Eisenhower si consulta con Dulles mentre le azioni dei petroli precipitano di Gino Tomajuoli

Eisenhower si consulta con Dulles mentre le azioni dei petroli precipitano Eisenhower si consulta con Dulles mentre le azioni dei petroli precipitano Sorpresa per l'atteggiamento dell'Iraq, sede di grandiosi impianti di Compagnie occidentali - Il Segretario di Stato andrà alla conferenza per Suez (Dal nostro corrispondente) Washington, 6 agosto. Alla calma ostentata dei giorni scorsi dagli ambienti ufficiali americani nella crisi di Suez, è succeduto oggi uno stato di accentuata preoccupazione, determinato da due fattori: le palesi esitazioni di Nasser nel rispondere alla proposta occidentale di conferenza e la approvazione dell'Iraq alla politica di nazionalizzazione egiziana. Queste preoccupazioni ufficiali si sono riflettute sullo Stock Excange che ha registrato notevoli regressi per tutti 1 titoli industriali, diminuiti da uno a quattro plinti, e cioè superiori a quelli avutisi per la operazione di lleite di Eisenhower, e che hanno colpito poi In modo assai più duro le azioni delle Compagnie petrolifere internazionali. La « Gulf > ha perduto quasi sette punti e la « Shell > più di cinque. Sono perdite rivelatrici: l'incerto atteggiamento dell'Egitto e 11 preoccupante cambiamento di fronte dell'Iraq, e cioè dell'unico Stato arabo, grande produttore di petrolio, che finora aveva legato le sue fortune a quelle delf Occidente, fanno temere che la crisi dei Medio Oriente possa investire direttamente gli interessi americani. Sinora questi interessi avevano sperato che fosse possibile soffocar la crisi, evitando soprattutto ogni accenno ed ogni incoraggiamento alla nazionalizzazione degli ingentis- simi impianti petroliferi alleati. Non si rinuncia ancora alla speranza, però, e slamo in grado di segnalare che ti governo americano ha accentuato fra ieri ed oggi l'azione diplomatica per facilitare all'Egitto e, possibilmente anche ad Inghilterra e Francia, la ricerca di una via di uscita alla situazione rigida in cui tutte le principali parti In causa si trovano. Nel quadro di questo sforzo, ha un posto particolare una nuova comunicazione personale indirizzata dal Segretario di Stato al ministro Martino con la quale (si crede di sapere) ii governo americano chiede a quello di Roma ogni collaborazione per facilitare l'azione di moderazione. Si è parlato anche di una possibile convocazione della conferenza a Roma, ma l'Inghilterra sarebbe inflessibile nel non spostare da Londra la sede del convegno. I funzionari americani non nascondono un certo allarme per l'apparente stretta collaborazione che si viene stabilendo fra l'Egitto e la diplomazia sovietica. Tre colloqui in tre giorni fra Nasser e l'ambasciatore sovietico al Cairo rivelano che fra i due governi sono in corso negoziati o consultazioni di estrema importanza e che presuppongono la richiesta o l'offerta di impegni forse fatali. Fatali perche (si afferma privatamente al Dipartimento di Stato) tutto l'atteggiamento degli Stati Uniti cambierebbe se Nasser chiedesse all'Unione Sovietica di aiutarlo a difendere il Canale. Questa ipotesi non è ancora qui accettata come possibile o probabile, perché si ha l'impressione che anche Mosca, come Washington e tutte le altre capitali (eccetto Londra e Parigi) non desideri 11 precipitare della tensione In un conflitto. Il segretario di Stato, Foster Dulles, sta personalmente studiando alcune formule di soluzione fondate tutte, più o meno, sul principio di riconoscere all'Egitto il diritto di concedere la amministrazione del Canale ad un organismo internazionale e cioè su un compromesso fra le aspirazioni nazionalistiche di prestigio proclamate da Nasser e 1 residui diritti goduti dalle due Nazioni che controllano la Compagnia del Canale. Si è parlato in questi giorni in America (come sempre quando non si sa quale alternativa scegliere) di sanzioni economiche. Esse, affermano alcuni esperti del Dipartimento di Stato, sono certamente possibili ma costose e di rischiosa applicazione e di dubbio effetto su un ambiente co si eccitato come è quello delle nazioni arabe. L'intervento militare riuscirebbe probabilmente efficace, ma solo per tenere aperto il Canale, senza cioè ri-I mrtoalocDtmcsddpfcSstgScscamMarrdpg. e -I muovere le cause della crisi. Il rischio di provocare un conflitto generale è altissimo sicché appare escluso che Washington lo autorizzi. Ed è significativo che oggi un altro portavoce del Dipartimento di Stato, discutendo privatamente quest'ultima eventualità, ha riaffermato che il governo americano non si ritiene impegnato verso Londra e Parigi ad alcuna azione di appoggio definita in anticipo, nel caso che la conferenza fallisca, con o senza la partecipazione dell'Egitto. Il Presidente Eisenhower si incontrato in serata con il Segretario di Stato, John Foster Dulles. Il colloquio, a quanto si ritiene, ha avuto per oggetto l'esame della crisi di Suez alla luce del suoi più recenti sviluppi. La stessa questione è stata argomento di un colloquio che Foster Dulles ha avuto stamane con il primo ministro australiano Robert Menzies. Il Dipartimento di Stato ha annunciato che Dulles assisterà personalmente alla Conferenza londinese per il Canale di Suez, data la grande importanza del Convegno. Foster Dulles ha invitato gli ambasciatori di 21 Paesi dell'America latina ad un colloquio in programma doman alle 15,80 italiane, per discu .tere la situazione del Canale di Suez. Gino Tomajuoli rdhccddpcartulmsg