II mago di Lodi chiuso dentro una cassa è rimasto immerso due ore in una piscina

II mago di Lodi chiuso dentro una cassa è rimasto immerso due ore in una piscina Battuto il record mondiate che era di un'ora e 44 minuti II mago di Lodi chiuso dentro una cassa è rimasto immerso due ore in una piscina Reno Tenca, uscito assai provato dall'esperimento, ha poi inghiottito lampadine, lamette e petrolio acceso ■ Ora vuol farsi sparare al petto con an facile a piumini e farsi attaccare dei bottoni sulla pelle (Nostro servizio particolare) Bellinzona, 4 agosto. Chiuso in una cassa metallica, Reno Tenca, più noto coinè « il mago di Lodi », ha battuto il record mondiale di immersione stabilito dal canadese Randi, il fachiro ventisettenne che recentemente, a New York, anch'egli chiuso in una cassa di metallo, era riuscito a rimanere sott'acqua un'ora e quarantaquattro minuti. Il « mago di Lodi » ha portato a due ore il nuovo record, superando dunque di 16 minuti il primato del canadese. La rischiosa prova si è svolta a Bellinzona, nella bella piscina pubblica, incastonata nella verde conca della capiiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiu e i i i e i ae a, a ele, ue n an o e an anse ui a o tale del Ticino. Alla presenza delle autorità cantonali e di una numerosa folla, la pesante cassa è stata calata in acqua alle ore Zi di stasera ed è stata risollevata alle 23 precise. Due ore di viva apprensione per la folla che sui bordi della piscina attendeva che la cassa venisse risollevata dalla liquida- tomba. Quando la fredda bara è stata aperta, il mago è apparso duramente provato dal difficile esperimento, che a Bellinzona gli ha fatto ■ attribuir e il macabro appellativo di < cadavere vivente >. Esausto, abbagliato dalle luci che illuminavano a giorno la grande vasca, aggredito dai lampi dei fotoreporters, Tenca ha avuto qualche attimo di smarrimento. Un prolungato e caloroso applauso ha salutato il suo ritorno fra i vivi, e la prima persona a farglisi incontro è stata c Miss Bellinzona >, cTie per le sue grazie prosperose è soprannominata la « Lollo del Ticino >: la bella miss ha offerto al mago un grande fascio di fiori. La cassa in cui Reno Tcn co ha compiuto l'impegnativa impresa è lunga due metri e venti, alta settanta centimetri e larga altrettanto. Secondo l'opinione di un medico pre sente all'immersione, soltanto la più rigorosa applicazio ne della cosiddetta disciplina < Yoga » ha permesso al mago di respirare per 120 minuti a regime ridottissimo, nell'intento di realizzare la massima economia possibile di aria. L'ardita prova ha richiesto a Reno Tenca un mese di scrupolosa preparazione: in queste ultime settimane egli ha osservato il digiuno pressoché totale; si può dire che ii sia prevalentemente sostemito a forza di bevande. In questo mese di allenamento il fachiro è calato di oltre sette chili. Ma se profonda è stata la impressione suscitata dalla pericolosa e vittoriosa immersione del mago, addirittura raccapricciante è apparso il singolare banchetto con il quale egli ha completato lo spettacolo: uscito dalla bara metallica, infatti, egli ha divorato alcune lampadine fulminate, lamette da barba, pezzi di vetro e altre leccornie da fachiro. Quindi ha bevuto mezza bottiglia di petrolio e, iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiitiiiiiiiiiiiitiiiiitti messosi un fiammifero acceso in bocca, ha trasformato la medesima in un lanciafiamme di fantasmagorico effetto. Alla vista del fuoco che gli usciva dalla bocca, una signora è svenuta, ed il medico, che era presente per' assistere il temerario fachiro, ha dovuto invece soccorrere la sensibile spettatrice. Ma il repertorio dei raccapriccianti esperimenti di Reno Tenga non si è esaurito tanto presto: per esempio, la indifferenza con la quale ha passato più volte la lingua su una sbarra di ferro incandescente avrebbe fatto impallidire di rabbia Muzio Scevola, citi la nota familiarità con il fuoco ha assicurato un posto nella storia. Deciso, inoltre, a battere il primato di seppellimento detenuto dal fachiro Burmah, che era rimasto sepolto circa settanta ore, nel gennaio scorso Reno Tenca, chiuso in una rozza cassa dt legno, si fece seppellire in una fossa scavata nel terriccio umido e freddo, dove rimase centoquarantaquattro ore. Successivamente ritentò la prova con esito addirittura trionfale: la durata della sua sepoltura raggiunse infatti le centosessantotto ore, durante le quali il sepolto vivo fu alimentato esclusivamente da otto bottigliette di birra che aveva portato con sé nella cassa. Il « mago di Lodi », che aveva battuto il suo stesso record, sta diventando un collezionista di arditi primati mondiali nel campo del fachirismo. Intanto, dopo il vittorioso esperimento di stasera, Reno Tenca annuncia di avere sfidato ti « mago di Londra », il famoso George Grimmond, che nell'aprile scorso sbalordi milioni di telespettatori con l'impressionante esperimento compiuto alla televisione inglese: si ricorderà, infatti, che egli riuscì a fermare con i denti una'pallottola sparatagli in pieno viso con uno, pistola Wembley. Ora il < mago di Lodi » è pronto non solo a sottoporsi alla stessa prova, ma sfida George Grimmond a sostenere con lui un esperimento sensazionale: stando a petto nudo, egli si farà sparare da breve distanza con un fucile ad aria compressa caricato a piumini, in modo che almeno tre o quattro piumini gli si conficchino nel torace. Inoltre, nell'intento di cimen¬ iiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin tarsi in un torneo di alto fachirismo con i più noti specialisti del mondo, il mago lodigiano, attraverso George Gook, segretario della Associazione maghi d'America, lancerà subito una sfida a tutti i fachiri americani: in occasione di questa grande sfida, oltre alla « fucilazione a piumini», Reno Tenca presenterà un'altra sua tmpressionante specialità: si farà cucire solidamente un certo numero di bottoni sulla nuda pelle. Questo, dunque, è lo straordinario uomo che stasera, davanti agli stupefatti svizzeri del Ticino, ha realizzato un'altra sorprendente impresa. Egli non è ascetico come Burmah, non è pallido come Reikan, non è mistico come Firman, non è enigmatico come Mirin Dajo, non ha neppure un pizzico di quella teatralità di gran classe che sa dare anche a un ciarlatano un nome internazionale. Peccato. Magari questo tarchiato quarantanovenne ne sa una più del diavolo: eppure, col suo dialetto così incancellabilmente lombardo, con la sua aria così candidamente paesana, questo fachiro alla buona, questo fachiro fatto in casa, sembra purtroppo destinato a restare ancora e sempre l'umile « mago di Lodi ». v. r. IIlMtMIIMIllMllllligilUIllllUI<IIIIIIIMIIMIIIIM!l

Luoghi citati: America, Lodi, Londra, New York