Il campione Degli Antoni si uccide provando a Monza una nuova moto

Il campione Degli Antoni si uccide provando a Monza una nuova moto Il campione Degli Antoni si uccide provando a Monza una nuova moto L'incidente è avvenuto alla tragica curva di Lesmo - Il pilota lancialo a trenta metri di distanza ha il cranio sfracellalo - Nel 1955 aveva vinto il Giro motociclistico d'Italia nella classe 100 cmc. (Nostro servizio particolare) Monza, 7 agosto. L'insanguinata curva di Lesmo dell'autodromo di Monza ha fatto stamane un'altra vittima: il noto corridore motociclista Giovanni Degli Antoni, mentre stava provando una moto di piccola cilindrata, usciva di pista: scaraventato a una trentina di metri di distanza, andava a sbattere violentemente contro un paletto della protezione metallica, rimanendo ucciso sul colpo. La sciagura è avvenuta improvvisa e non ha avuto testimoni Il centauro, accompagnato dal capo collaudatore della « Ducati », Ruggero Mazza, e da un altro pilota della stessa casa, Alberto Gandossi, era giunto verso le 9 ai boxes dell'autodromo per allenarsi con una motocicletta tipo sport da 125 cmc. Dopo la messa a punto della macchina, i due corridori balzati in sella alle motociclette avevano cominciato a provare. I primi passaggi si sono ef- I! I fettuatl con una regolarità ! cronometrica; i due piloti mantenevano una velocità costante, e sembravano intenzionati a non lasciarsi prendere la mano per spingere a fondo. Poco prima delle dieci 11 Gandossi si era fermato davanti al'»! tribune per un controllo del motore che perdeva di giri. Alle sue spalle avrebbe dovuto arrivare, pochi istanti dopo, Giovanni Degli Antoni, ma il capo collaudatore e i meccanici hanno atteso invano l'ar rivo del giovane pilota. Questo ritardo ha fatto sor gere i primi sospetti di un incidente, sospetti che trovavano ben presto un tragico fondamento. La motocicletta di Giovanni Degli Antoni poteva avere avuto Un guasto, oppure il pilota poteva essersi fermato per verificare il motore. Ruggero Mazza per rendersi conto di quanto era accaduto in forcava allora una moto ferma ai boxes e partiva per fare il giro della pista. Percorso circa la metà del¬ l'anello d'asfalto, oltre la seconda curva di Lesmo, 11 capo-collaudatore spingendo gli occhi al lati del tracciato scorgeva un raccapricciante spettacolo: il piccolo bolide di Giovanni Degli Antoni era rovesciato sul prato, ben trenta metri oltre il bordo della pista: il pilota giaceva a sette metri di distanza, in una pozza di sangue. Per il centauro non c'era più nulla da fare: era ormal cadavere. Nell'urto contro il paletto della barriera di protezione, aveva riportato lo sfondamento del cranio. La salma dello sventurato corridore pietosamente composta dal compagni e dal personale dell'autodromo è stata trasportata all'obitorio dopo le constatazioni di legge. Le cause del tragico Incidente, avvenuto in uno del punti più pericolosi e difficili della pista, non sono ancora note: una inchiesta è in corso. E' probabile tuttavia che il Degli Antoni abbia perso il controllo della motocicletta per aver abbordato la curva a velocità eccessiva, ma non è escluso che sia stato colto da improvviso malore. La morte del giovane centauro ha destato negli ambienti sportivi milanesi viva costernazione. Giovanni Degli Antoni era nato a Modena il 27 ottobre 1930: da anni era collaudatore della Casa « Ducati », per la quale era diventato corridore di categoria « seniores », rivelandosi pilota di eccezionali qualità. Il giovane modenese si era messo in luce lo scorso anno con numerose premiazioni, la più Importante delle quali può essere considerata la vittoria conquistata nella classe 100 cmc. nel Giro motociclistico d'Italia 1955. L'ultima sua vittoria risale a una ventina di giorni or sono, quando nel Gran Premio di Svezia s'impose nella categoria 125 cmc. ì „ „ i. c. m. L'ultima foto dal campione Giovanni Degli Antoni (Tel.) lità

Persone citate: Alberto Gandossi, Degli Antoni, Gandossi, Giovanni Degli Antoni, Ruggero Mazza

Luoghi citati: Italia, Lesmo, Modena, Monza, Svezia