da guerra». r. a.