Il Piacenza retrocesso in 4a Serie

Il Piacenza retrocesso in 4a Serie Gravi decisioni della Lega Nazionale sulle denunce di frodi calcistiche Il Piacenza retrocesso in 4a Serie La Lega, attraverso gli atti della commissioDe di controllo e l'espletamento di altre indagini ed interrogatori, ha raggiunto Iag;„ prova della colpevolezza della Società emiliana - Interdizione per due anni al presidente di ricoprire cariche sociali o federali - Stabilita la qualificazione tra il Pavia ed il B.P.D. Colleferro a Firenze il 1° settembre per la permanenza in Serie C (Dal nostro corrispondente) Milano, 13 agosto. La Lega Nazionale Calcio, dopo una riunione durata molte ore, durante la quale sono state esaminate le risultanze dell'inchiesta svolta in seguito alla denuncia di tentata corruzione per l'incontro PiombinoPiacenza disputato 11 24 aprile di quest'anno e terminato con la vittoria della società emiliana per due reti a una, ha deciso di retrocedere il Piacenza F.C. all'ultimo posto in classifica del campionato di serie C 1955-56. In base a questa, sentenza, ti Piacenza dovrà disputare il torneo di IV serie, mentre sarà necessaria una partita di qualificazione fra il Colleferro ed il Pavia per la permanenza in Berie C. Nello stesso comunicato, la Lega Informa che questo Incontro si svolgerà allo stadio comunale di Firenze il 1° settembre. Questo in sintesi il lungo comunicato diramato questa sera dalla Segreteria della Lega Nazionale. Ecco comunque il te sto ufficiale del documento: « Denuncia U.S. Piomhino. Gara Piombino-Piacenza del £9 aprile. — Il Consiglio della Lega Nazionale vista la sentenza di rinvio a giudizio delia Commissione di controllo del S agosto 1956; preso atto delle risultanze dell'inchiesta esperi ta dalla Commissione di controllo e degli accertamenti direttamente effettuati; < ritenuto; che il £4 aprile 1956 l'U.S. Piombino denunziava alla Commissione di controllo un tentativo di corruzione subito dal proprio giocatore Barocelli Aldo ad opera di tale Maccaferri Alberto; che il giocatore Barocelli ha confermato alla Commissione di controllo ed a questo Consiglio d'aver ricevuto dal Macqaferri la proposta di favorire la vittoria del Piacenza dietro versamento di una somma dì denaro, aggiungendo che il Maccaferri aveva dichiarato di aver ricevuto incarico per tale offerta da un signore di Piacenza estraneo alla Società; « che il Maccaferri, interrogato dall'inquirente ha dapprima negato ogni sua partecipazione al fatto e poi davanti a questo Consiglio ha confermato di aver effettuato u tentativo dichiarando di averlo fatto di propria iniziativa e non limitatamente per la partita Piombino-Piacenza ma per tutte le gare che il Piombino avrebbe dovuto disputare fino al termine del campionato che il Maccaferri secondo il suo dire si sarebbe ripromesso di prendere successivamente accordi con le Società che avrebbero potuto essere interessate nella combinazione fraudolenta; che il Maccaferri nonostante le sue reticenze risulta aver intrattenuto relazioni con il signor Oaggiotti Eugenio e che questi nel corso della stagione calcistica 1955-56 ha avuto frequenti contatti con l'allora presidente del Piacenza, rag. Aldo Albonetti; che il giocatore Zian Alvaro ha confermato di aver trattato nel corso di ripetuti colloqui il proprio passaggio al Piacenza F.C. con il presidente rag. Albonetti dietro presentazione ed alla presenza del Gaggiotti Eugenio; che il rag. Alboneti ha negato di aver avuto r< rt<,orti col Gaggiotti asserendo d\ essersi intrattenuto con costui una sola volta per respingere la proposta di assunzione di un giocatore; che lo atesso signor Albonetti ha anche dichiarato di non avere mai conosciuto il giocatore Zian; € considerato: che la prima denunzia spontanea e tempestiva è stata dal Barocelli sostenuta anche nel confronto col Maccaferri davanti a questo Consiglio; che nel corso di tale confronto il Barocelli ha escluso che il Maccaferri gli avesse parlato di tutta una serie di partite " da trattare " e ha confermato invece che la primitiva proposta si riferiva unicamente alla partita Piombino-Piacenza e che gli era stata fatta a nome e per conto di un signore di Piacenza estraneo alla Società; che il Maccaferri autore del tentativo ha mantenuto nel corso dell'istruttoria un contegno ambiguo e reticente rendendo dichiarazioni contraddittot ie e negando altresì circostanze e fatti acclarati dall'inquirente e dei quali egli era certamente a co noscenza; che il Maccaferri si è presentato solamente alla se¬ conda chiamata davanti a questo Consiglio e pur tra reticenze e contraddizioni ha riconosciuto di aver fatto la proposta al Barocelli; che tale atteggiamento non può avere altra plausibile giustificazione che quella di ostacolare lo svolgimento delle indagini per non vedere accertata la propria responsabilità e quella altrui; < che pertanto la denunzia Barocelli devesi considerare totalmente rispondente a verità e che non può prestarsi fede al tentativo di diversione operato dal Maccaferri colla confessione da lui resa a questo Consiglio; che il tentativo operato nei.confronti del Barocelli non ha conseguito l'effetto desiderato per causa estranea alla volontà dt chi lo ha posto in atto; che avendo l'autore del tentativo dichiarato al Barocelli di aver ricevuto mandato da un signore di Piacenza, traspare evidente la responsabilità del Piacenza F.C., tanto più che ove l'illecito mercato fosse giunto a compimento, sarebbe stata unicamente tale Società a trarne giovamento; che il Piacenza F.O. cui spetta l'onere della prova ai sensi del comma i dell'art. 57 di R.O. ha negato ogni addebito senza tuttavia di non avervi comunque partecipato e di aver ignorato i fatti; che pur non avendo potuto identificare la persona del mandante il Consiglio della Lega Nazionale in base alle emergenze sopra descritte ed anche in considerazione del comportamento contraddittorio e reticente dell'alloro presidente signor Albonetti, si è confermata la convinzione della colpevolezza del Piacenza F.C.; c considerato infine che non può mettersi in dubbio che U signor Albonetti ha contravvenuto alle disposizioni cui al comunicato ufficiale n. SI del *7 marzo 1954 di questa Lega Nazionale per aver avuto ripetuti rapporti col Gaggiotti Eugenio, cosa questa risultata chiara e inconfutabile non solo attraverso le dichiarazioni dello Zian ma anche dal riconoscimento preciso da parte di quest'ultimo delle località ove gli incontri col Gaggiotti si sono verificati; che anche lo Zian ha ammesso di avere avuto ri-' petuti incontri col Gaggiotti, sia pure allo scopo di provvedere alla propria sistemazione quale giocatore; < DELIBERA: a; di retrocedere la squadra del Piacenza F.C. all'ultimo posto in classifica del campionato di serie C 1955-56; b) di infliggere al signor rag. Aldo Albonetti, già presidente del Piacenza, l'inibizione a ricoprire cariche sociali o federali per la durata di anni due; o) di squalificare a tutto a 30 novembre 1956 il giocatore Zian Alvaro; d) di infliggere al signor Maccaferri Alberto l'inibizione in via definitiva a ricoprire cariche federali o sociali proponendo inoltre al Consiglio Federale l'inibizione in via permanente alle Società di tesserarlo quale socio; e) di diffidare le Società ed i dipendenti tesserati dall'avere comunque rapporti col suddetto signor Maccaferri Alberto; 1) di fare carico alla Società Piacenza delle spese dell'inchiesta. </n relazione alla delibera adottata da questo Consiglio per la gara Piombino-Piacenza, il Consiglio di questa Lega Nazionale, esaminata la nuova classifica della serie C 1955-56 rilevato che le Società G.8. B.P.D. e A.C. Pavia risultano a parità di punteggio, stabilisce di dar luogo ad una gara di qualificazione tra le suddette Società per la designazione della squadra da retrocedere. Tale gara sarà disputata sui campo dello stadio comunale di Firenze il giorno, 1° settembre p.v. a cura della Lega Nazionale. Essa sarà unica con eventuali tempi supplementari ed in caso di ulteriore parità si procederà al sorteggio da parte dell'arbitro alla presenza dei due capitomi e di un delegato della Lega*. Da quanto detto sopra, risulta chiaro che i membri del tribunale, calcistico si sono fatta la personale convinzione che dal tentativo di corruzione effettuato dal signor Maccaferri non siano estranei anche alcuni dirigenti del Piacenza ed hanno pertanto applicata la norma più severa, quella della retrocessione. Alla Società emiliana rimarrà ora la possibilità di ricorrere alla Commissione di appello presentando un memoriale difensivo più completo. Sarà necessario chiedere per questo secondo giudizio la procedura d'urgenza perché tutto possa concludersi prima della data stabilita per il confronto di qualificazione fra il Colleferro ed il Pavia m. f.