Stasera i "Travet,, d'Italia avranno lorse il loro "mister,,

Stasera i "Travet,, d'Italia avranno lorse il loro "mister,, Stasera i "Travet,, d'Italia avranno lorse il loro "mister,, Per il convegno degli impiegati le trattorie di Peveragno olirono oggi per 500 lire agnolotti a volontà, tondata con tornili, trutta e vino - Attese mille peisone Peveragno, 25 agosto, (n.) I tre o quattro alberghi di Peveragno,. le osterie e le trattorie che si incontrano da qui fino a Cuneo, hanno preparato grossi cartelli da esporre bene in vista domani mattina. Ognuno offre, a basso prezzo, 1 piatti più famosi della cucina locale. Un esempio è questo: Prezzo fisso L. 500: agnolotti a volontà, fonduta con tartufi, uva, vino (barbera o dolcetto delle Langhe). Questi pranzi abbondanti sono riservati a coloro che vengono quassù per partecipare al < I Congresso nazionale del Travet}; ossia a quei piccoli impiegati, statali o locali, che credono di riconoscersi nel personaggio creato da Vittorio Bersezio: onestà adamantina, attaccamento al lavoro, pazienza col capoufficio bisbetico, difficoltà continua di arrivare al 27 del mese. L'idea di questo convegno nacque nei dirigenti locali dell'Ente Turismo qualche mese fa e pensarono di chiamarlo I pomposamente < I Congresso Milli ! ti IIMIIIIUEIIIMMllllllllllLlll nazionale >. Un convegno del genere però trova del precedenti nella storia di Peveragno. Fu il 30 ottobre 1904, quando fu inaugurato il monumento di Bersezio scolpito da Bistolfi. Allora i travet piemontesi con pubblica sottoscrizione avevano racimolato le 3500 lire necessarie all'opera; poi in gran numero erano saliti per la cerimonia, cui partecipava anche il tenore Tamagno e qualcuno aveva speso cinque lire per il pantagruelico banchetto nell'albergo «Stella rossa > con dieci portate, fra cui come oggi, si distinguevano agnolotti e fonduta con tartufi. Ora i travet che hanno risposto all'invito degli organizzatori sono quasi un miglialo. E si. calcola che almeno metà di essi, domani, alle 10, si troveranno puntuali nei giardini della prefettura di Cuneo, per il primo ricevimento. Sùbito dono saliranno sui filobus che, gratis, li porteranno a Peveragno, nella piazza grande, dove sorge, rimesso a nuovo é contornato di fiori, il monumento a Vittorio Bersezio. Il gruppo più numeroso è atteso da Parma: sono settanta fra impiegati della prefettura e degli uffici giudiziari i quali «sentendosi travet fin nelle midolla delle ossa > vogliono vedere in faccia i colleghi delle altre città e propongono addirittura l'elezione di un < mister Travet >. Con loro avrebbero un tipo adatto: impiegato da ventisette anni, stipendio 38 mila lire, titolo di cavaliere, dignitoso nel vestire, abituato a lunghi straordinari in ufficio senza compenso, tre figli che frequentano • le scuole medie. Numerosi sono anche i travet che arrivano da Livorno e da Genova. Il decano della folta schiera è di Cuneo, il professor Emilio Bissoni, insegnante di matematica, il quale ha compiuto 88 anni nello scorso mese. A lui e agli altri anziani saranno consegnate medaglie d'oro dalla figlia di Bersezio, la ottantenne signora Maria Cozzolino. Per 1 travet ci sono anche altri premi A tutti saranno regalati una matita automatica e un paio di pantofole: una specie di simbolo della categorìa. Le pantofole sono state cucite e ricamate dagli erpastolan della casa di pena di Saluzzo. E' pure in programma un sorteggio di doni: una Fiat 600, due motorette, un artistico cofanetto offerto dal Prcsiden te della Repubblica. Infine speciali ricompense sono destinate ai travet artisti. Molti di loro hanno mandato quadri in cui raffigurano la monotona vita d'ufficio, fra mac¬ chine da scrivere, matite rosse e blu, veline e carta carbone, e scartoffie sempre scartoffie. Altri hanno scritto racconti o bozzetti sul medesimo argomento; con umorismo, arguzia, talvolta con ironia. Sono cosi pronte le pagine e le illustrazioni per un libro sulla vita dei « travet 1956 > che sarà forse pubblicato prima della fine dell'anno. Osservando la firma di questi dilettanti pittori o scrittori colpisce specialmente un fatto quasi tutti Bono dottori. C'è da scommettere però che molti d! essi aspirano, come i loro colleghi di cinquantanni fa, ad un altro titolo: quello di cavaliere.

Persone citate: Bersezio, Bistolfi, Emilio Bissoni, Maria Cozzolino, Milli, Tamagno, Vittorio Bersezio