La caserma dei colonnelli del nuovo esercito tedesco di Enrico Altavilla

La caserma dei colonnelli del nuovo esercito tedesco Nel castello di Sonthofen già roccaforte dell'ideologia nazista La caserma dei colonnelli del nuovo esercito tedesco Son trecento, tornati in servizio per formare i quadri -11 periodo di "prova,, - Vestono una divisa grigio-azzurra, senza medaglie, e sembrano rassegnati ad essere, almeno per ora, cittadini in uniforme - La loro obbedienza non dovrà più essere pronta, cieca e incondizionata agli ordini (Dal nostro inviato speciale) Sonthofen, agosto. I/uomo di guardia alla rocca di Sonthofen, dov'è la scuola di guerra per gli ufficiali superiori, indossa una divisa di panno scuro e di taglio austero, simile a quella degli agenti municipali, sema % segni del grado. E' l'uniforme della società, privata di vigilanza alla quale il nuovo esercito tedesco, ancora povero di reclute, ha dovuto affidare il servizio d'ordine intorno alle caserme. Nei casotto della sentinella, in cui non molti anni or sono era solito' prendere posto un milite delle 88, si ripara adesso dal vento gelido che spira fra le montagne della Baviera un anziano dipendente della società di vigilanza, abituato fino a qualche settimana fa ad attaccare i. cartellini de}, control- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii lo notturno sulle saracinesche dei negozi. Ora egli esamina i documenti dei molti curiosi che vorrete boro visitare la forte?-.a. Il severo maniero di pietra grigia, chiuso fra gH abeti dell'Allgau, era un tempo la roccaforte dell'ideologia nazista — Hitler vi aveva radunato un centinaio di giovanetti, tutti biondi, tutti purissimi. < ariani », per lo studio delle teorie suej e di Rosenberg sulla razza eletta —; e oggi ospita i primi trecento maggiori e colonnelli tornati in servizio per formare i quadri dell'esercito che risorge. Il Jascino sui tedeschi di Sonthofen è duplice; alle memorie dei passato si frammischiano le speranze per il futuro. Ma la mescolanza dèi sentimenti potrebbe essere cosuole; e a provare che non esi- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiio a o o 5 a a r , e i n o ste continuità di pensiero fra i vecchi e i nuovi inquilini della rooca dovrebbe forse bastare la presenza nella garetta dell'anziano, bonario dipendente della società privata di vigilanza. Questa non è la sola novità d% Sonthofen. Nei cortili della caserma sono allineate più di cento automobili con le targhe di quasi tutte le città tedesche: macchine di piccola cilindrata, nella maggior parte, e anche alcune vetture da corsa e di lusso, Porsche e Mercedes. Si tratta delle automobili acquistate dagli ufficiali durante gli undici ultimi anni in cui, non potendo indossare l'uniforme, si erano dati ad altre occupazioni, evidentemente ben fruttuose, ma subito abbandonate non appena ebbero la possibilità di riabbracciare la vecchia carriera. Fra i nuovi ospiti di Sonthofen si trovano una cinquantina di avvocati e di ingegneri, molti rappresentanti di commercio, alcuni maestri, impiegati statali, e anche i padroni di negozi o di fabbriche. Erano quasi tutti riusciti a « farsi una posizione » dopo la guèrra; non sono state la mancanza di lavoro e la necessità di guadagno a indurli a firmare la domanda-di volontariato. Dando uno sguardo ai loro fascicoli personali si comprendono t motivi che U hanno portati ad abbandonare le posizioni conquistate nella vita civile e a riprendere la carriera militare: due su tre sono figli di ufficiali, tre su sette meritarono in guerra la « Hit terkreuz* o più alte ricompense al valore. Sono medaglie di cui, da qualche mese, è nuovamente permesso fregiarsi; ma non capita mai di vedere la « Bitterkreuz> al collo degli ufficiali quando all'imbrunire, eleganti nelle nuove divise grigio-azzurre, i maggiori e i colonnelli si misohiano alla folla dei turisti, sentendosi probabilmente ringiovaniti dalle calde occhiote di ammirazione delle ragazze bavaresi. Perché" non portano le medaglie t E' difficile leggere nei loro sentimenti; anch'essi, come gli altri tede schi, hanno appreso durante gli anni difficili a mascherarli, E poi gli ufficiali di Sonthofen sono ancora In prova, soltanto fra qualche mese sapranno se l'esercito li considera adatti a Indossare nuovamente l'uniforme e, a loro volta, decideranno se restare nell'esercito o -se tornare alle occupazioni civili. Questa è forse inutile, ormai i trecento ufficiali hanno già, deaso di non svestire una seconda volta l'uniforme. Quello, l'esame, è reso necessario non soltanto dalla revisione dei muscoli e dei riflessi intorpiditi dopo tanti anni di inattività forzosa, ma anche dall'aperta e non ingiustificata diffidenza di molti uomini politici verso i membri dell'antica Wehrmacht. Figlia di questa diffidenza è la commissione. formata da trentotto delegati — industriali, avvocati, professori di "teologia, deputati, generali a riposo — ai quali spetta di esaminare le domande di volontariato degli ufficiali superiori e di scartare senza possibilità di appello, com'è già accaduto una ventina di volte,, le persone dal passato ambiguo ohe potrebbero sognare di fare nuovamente dell'esercito uno Stato nello Stato. Oli uomini di Sonthofen hanno di conseguenza l'impressione di trovarsi in quarantena anche dopo avere superato l'esame di democraticità. Sapendo che la Germania d'oggi vorrebbe considerare le forze armate soltanto come un male necessario, evitano di fregiar, si delle medaglie al valore e non protestano contro le molte offese alle tradizioni militari: così l'abolizione del 'saluto — sudati e sottufficiali salutano unicamente II superiore diretto, una sola volta il giorno, e quando sono in Ubera uscita possono far finta di non vederlo — o la presenza di donne nelle caserme dove, szldgumrutszss sempre a causa della mancanza di reclute, i lavori di pulizia e di cucina vengono affidati a personale femminile. Insomma, sembrano rassegnati a essere « cittadini in uniforme» (almeno per il momento) e a rinunciare allo spirito di casta. Ma ogni tanto uno di essi sgarra e, dimenticando la nuova regola di vita, si richiama alle vecchie tradizioni prussiane. La settimana scorsa un generale ha dichiarato che gli obiettori di coscienza sono « dei comunisti o dei vigliacchi»; e ha dovuto Immediatamente fare ammenda, rimangiandosi la frase sprezzante e affermando di aver voluto soltanto riferire l'opinione di una nota perso, nalità della quale non ha detto il nome. anche crollato un altro dei pilastri, e il più massiccio, sui quali i sovrani di Prussia avevano fondato la, dura disciplina delle loro grandi armate: l'obbedienza pronta cieca incondizionata agli ordini dei superiori. Affinché gli ufficiali tornati in servizio non dimentichino che ora non sotto più degli automi, .l'antica « Ordensburg » di Sonthofen è stata ribattezzata con il nome di uno dei generali — Ludwig Beale — che pagarono con la vita l'attentato contro Hitler del SO luglio Cosa pensano i trecento ufficiali delle idee di Beck, che fu? rono condivise da generali come Rommel, Kluge, Falkenhausen, Stulpnagol, tutti vittime del complotto contro Hitlert Impossibile dirlo. Ma, confidandosi con un giornalista, uno di essi si è domandato come sia conciliabile il divieto di occuparsi di problemi politici con l'invito a eseguire soltanto gli ordini considerati giusti nel quadro di una « più alta uiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii responsabilità ». Dlscernere tra un ordine giusto e un ordine ingiusto comporta una scelta politica, una decisione; e alle decisioni di testa propria, eccettuate quelle di minore importanza tattica, » maggiori e t colonnelli della Wehrmaqht non erano davvero abituati. In ogni caso non sono decisioni da prendere in un futuro vicino. Adesso si tratta di formare i quadri di dodici divisioni disponendo soltanto di poche centinaia di ufficiali su. periori - e, nonostante la mancanza di sottufficiali e di giovani ufficiali, si tratta di tenere fede all'impegno di portare sotto le armi, in breve tempo, i 500.000 uomini prò messi agli alleati. Oli nomini di Sonthofen devono dunque riflettere per il momento sui problemi di organizzazione da evi fu afflitto von.Seekt, il ricostruttore della Wehrmacht dopo la prima guerra mondiale, e non sulle Questioni di coscienza da cui furono turbati Beck e Rommel. Che poi i soldati salutino o non salutino i superiori, che un ordine possa essere eseguito o non eseguito, sono problemi d'importanza secondaria, e forse provvisoria. Perché se. U Parlamento giudica l'esercito un male necessario, anche alcuni ufficiali considerano cojqe un male necessario — e provvisorio — la vernice di democraticità con cui stanno spennellando le antiche uniformi. Gli ufficiali sono appena rientrati nelle caserme non domandiamoci cosa avverrà quando ne usciranno. Ma se volessero uscirne sbandierando l'antico spirito di corpo non sarebbe certo il vecchio, bonario dipendente della società privata di vigilanza a poterli arrestare. Enrico Altavilla seftindoaArsmdPHevpgqndrlnlLtttendsItzgPnciiiiiiiiiitiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Beck, Hitler, Kluge, Ludwig Beale, Rommel, Rosenberg

Luoghi citati: Baviera, Germania, Prussia