Ministri di 22 Paesi a Londra per la Conferenza che s'apre domani di Riccardo Aragno

Ministri di 22 Paesi a Londra per la Conferenza che s'apre domani Inquieta vigilia del Convegno per la difficile questione di Suez Ministri di 22 Paesi a Londra per la Conferenza che s'apre domani Ottimistiche dichiarazioni di Scepilov: sembra tuttavia che egli proporrà il rinvio delle sednte - Forte discorso di Selwyn Lloyd alla radio: l'Inghilterra pronta anche all'uso della forza, se indispensabile a garantire la libertà di navigazione - L'arrivo dì Martino; stamane giunge Dnlles - Confermata l'assenza egiziana - Il Parlamento inglese convocato su richiesta laburista (Dal nostro corrispondente) Londra, 14 agosto. U ministro degli Esteri britannico Selwyn Lloyd ha definito questa sera la posizione della Gran Bretagna in una conversazione alla radio. Nella conferenza di Londra — egli ha detto — la Gran Bretagna intende proporre la creazione di un ente internazionale che assuma il controllo del canale di Suez e passi all'Egitto i suoi legittimi proventi, ma assuma per sé la garanzia della libertà di navigazione, la responsabilità dell'amministrazione e del compenso agli espropriati, e la direzione del funzionamento pratico del servizi. La Gran Bretagna — egli ha aggiunto — < ha agito e intende agire >' con il pieno rispetto della Carta delle Nazioni Unite. Egli ha parlato delle precauzioni militari che la Gran Bretagna ha preso, spiegando che a giudizio del governo.esse sono pienamente giustificate dal fatto che Nasser ha violato — senza alcuna consultazione — accordi internazionali (\a concessione alla compagnia del canale .di Suez) che egli stesso aveva solennemente riaffermato soltanto due mesi fa; dal . fatto che egli ha mobilitato oltre 11 settantaclnque per cento delle sue forzo armate, e perché ha inviato soldati a occupare gli uffici della compagnia; inoltre egli ha emanato una legge che ordina agli impiegati della compagnia di restare in servizio, sotto la minaccia di prigione o di pena di morte. • Ma soprattutto, come già aveva detto il Primo ministro Eden in un recente discorso alla tv, Sir Selwyn Lloyd ha lungamente insistito sul fatto che di Nasser è impossibile fidarsi, perché egli è un dittatore militare. Lloyd ha definito — forse più per usare un linguaggio figurato che per usare una espressione legale Internazionale — < aggressione » la nazionalizzazione del Canale. In altri passaggi egli l'ha ripetutamente definita « illegale >. n Ministro degli Esteri britannico ha poi spiegato come sia stata fatta la scelta degli inviti alla conferenza di Londra: otto nazioni firmatarie della Convenzione di Costantinopoli; otto potenze che controllano la maggior parte del tonnellaggio che passa attraverso il canale, e otto nazioni I cui prodotti passano in prevalenza lungo quella rotta. Nonostante il violento attacco personale a Nasser, 11 discorso del Ministro degli Esteri britannico conteneva, tuttavia, almeno un passaggio conciliativo. Dopo avere lamentato il rifiuto egiziano di partecipare alla conferenza di Londra, slr Selwyn Lloyd ha espresso la speranza che il governo egiziano c ritenga opportuno, anche a questo punto, di sottoscrivere un accordo, secondo le linee da noi proposte >. Secondo il ministro degli Esteri britannico la crisi di Suez è la più grave che la Gran Bretagna abbia dovuto affrontare negli ultimi dieci anni, ossia anche più grave del blocco di Berlino e dell'invasione del la Corea. Egli ha ' assicurato che la Gran Bretagna ricorrerà alla forza soltanto in caso estremo ma ha riaffermato che la decisione di NaBser presenta una sfida che non può essere lasciata cadere. Lo scopo fondamentale della conferenza resta di trovare una soluzione pacifica. Selwyn Lloyd ha detto precisamente che l'Inghilterra è pronta a usare anche la forza, anche se la forza < è l'ultimo mezzo al quale ricorrere >. Il grande tavolo rettangolare è stato Intanto allestito nella grandiosa sala di Lancaster House, dove giovedì si aprirà la Conferenza. La presiederà il ministro degli Esteri britan nico Selwyn Lloyd, il quale, a quanti sembra, ha intenzione di invitare tutti gli oratori a tenersi il più strettamente e brevemente possibile all'argomento. La Gran Bretagna intende dare un senso di grande urgenza alle decisioni del convegno. Con ogni probabilità, dalla conferenza non verranno decisioni finali, ma semplicemente delle forti Indicazioni, su quella che potrà essere più tardi, e dopo altri negoziati, la via del compromesso, forse attraverso l'O. N. U. (Nazioni Unite). Colui che assieme al Primo ministro indiano Nehru si è eretto a principale difensore degli interessi egiziani, Il ministro degli Esteri sovietico Scepilov, è giunto oggi a Londra di buon umore, senza più alcuna traccia di quell'aria tesa e ostile che fu la caratteristica di tanti Inviati sovietici alle conferenze internazionali. Scepilov — che è alla sua prima missione in un grande convegno — appena sceso dall'aeroplano ha letto al microfono una dichiarazione rassicurante: cLa delegazione soviètica — egli ha detto — farà tutto 11 possibile per aiutare a trovare una formula che sod¬ dzstgivtccmelmbdmslcpvi disfi li desiderio di tutte le nazioni Interessate con la necessaria partecipazione dello Stato egiziano, sulla base di un giusto equilibrio fra i legittimi interessi dell'Egitto, paese sovrano e indipendente, e i legittimi Interessi degli altri paesi che usano il Canale di Suez >. Quest'ultima parte della dichiarazione ha comprensibilmente soddisfatto gli ospiti che erano venuti a riceverlo all'aeroporto. Dato l'atteggiamento sovietico, anzi, può sembrare che esista, fin da prima dell'inizio della conferenza, 11 minimo comune denominatore sul quale si può contare: la solenne riaffermazione del principio della libertà del Canale. Ma sarebbe difficile e imprudente fare pronostici, anche perché stasera si è diffusa la voce che Scepilov chiederebbe il rinvio della conferenza e la convocazione di un nuovo convegno, sulla base delle proposte egiziane, ossia l'invito di 45 e non di 24 Paesi soltanto. I conservatori inglesi continuano intanto a chiedere un atteggiamento di forza verso l'Egitto; ma i laburisti — anche in odierni contatti con Eden — hanno dinuovo insistito nel consigliare moderazione nelle misure militari. Forse alla fine della conferenza avverrà, su iniziativa laburista, una convocazione straordinaria del Parlamento, per vagliare attentamente ogni eventuale provvedimento bellico. Una posizione misteriosa nell'imminente conferenza sembra quella del Pakistan, legato all'Egitto dalla comunanza di religione e.alla Gran Bretagna cbme membro del Commonwealth. Il gioco degli atteggiamenti al tavolo della conferenza è tanto sottile che il voto del Pakistan potrebbe ba- n^ àsznàbilancIa |L'esito della conferenza di Londra, insomma, è talmente incerto che ormai tanto il governo britannico quanto l'opposizione, sono d'accordo sulla opportunità di richiamare 1 deputati a Westminster dalle vacanze estive, per considerare il problema alla Camera dei Comuni, non appena la conferenza abbia chiuso 1 battenti. Dopo un colloquio con 1 capi dell'opposizione e dopo un consiglio dei ministri durato due ore, sir Anthony Eden ha avuto altri due importanti incontri, nel pomeriggio: il primo con il delegato indiano Krishna Menon e il secondo con il presidente della Compagnia del Canale Charles Roux. Il Foreign Office infine ha dichiarato che non < terrà alcun conto > della richiesta di visto da parte di una delegazione del governo della Germania orientale. Questo governo ha espresso l'Intenzione di mandare un gruppo di esperti a Londra per partecipare alla conferenza — per lo meno in qualità di os servatorl. Questa sera è giunto a Londra 11 ministro degli Esteri italiano, on. Gaetano Martino che è a capo della delegazione italiana di 14 persone alla conferenza per Suez. Egli è stato ricevuto all'aeroporto di Londra dal sottosegretario parlamentare al Foreign Office, Dodds Parker. L'on. Martino è stato Invitato per domani sera ad una C3na di carattere privato dal ministro degli Esteri inglese, Selwyn Lloyd. Giovedì mattina il ministro degli Esteri francese Pineau sarà ospite, di Martino, a colazione, nella sede dell'Ambasciata d'Italia. Riccardo Aragno

Persone citate: Anthony Eden, Charles Roux, Dodds Parker, Gaetano Martino, Krishna Menon, Nasser, Nehru, Pineau