Per ogni coppia danzante venti centimetri quadrati di Francesco Rosso

Per ogni coppia danzante venti centimetri quadrati C'È TANTA GENIE QUEST'ANNO A VIAREGGIO Per ogni coppia danzante venti centimetri quadrati Già scorre sulla bellissima spiaggia il colore settembrino - Da metà giugno a mezz'agosto trovare una stanza fu un problema insolubile - La pesca notturna, divertimento diffuso, 2000 lire la corsa, 2500 con il caciucco- a bordo - Il premio poetico intitolato a Carducci (Dal nostro inviato speciale) Viareggio, 16 agosto. Il declino dell'estate viareggina è incominciato il-15 agosto, proprio nel giorno in cui la capitale della Versilia balneare appagava la follìa estiva dei centomila vacanciers, cifra mai toccata negli anni scorsi, disseminati sul venti chilometri di arenile fra Torre del Lago e Forte dei Marmi. La fresca 'brezza tra le folte e silenziose pinete aveva già brividi settembrini, nel viso dei bagnanti, quelli arrivati per i tre giorni di Ferragosto e quelli che avevano trascorso una più lunga vacanza, si coglieva il malinconico riflesso della partenza imminente. Ma per avvertire la sottile inquietudine dell'estate al traguardo era necessario separarsi dalla folla, osservare con occhi diversi quanto accadeva. I bagnanti avevano chiuso in un piccolo angolo del cuore l'amarezza per la prossima fine delle vacanze e si comportavano come ogni giorno sdraiati al sole, diguazzanti nel mare limpido Ano all'orizzonte, beatamente disoccupati sulle sedie dei caffè e dei bar. La stagione che sta per concludersi rimarrà nella storia balneare di Viareggio come la più prospera. Da metà giugno a mezz'agosto trovare camere in albergo era un problema quasi insolubile, ai ristoranti si facevano code di mezz'ora per sedersi a un tavolo, nelle innumerevoli sale di ballo era consentito ad ogni coppia danzante uno spazio di venti centimetri quadrati. Nella storia viareggina questa stagione sarà anche ricordata come quella in cui si è svolta la più strenua e fragorosa battaglia delle orchestre. Per attirare la clientela già alquanto disincantata, i proprietari di dancings e di night clubs hanno speso n-llioni per accaparrarsi | complessi più in voga e se uno ha scritturato un quartetto divenuto famoso per gii arguti « arrangiamenti » di canzoni, un altro ha dato fondo alle sue risorse immaginative per lanciare un complessino quasi ignoto fino a ieri per il quale ha speso alcuni milioni in pubblicità, ben ripagata del resto, perché il pubblico ha decretato il successo al giovane direttore. Un terzo, costretto a lottare a suon di bigliettoni con i concorrenti, ha messo in voga il direttorìno della sua orchestra propalando la tavoletta che egli, ogni anno, impara a suonare uno strumento mentre sua moglie gli regala un figlio. In sette anni di direzione orchestrale ha collezionato sette figli e sette strumenti, un buon primato in campo musicale e demografico. Un quarto infine, non badando a spese, ha fatto giungere in volo da Istanbul un'orchestra spagnola e da Copa Cabana un suonatore di organo Hammond, e questo locale è il solo su tutta la riviera versiliese con una nota esotica, tutte le altre orchestre essendo napoletane, o di origine o di intonazione. Nella notte, echeggino i ritmi di < Marechlaro », argutamente languidi, o le tenebrose imprecazioni malaghegne, o le selvagge contorsioni afrocubane, la folla giovanile si abbandona divertita e dimentica al desiderio, che rimane inappagato, di ballare. Stretti gli uni agli altri come il caviale in scatola, i ballerini inventano piccoli divertimenti per consolarsi di essere in troppi nello stesso luogo e quest'anno è stata lanciata la < danza del fagiolino », un'imitazione delle taxigirls americane. Le ragazze hanno un fagiolino anziché il rotolo dei biglietti, se il ballerino gli aggrada ne rompono un pezzetto cortissimo, per far durare più a lungo il piacere di stare vicini, se no in due balli consumano il fagiolino e rimandano a posto il delusa cavaliere. Questo genere di svago ha incontrato molto favore nelle sale più alla mano, dove si può anche ballare il vietatlssimo be-bop, la danza della morte che procura il non più giovani improvvise complicazioni cardiache, sale frequentate da ragazze che portano gonne molto svasate che durante il ballo si allargano a ruota e lasciano libere e scoperte le gambe, e da giovanotti che si fanno chiamare Bobo Banana ed hanno lo scooter fuori serie, cioè una motoretta per la quale hanno speso duecentomila lire in accessori luccicanti e vistosi. Nei tabarini di lusso, invece, il massimo dello snob consiste nel pagare il più caro possibile la consumazione, farsi preparare intrugli imbeviblli, da colpo apoplettico, whisky e menta, rum e limone spremuto, uno scontro di sapori che costano cinquemila lire il bicchiere. Nelle sale popolari e nei locali raffinati, la lingua imperante è il milanese, la Versilia è davvero la più frequentata « dependance > estiva degli ambrosiani, benefattori di tutte le villeggiature, come li ha definiti argutamente un intenditore di turismo. Lungamente distanziati, i torinesi occupano 11 secondo posto in classifica, seguiti dai romani. Ma la gran massa dei bagnanti, quella che fa davvero vita di spiaggia e la sera va a dormire prestino, è composta dai toscani, soprattutto dai pratesi, gente di ogni categoria che affitta ogni anno la stessa camera, o lo stesso appartamentino, ed ogni anno regala all'ospite una pezza di stoffa come mancia. Tra gli ospiti stranieri gli svizzeri occupano il primo posto. Ovunque si vada, ad Alaselo o a Venezia, a Jesolo o a Rimini, a Viareggio o a Rapallo, gli svizzeri occupano sempre il primo posto tra gli ospiti stranieri e non si capisce come i quattro milioni di abitanti della confederazione elvetica riescano a popolare tante spiagge, forse in agosto tutti i Cantoni sono deserti, essendo i loro abitanti emigrati al sole del Mediterraneo. Nell'affollato subbuglio estivo di Viareggio, la folla dei centomila bagnanti si suddivide secondo 1 gusti e le tendenze, farneticante Viareggio lungo i due chilometri della sua grande strada, un impareggiabile lungomare fiancheggiato da alberghi di ogni categoria e da piccole costruzioni, a ridosso della spiaggia, con negozi che tengono aperto fin tardi la notte e bar sem affollati; quiete, aristocratiche nelle oasi verdi delle loro pinete folte, Lido di Cam ai ore e Focette; tu¬ multuosa e popolaresca Forte dei Marmi. A Viareggio, che ospita la maggior parte dei bagnanti, gli svaghi sono di varia natura, il più diffuso quest'anno è stato la pesca notturna, un giro di dodici ore in alto mare su un battello con lampara per la pesca del pesce azzurro, sgombri, sardine, acciughe. Prezzo della corsa, duemila lire, duemilacinquecento con il piatto di caciucco a bordo. Il ritorno a terra, nell'alba livida, sconsigliava i gitanti a ritentare l'impresa, stanchezza, freddo e noia erano il solo compenso alle duemila lire spese. Come sede del più antico premio letterario, Viareggio prepara per tempo i suoi ospiti al torneo lirico-narrativo che si svolge a fine agosto e cosi assegna un premio poetico intitolato a Carducci, di mezzo milione di lire, alla raccolta di liriche considerata più significativa della nostra epoca così avara di poesia. Organizzato al « Carillon », un night-club di Marina di Pietrasanta, tra scoppi di jazz e contorsioni danzanti, il premio è stato assegnato a cDopo la luna», raccolta di liriche scaturite dalla immaginazione trasfiguratrice di Vittorio Bodinl. Pregato dalla giuria, l'autore ha declamato al pubblico presente una sua lirica. « Troppo rapidamente 1 cavalli - si passavano la mano sulla fronte dove il sogno cresceva nidi rosei - di topi e dove vergini vegetali - sconfinavano sulle terrazze di fuoco >. Assai più avanti del prestigioso Ribot, quei cavalli che si passavano le mani sulla fronte da cui scaturivano nidi di topi ebbero il potere di mandar di traverso il whisky e lo champagne agli avventori, impreparati a tanti virtuosismi. La polemica del premio poetico si protrarrà fino a che il premio letterario Viareggio non ne assumerà l'eredità traman dandola ancora per qualche mese come eco malinconica di questa estate viareggina che sta spegnendo i suoi ardori nel Tirreno già più azzurro, con lucentezze quasi autunnali. Francesco Rosso

Persone citate: Bobo Banana, Carducci, Copa Cabana, Hammond, Ribot