Si prevedono altri arresti per lo scandalo della Nicolay

Si prevedono altri arresti per lo scandalo della Nicolay L'avv. Gustavo Lanzjltottj interrogato in carcere Si prevedono altri arresti per lo scandalo della Nicolay Una denuncia sarebbe già pronta contro un agente di cambio di Milano ed uno di Genova Il Procuratore Generale De Felice non ha potuto raccogliere le dichiarazioni del comm. Antonio Loi - Altre responsabilità sarebbero emerse a carico dei tre ex amministratori Genova, 27 agosto. Il sostituto procuratore generale dott. De Felice, si è recato oggi pomeriggio alle carceri di Marassi per procedere all'interrogatorio dei due ultimi arrestati per lo scandalo Nicolay-Sflar, l'avv. Gustavo Lanzillotti, di Milano, e il rag. Antonio Loi, di Genova, da alcuni anni residenti entrambi a Roma. Il magistrato, che gode di molta popolarità per la fermezza con la quale sta conducendo l'inchiesta sull'affare borsistico, non è riuscito a completare la sua indagine, che proseguirà domani. Egli, infatti, è uscito da Marassi poco dopo le venti, e ha completato l'interrogatorio del solo aw. Lanzillotti. Precedentemente il giudice De Felice aveva interrogato in ufficio il signor Mario Costa, procacciatore d'affari per conto di Succio, Gualco e De Ferrari. Al signor Costa iì magistrato ha chiesto schiarimenti sul lavoro in Borsa dei tre ex-agenti di cambio, e sulle manovre da essi escogitate per il rialzo forzoso del titolo Nicolay. Naturalmente le risposte del signor Costa fanno parte del segreto istruttorio; si sa soltanto che il Costa avrebbe detto al dott. De Felice di essersi ritirato in tempo, sei mesi prima che lo scandalo assumesse proporzioni gigantesche, e che liberandosi .allora del pacchetto azionario Nicolay in sue mani, avrebbe realizzato una cinquantina di milioni, come d'altronde altri azionisti genovesi. Un secondo procacciatore d'affari al servizio dell'Acquedotto Nicolay era il sig. Guasti, ex-agente di cambio, dal quale il dott. De Felice conta di avere informazioni tali da arricchire notevolmente 11 carteggio di Succio-Gualco-De Ferrari e Lanzillotti e Loi; ma il Guasti da circa un semestre si è trasferito in altra città e il suo nuovo indirizzo non è ancora noto. Il dott. De Felice non esclude che, a conclusione degli interrogatori, possa emettere qualche altro mandato di cattura. Si dà per certo che la presentazione di una nuova denuncia sarà a giorni resa nota: essa sembra sia a carico di un agente di cambio di Milano c di uno di Genova. Il reato contestato agli arrestati è comune a tutti e cinque: concorso in truffa pluriaggravata, peculato e manovre fraudolenti, reato che deve essere provato per rinviarli a giudizio. In più sarebbero emerse altre irregolarità, dovute al passaggio di numerose azioni. Si tratterebbe di una rinuncia fatta dai tre amministratori, a favore della società, .sul loro diritto di opzione al momento dell'aumento di capitale, La rinuncia non sarebbe stata registrata e il guadagno ottenuto dalla vendita delle azioni, maggiorate dei diritti di opzione, sarebbe andato a finire sui loro conti personali. Nel corso degli interrogatori, come si vede, altre imputazioni potrebbero aggiungersi. Infatti il dott. De Felice, pure mantenendo il suo doveroso riserbo, non esclude che gli arrestati possano appunto venire incriminati per altri reati oltre a quello in rubrica. Gustavo Lanzillotti ha nominato suo legale il penalista avv. Monteverde del foro di Genova, e Antonio Loi il civilista prof. Baldi, riservandosi di indicare il penalista. Sabato è stato a Genova un avvocato di Saluzzo cui si sono rivolti gli azionisti danneggiati della città piemontese che sarebbero decisi a costituirsi parte civile. Il professionista ha avuto contatti con numerosi esponenti della Borsa genovese ed è probabile che entro questa settimana egli decida di curare gli interessi di una cinquantina di saluzzesi rimasti danneggiati dal crollo delle « Nicolay > e delle < Slìar >. Molti degli azionisti di Saluzzo avevano acquistato i titoli della SFIAR, la società finanziaria che tanto ha contribuito al precipitare delle < Nicolay >. E' curiosa l'origi ne di questa società. Quando, dopo l'intervento dei tre exagenti di cambio Gualco, Sue ciò e De Ferrari, le azioni Nicolay presero a salire rapidamente, i nuovi portatori dei titoli si trovarono di fronte al problema di poter realizzare gli aumenti di quotazioni, senza, tuttavia, 'perdere, attraverso la vendita, la maggioranza delle azioni che si erano assicurata. Venne perciò creata la SFIAR, il cui capitale venne costituito con 432 mila azioni Nicolay, cioè la maggioranza che si trovava nelle mani di Gualco, Succio e De Ferrari. Di conseguenza la SFIAR controllava ora la Nicolay ed i tre potevano mettere tranquillamente sul mercato la metà delle nuove azioni bastando loro conservarne In metà per poter controllare, attraverso la SFIAR, anche In società Nicolay. • Ora gli azionisti saluzzesi. in possesso della SFIAR, so stengono che questa società è stata creata con una truffa e sperano perciò di ottenere il rimborso dei titoli da loro acquistati. La tesi è sostenl bile, c'è però il pericolo che i responsabili ora in carcere a Marassi, siano riusciti, prima liell'arresto. ad Intestare ogni loro bene immobile ad altre persone, per cui si pre senterà assai difficile 0 recupero dei capitali perduti dai saluzzesi. c La Società Acquedotto Nicolay, malgrado la vicenda in cui l'hanno trascinata i suoi tre ex-amminlstratori Gualco, Succio e De Ferrari, non è fallita e continua la sua gestione industriale del tutto normale. Il figlio del morto, Antonio, indica la ringhiera spezzata