254 minatori italiani e belgi sepolti vivi nella miniera di carbone di Charleroi

254 minatori italiani e belgi sepolti vivi nella miniera di carbone di Charleroi ATeI pazzo htoe&ato clte porta, atta superficie divampa Vincendio 254 minatori italiani e belgi sepolti vivi nella miniera di carbone di Charleroi I nostri connazionali sono 139 - 611 ascensori (ho portano nelle gallerie sono fermi, il calore delle fiamme ha fuso i cavi - Disperalo tentativo di salvataggio attraverso un vecchio pozzo abbandonato: per ora funziona l'impianto di ventilazione.- Nove morii estratti dal tragico cunicolo: Ira essi due fratelli italiani - Sul posto si è recalo re Baldovino con quattro ministri Trovati in una galleria 74 cadaveri? (Dal nostro inviato speciale) Charleroi. 8 agosto. Verso le otto del mattino nel pozzo di Amercoeur, a Marcinone, profondo più di mille metri un corto circuito ha provocato uno spaventoso incendio. Sul fondo, scaglionati In diversi piani, sono rimasti bloccati 254 minatori, dei quali 130 italiani. Dopo una giornata di febbrili opere di soccorso non si è ancora riusciti ad entrare in contatto con 1 minatori chiusi nelle viscere della terra, dove le fiamme divampano violentissime. Il bilancio della catastrofe, mentre telefoniamo, è di nove morti e sei feriti. Due del morti sono Italiani, 1 fratelli Camillo e Rocco Jezzi, da Manoppello (Pescara), tutti gli altri sono belgi; tra i feriti sono gli italiani Carlo Fontane, Antonio Panetta, Attilio Amin ed Orazio Pasquarelll. ' Venticinque minatori, che al momento dello scoppio dell'incendio si trovavano In posizione favorevole, sono riusciti a salvarsi per mezzo degli ascensori; questi ora non funzionano più: uno è bloccato da un carrello, l'altro ha le corde fuse dall'enorme calore prodotte dalle fiamme. Le speranze di salvezza del sepolti vivi dipendono dalla densità del biossido di carbonio che si è accumulato nelle varie gallerie. Se l'impianto di ventilazione continuerà a funzionare, forse le operazioni di salvataggio daranno un risultato positivo; ma a mano a mano che le ore passano la situazione diventa sempre più drammatica e le speranze più deboli. L'incendio è stato provocato da un corto circuito: un vagoncino, uscito di rotata mentre lo si spingeva nell'interno di un asoensore, è caduto in fondo al pozzo di estrazione ed ha spezzato, passando, un cavo elettrico. Erano le ore 8 del mattino. Alla profondità di 975 metri si sprigionarono alte fiamme che in breve avvolsero tutto il pozzo e la galleria che dal pozzo di estrazione porta a quello di aerazione, distanti {'uno dall'altro sessanta metri. Subito il fuoco trovò nel legno che sostiene la galleria un alleato forse mortale. Con diabolica rapidità le fiamme raggiunsero le due uscite della galleria, mettendo fuori uso gli ascensori e tagliando così la via di salvezza ai minatori al lavoro in quattro < punii » di diversa profondità: a US, a 900, a 975 ed a 1035 metri, Verso le 8,30, prima che Hincendio assumesse dimensioni catastrofiche, in una sabbia dell'ascensore riuscirono a risalire alla superficie un gruppo di uomini. Erano t minatori che si trovavano nelle immediate vicinanze del luogo di origine dell'incendio e che, ve-1 dendosi minacciati dalle fiam-1 pie, s'erano, posti in salvo.ìL'opera di salvataggio tmme-' dmtamente iniziata fu blocca-j ta dal fuoco che saliva dal i pozzo dt estrazione. \Non lontano dal pozzo di estrazione ne esiste, fortuna- tamente, un terzo in via di co- struzione. Esso comunica con le gallerie investite dalle fiarn^. jme grazie ad un vecchio ou- nicolo abbandonato e chiudo a metà strada da un m/tero in cemento armato di 'tue metri di spessore. Al centro del muro si trova una piccola porta, l'unieo mezzo per giungere sul luogo dove si trovano i minatori bloccati. E' per tale via che si sono gettate le squadre di salvataggio. A metà pomeriggio esse sono giunte, fino a un gruppo di sei minatori, di cui tre già morti e tre semi-asfissiati ma ancora in vita. Si trattava di un piccolo gruppo di uomini che, all'inizio dell'incendio avevano cominciato a dirigersi in direzione del nuovo pozzo. Le fiamme, però a poco a poco avevano guadagnato terreno e li avevano raggiunti. Oli altri minatori si trovano — a quanto sembra — al disotto del livello ove è scoppiato l'incendio e non sono minacciati dal fuoco ma dal pericolo di asfissia se non si riuscirà a liberarli abbastanza rapidamente. A questo riguardo si fa assegnamento sui ventilatori che dovrebbero consentire agli uomini di poter attendere l'arrivo delle squadre di soccorso. Potenti pompe continuano da le ore a vuotare nel pozzo getti d'acqua. Nella speranza dt poter prolungare la vita ai minatori sepolti <si pompa» inoltre aria, ma l'aria alimenta le fiamme che divorano la gente rimasta li sotto. Questa è in poche parole la disperata situazione degli uomini bloccati sotto terra. Alle 17,30 le squadre di soccorso sono risalite alla superficie per munirsi dt estintori. Alle 1945 dal pozzo del Bois du Casier, trasportati a braccia, sono aiunti alla luce tre minatori vivi. Cinque minuti dopo era la .volta di un cadavere; quello di Camillo Jezzi, trovato abbracciato al fratello Rocco in una galleria invasa dal grisii. Verso le £0 è arrivato re Baldovino. Il sovrano, profondamente commosso, era accompagnato dal € Premier» Achille Van Acker e da altri quattro ministri. Si è recato subito nell'ufficio del direttore generale delle miniere, Van Den Heuvel, il quale gli ha spiegato te cause e lo sviluppo della catastrofe. Van Den Heuvel ha precisato che è già stato raggiunto il livello di 835 metri. A questo li- cuazione. Le squadre di soccorso si alternano di due ore in due ore. Le miniere di carbone francesi del nord e del Pas so di Calais, cosi come le mi niere di Essen, ci hanno proposto di inviare proprie squadre di soccorso. Per il momento abbiamo declinato questa offerta perché abbiamo mezzi sufficienti. Se sarà necessario la accetteremo ». Baldovino ha allora chiesto per quanto tempo si può an cora attendere prima di considerare la situazione come disperata. Il direttore generale delle miniere si à limitato a rispondere che è difficile farsi un'opinione perché non si può sapere quale efficacia abbia la ventilazione e per conseguen- -I vello è possibile rendersi con to che le fiamme divampano in basso, ma probabilmente solo tra i piani S0O e 975. < La : situazione è grave — ha proseguito il capo delle miniere — ma non sembra sia perduta ogni speranza di rir trovare degli uomini vivi. I punti in cui, ai diversi piani; i minatori erano al lavoro sta jnnnl tono a circa 1500 metri dall'ascensore del pozzo d'eva za quale sia attualmente il tenore di ossido di carbonio nell'aria nei punti in cui si trovano i minatori. Queste le dichiarazioni ufficiali del capo delle miniere. Alle SI alcuni uomini delle squadre di soccorso hanno dichiarato che le fiamme divampano ancora fra gli 810 metri ed i mille metri di profondità, e ciò ha gettato un'ombra di disperazione su tutti. Alle 23 è stato portato in superficie un minatore che era rimasto intrappolato a no metri: è giunto in superficie vivo, ma dopo alcuni minuti è morto sulla barella dell'autoambulanza. All'una e mezzo del mattino l'incendio nelle gallerie continuava violentissimo. Le squadre di soccorso sono state costrette a risalire al livello di 300 metri. La miniera è circondata dà reparti dell'esercito e della polizia. Migliaia di persone premono dietro i cancelli dell'ingresso, in attesa di notizie. Stolte tra le donne sono italiane, ed alcune di esse non riescono a trattenere la loro disperazione. Passano i mi?ntti e le ore. Intorno al pozzo si aggirano altre centinaia di uomini, poliziotti, soldati, infermiere, giornalisti < specializzati » delle sciagure minerarie. Decine di barelle attendono il loro dolente carico. Ma i vecchi minatori dalle facce annerite e gli occhi arrossati scuotono la testa: loro, che se n'intendono, sanno che in casi del genere c'è poco da sperare. / nove morti sono stati deposti sui loro giacigli nel vasto dormitorio della miniera. Giacciono sotto lenzuola candide, fra suore che pregano, e sugli altri giacigli dormono, spossati dalla fatica, i loro compagni. Così trascorrono le ore alla miniera di Marcinelle, mentre le enormi pompe continuano a riversare nel pozzo Casier aria e acqua. Non c'è altro da fare. Ed è questo l'aspetto più tragico della sciagura, la più grande che sia avvenuta in Belgio da cinquantanni a questa parte. Per le strade del piccolo centro passano tra la folla silenziosa le nere pattuglie dei poliziotti belgi, che vanno a dare il cambio ai loro colleghi. L'atmosfera è piena d'angoscia. Circola una voce che ha aumentato la disperazione: in una galleria le squadre di soccorso avrebbero rinvenuto i cadaveri di minatori, ma i dirìgenti della miniera non hanno voluto confermarla o smentirla. Massimo Conti Il cadavere di una delle vittime, pietosamente composto su una barella, viene portato fuori dalla miniera dalle squadre di soccorso che si sono calate In un pozzo (Telefoto) Stretta dall'angoscia, la folla del familiari preme .all'ingresso della tragica miniera di carbone di Amercoeur (Telef.)

Luoghi citati: Belgio, Casier, Manoppello, Pescara