Due alpinisti tedeschi si sfracellano precipitando dall'Eiger per 200 metri

Due alpinisti tedeschi si sfracellano precipitando dall'Eiger per 200 metri Due alpinisti tedeschi si sfracellano precipitando dall'Eiger per 200 metri Nella caduta uno di essi urta un altro scalatore che riesce ad aggrapparsi ad una sporgenza - Drammatico salvataggio d'un austriaco sulla Grivola (Nostro servizio particolare) Grlndelwald, 9 agosto. Ancora una volta la parete nord dell'Eiger, tristemente famosa per il gran numero di alpinisti che vi hanno trovato la morte, ha mietuto oggi due vittime. Si tratta degli scalatori tedeschi Franz Moosmueller e Manfred Soehnel, entrambi di Monaco di Baviera, precipitati nel vuoto da quota 2950. Per un miracolo non sono stati coinvolti nella caduta altri due alpinisti tedeschi, Lothar Buschmann e Klaus Brandler, che alla loro volta avevano intrapreso ieri la difficile scalata dell'Eiger, e che al momento della sciagura si trovavano poche decine di metri al di sotto della cordata Moosmueller - Soehnel. Il Buschmann è stato urtato dal due corpi che rovinavano giù per la parete, e se non fosse riuscito ad aggrapparsi all'ultimo istante alla sporgenza di una roccia sarebbe stato trascinato nel vuoto. La scalata dell'Eiger, ohe si trova nel massiccio della Jungfrau, è estremamente difficile. Da quota 3000 sin quasi alla cima (3974 m.), la parete cade a piombo; enormi blocchi di pietra e di ghiaccio precipitano ininterrottamente giù per le pendici della roccia, che in diversi tratti è coperta di spesse croste di ghiaccio. La cima dell'Eiger venne raggiunta per la prima volta, attraverso la parete nord, nel 1938, da una cordata austro-tedesca: negli anni precedenti, le disgrazie su questa montagna si erano susseguite con tale frequenza che le autorità del Cantone di Berna si videro costrette per un certo tempo a vietarne la scalata. Nel vano tentativo di vincere l'Eiger, morirono nel 1934 gli italiani Menti e Sandri. In complesso hanno perduto la vita sulle pendici dell'Eiger quindici alpinisti. La morte di Franz Moosmueller e Manfred Soehnel, entrambi Intorno ai vent'anni, ha destato profonda impressione a Grlndelwald, dove si ritiene che la disgrazia sia da imputarsi a imprudenza. Una nota guida nell'apprendere la notizia, ha esclamato: «Era una pazzia scalare l'Eiger, la parete è ancora ricoperta di neve fresca ». La notizia della tragica caduta- è stata portata stasera a Grlndelwald dal Brandler e dal suo compagno che, come si è detto, per poco non sono stati trascinati anch'essi nel vuoto. Franz Moosmueller e Manfred Soehnel, che in questi ultimi anni avevano compiuto alcune pericolose ascensioni nelle Alpi Bavaresi, erano giunti giorni .fa a Grlndelwald, ma avevano dovuto attendere la giornata di ieri per iniziare la scalata dell'Eiger. La disgrazia è avvenuta alle 7 di stamane: come hanno narrato Klaus Brandler e Lothar Buschmann, giunti in serata a Grindelwald, i loro connazionali avevano raggiuntola sporgenza chiamata Hintersteusser, a quota 2950. Improvvisamente si staccava un po' più su una enorme pietra che investiva In pieno Franz Moosmueller e Manfred Soehnel, scaraventandoli nel vuoto; i due alpinisti si sfracellavano circa duecènto metri più giù contro una roccia. Domattina cinque guide di Grlndelwald partiranno per recuperare le salme. La notizia della sciagura è stata comunicata stasera ai genitori delle vittime, che abitano a Monaco di Baviera: Franz Moosmueller era impiegato delle Ferrovie tedesche e Manfred Soehnel operaio. j j

Luoghi citati: Berna, Monaco Di Baviera