II Piacenza dopo il Genoa accusato di frode sportiva di Giulio Accatino

II Piacenza dopo il Genoa accusato di frode sportiva Lavoro intenso e difficile per i giudici della Lega Nazionale calcistica II Piacenza dopo il Genoa accusato di frode sportiva La Commissione di Controllo deferisce la società piacentina per presunto tentativo di corrompere .il portiere del Piombino - A Piacenza si nega energicamente qualsiasi addebito - L'undici toscano al 24 aprile di quest'anno non aveva mai vinto sul proprio terreno - Per il ''caso Genoa,, dovrebbe riuscire risolutivo il confronto Dusi-Baroni (Dal nostro inviato speciale) ib.Milano, 3 agosto. La Lega Nazionale calcia sarà chiamata domani e domenica ad esaminare due gravi tetti di presunta frode sportiva in cui si trovano implicate società assai note: il Genoa, con specifico riferimento alla < corruzione di giocatori avversari > per l'incontro GenoaSpal del gennaio 1954, e il Piacenza, chiamato in causa per un < tentativo di corruzione > del portiere della squadra del Piombino pochi giorni prima della partita del 29 aprile di quest'anno, tentativo frustrato per la tempestiva e circostanziata denuncia presentata dall'atleta stesso. Se il « caso Genoa > era noto fin dall'inizio della settimana, il nome del Piacenza come società incriminata è stato reso di pubblica ragione soltanto ieri, e soltanto questa sera molto tardi la Commissione di controllo ha reso noto il dìspositivo della sentenza di rinvio a giudizio. " Ecco il testo del comunicato consegnato poco fa alla stampa: < Denuncia Piombino. La Commissione di controllo esaminata la denuncia presentata dall'U. S. Piombino in data 24 aprile 1956; viste le risultanze dell' inchiesta esperita, preso atto delle controdeduzioni del Piacenza F. C, ritenuto che il giocatore Barocelli Aldo dell'U. S. Piombino ha dichiarato il giorno 24 aprile 1356 ai suoi dirigenti di essere stato avvicinato dal sig. Maccaferri Alberto il quale gli ha offerto una somma di denaro per indurlo a favorire la vittoria del Piacenza nella gara PiombinoPiacenza del 29 aprile 1956; che i dirigenti della U. S. Piombino hanno immediatamente denunciato il fatto alla C. D. C. 5a quale dopo alcuni accertamenti preliminari ha aperto una inchiesta; che indagini esperite hanno consentito dì acclamare che effettivamente il giocatore Barocelli è stato avvicinato dal signor Maccaferri nelle circostanze da lui riferite; che il sig. Maccaferri è concittadino e amico del sig. Gaggiotti Eugenio il quale nel corso della stagione 1955-'56 ha frequentato gli ambienti sportivi del Piacenza ed ha avuto inoltre alcuni contatti con dirigenti del Piacenza F. C; ,' che d'altra parte il sig. Maccaferri nel rivolgersi al gioca, tore Barocelli si è detto incaricato da < un signore di Piacenza >; che effettivamente l'esito della gara Piombino-Piacenza del 29 aprile 1956 rivestiva per il Piacenza F. C. un'importanza decisiva ai Ani della permanenza in serie C; che il sig. Maccaferri interrogato dall'inquirente ha reso dichiarazioni reticenti e contraddittorie ed ha negato fatti e circostanze che sono state al contrario confermate dalle risultanze dell' istruttoria: ciò che legittima la presunzione che egli abbia interesse a nascondere il suo operato; considerato che il sig. Gag giotti è ben noto agli organi della giustizia federale per aver partecipato in passato a numerosi episodi di frode sportiva; che pur non essendo stata raggiunta la prova che il Maccaferri abbia agito per incarico del sig. Gaggiotti e che questi a sua volta abbia ordito la frode per esplicito mandato .dei rappresentanti del Piacenza F. C, le risultanze delle indagini inducono tuttavia a ritenere che né il Maccaferri né il Gaggiotti abbiano agito di propria iniziativa che in ogni caso l'eventuale compimento dell'Illecito mercato sarebbe andato a vantag gio del Piacenza F. C.J che il Piacenza (cui spetta : l'onere della prova ai sensi dell'articolo 57 bis comma 4 Regolamento Organico) nelle sue controdeduzioni ha respinto ogni addebito, ma non ha for nito la prova richiesta dal ci tato articolo 57 bis di < aver , ignorato i fatti e di esserne assolutamente estraneo >; che pur prescindendo dalla valutazione del grado di responsabilità diretta o indiretta del Piacenza F. C. in ordine al tentativo dì corruzione su atcqlicazrzg bìto dal giocatore Barocelli, gli atti istruttori forniscono tuttavia la prova inconfutabile che da parte dei dirigenti di quella società sono state violate le precise norme della L. N. che fanno divieto a tutti i tesserati della F.I.G.C. di mantenere contatti sportivi con il sig. Gaggiotti; delibera di trasmettere gli atti dell'inchiesta alla Lega Nazionale per i provvedimenti di competenza >. Si tratta, come si vede, di accuse precise anche se dal lungo scritto non risulta provata la responsabilità del dirigenti della società emiliana. Per il presidente di un sodalizio calcistico conoscere 11 Gaggiotti ed aver avuto rapporti anche saltuari con lui, non vuole ancora dire di aver con luì trattato < la compravendita partite >. Sappiamo comunque ohe il regolamento è esplicito in materia: tocca alla società chiamata in causa dimostrare che 11 fatto non è avvenuto, una di- mostrazione difficilissima sem- pre ed a volte anche impossibile. La teoria giuridica del cui prodest (a chi giova) può avere valore dopo avere raggiunto la prova che un fatto di corruzione o di tentata corruzione sia realmente avvenuto, non quando si presume che l'illecito commercio possa avere avuto luogo. Questa è la base della difesa che 1 dirigenti del Piacenza tenteranno domani di far valere davanti ai giudici di prima istanza. E' lo stesso presidente del C.O.N.I. piacentino e praticamente il legale della società calcistica a presentarci questa difesa: c Come potremmo aver timore di condanna — ha iniziato l'avv. Franzati — se non abbiamo commesso il fatto? La fiducia che nutriamo nella serenità e nella competenza dei g:udici della Lega ci lascia tranquilli. cH portiere dell'undici toscano avrebbe dichiarato pochi giorni prima di essere stato avvicinato da un certo signor Maccaferri, che gl'i avrebbe offerto 11 premio di un milione se avesse favorito la vittoria del piacentini.- Non si hanno neppure le prove che questo colloquio sia avvenuto. Ma di più, se anche 1 due si fossero incontrati e se avessero veramente parlato di vendere la partita, chi può dimostrare che 11 signor Maccaferri abbia agito in nome del Piacenza? >, < Gli inquirenti — continua l'avv. Franzati — hanno sostenuto un ragionamento che a me pare troppo semplicistico: il Maccaferri è amico del Gaggiotti, il Gaggiotti ha avuto uno o due colloqui con il presidente del sodalizio piacentino comm. Albonetti (in altra epoca, però), quindi il Maccaferri ha agito per conto del sodalizio emiliano. Troppo facile, mi pere >. Abbiamo rivolto una precisa domanda all'avv. Franzati: < Domani si presenterà lei in Lega come difensore della sua società? >. < E che ci andrei a fare — ci ha risposto. — La procedura In vigore nel calcio non si basa certo su concetti giuridici accettabili. Basta pensare che abbiamo ricevuto una ingiunzione di presentare il nostro memoriale difensivo entro due giorni, due giorni per preparare la difesa di una causa di cui non si conoscono i termini, in quanto non ci sono note le testimonianze rese In istruttoria dagli altri personaggi della vicenda. Andrà soltanto l'ex-presidente comm. Albonetti, accompagnato dal vice-commissario attuale rag. Orsi >. Il comm. Albonetti non ha molto da dire: la sua difesa è semplicissima: <Noi non entriamo per nulla nella faccenda. Del resto a Piombino nessuna squadra aveva ancora perso e il campionato era verso la fine, per cui se veramente avessimo avuto intenzione di ricorrere a trucchi antisportivi, avremmo se mai cercato una gara molto più difficile. Dovremmo presentare la prova di non aver partecipato alla tresca? Ma sono loro a dover dimostrare che sono stato lo a combinare quella brutta azione. Domani mi presenterò alla Lega assolutamente tranquillo ». Il « caso Piacenza » sarà il primo ad essere esaminato dalla Lega, poi verrà la volta del Genoa. Nessun fatto nuove — a quanto si dice — è successo oggi. Domani sarà giornata campale anche per questa causa, e avremo il punto culminante verso sera, quando saranno messi a confronto il denunciante signor Baroni e il testimone a difesa del Genoa, signor Dusi. Se dal dialogo fra 1 due uscirà la prova che effettivamente verso la metà di giugno il signor Baroni < cercava un colpevole > cui affidare l'intera responsabilità della corruzione, è facile capire che la tesi del Genoa sarà accettata da tutti. E' quanto si augurano 1 veri sportivi Giulio Accatino

Luoghi citati: Milano, Piacenza, Piombino