Tutt'e due bocciati Bianchi e Ferrerò

Tutt'e due bocciati Bianchi e Ferrerò Al tx*aguai*clo dei 5 milioni a "fascia o raddoppia 99 Tutt'e due bocciati Bianchi e Ferrerò Il letterato di Volpiano è stato "tradito,, da Carducci e il torinese studioso di calcio dai parastinchi - Ma hanno saputo perdere signorilmente - Nuovi "leaders,, sono ora la sarta delle canzoni e l'appassionato di cani (che forse si accontenterà dei 2 milioni e mezzo) - Nuovo passo avanti del cancelliere De Mucci con la letteratura russa e del medico toscano con il teatro - Il vigile dei serpenti ha vinto la "600,, - L'unico esordiente (storia della matematica) eliminato con riserva (Dal nostro inviato speciale) Milano, 2 agosto. Al traguardo dei cinque milioni i due torinesi sono caduti. Nel giro di pochi minuti, con t cospicui premi, sono svaniti speranze e sogni vagheggiati durante tre settimane, ma senza sc»ne patetiche o drammatiche. C'era sì una punta di amarezza nella voce di Umberto Ferrerò, il diciottenne operaio di Volpiano, che con i cinque milioni di premio intendeva proseguire gli studi interrotti per la malattia del babbo; e anche in quella di Dante Bianchi, il disinvolto agente pubblicitario, c'era un velo di opaca mestizia, ma entrambi hanno dimostrato di saper perdere col tono del gio. catore di razza. Per merito di questi due sconfitti di eccezione, la rubrica « Lascia o raddoppia » ha ritrovato il suo tono: è un gioco in cui i concorrenti, contro una posta in denaro, puntano la loro bravura mnemonica, dove la cultura autentica non ha diritto di asilo. Si è visto infatti che appena la domanda scende un pochino in profondità, il candidato si arresta, la memoria non gli consente di andare oltre le date, i nomi, i titoli. Incominciamo da Umberto Ferrerò, apparso penultimo sul palcoscenico. Poco prima del suo ingresso lo avevamo avvicinato dietro le quinte. Appariva calmo; sicuro, bene amministrato da una vistosa ragazza milanese che gli fa da tutrice, segretaria e ospite. Ve stito di grigio, una cravattina celeste, un « edelweiss » all'occhiello; ci raccontava delle letture fatte durante questa settimana, ripasso di antologie lettura di biografie di autori dell'Ottocento sull'enciclopedia, lettura di alcuni romanzi di Fogazzaro. « Ma per conto suo — gli abbiamo chiesto, — senza preoc cuparsl di " Lascia o raddop pia ", che cosa legge, c'è un autore a cui si rivolge quando desidera trovare qualche affinità?». « Leopardi — ha risposto — e i suoi " Canti ". Ne conosco dodici a memoria ma posso dire di conoscerli tutti profondamente >. C'era da attendersi che il giovane volpianese conoscesse con Leopardi anche Carducci, ma sul « leone maremmano » la sua cultura ha incespicato. La stessa sicurezza dimostrata dietro le quinte egli l'ha sfoderata sul palcoscenico nella fase introduttiva quando Edy Campagnoli tenendo fra le mani alc.'ne lettere gli ha detto: « Centinaia di ragazze mi hanno scritto accusandomi di accaparrare tutti i concorrenti più simpatici. La prego di rispondere a tutte queste postulanti che il suo cuore è libero ». « La mia ammirazione per lei, signorina Campagnoli — ha risposto Ferrerò — era soltanto un omaggio alla bellezza». Mike-Bongiorno ha interrotto la galante conversazione domandando a Umberto Ferrerò se si era portato un esperto. «No — ha detto il ragazzo — preferisco fare da solo ». Si è avviato, si è aggiustata la cuffia alle orecchie ed ha atteso. Bàngiorno — Ecco dunque la prima domanda: «Nell'Ode per la liberazione d'Italia, Vincenzo Monti allude alla località dove è sepolto un generale napoleonico caduto nella battaglia di Marengo. La nomini ». Ferrerò {subito) — Gran San Bernardo. Bonglorno — Il Passo del Gran San Bernardo. Bravissime, la prima risposta è esatta (applausi). Senta, signor Ferrerò, mi raccomando: non risponda con precipitazione, ci pensi con calma, ha novanta secondi, stia bene attento. Le leggo la seconda domanda: «In un sonetto dei Carducci si leggono questi versi: "La mantuana ambrosia e il venosino miei gl'lmpetrò dalle tiburti Muse Torquato ". A quale poeta allude dicendo " venosino miei " »? Ferrerò (subito) — Torquato Tasso. Bongiorno — No. Ferrerò — Come?... Non ho capito... Bongiorno — Signor Ferrerò, le avevo detto di pensarci, di non rispondere con precipita- zlSeLdenosopp10qremqusesaBPqadg11bleOdaatipvdÌnloccdBdemdmnlvqnnrdmqgpgmsnp«srèespcnpeJ zlone. Adesso devo bocciarla. Se lei ci pensava un po' di più... La risposta era: Orazio. Ferrerò — Mi spiace... Bongiorno — Glie lo avevo detto, signor Ferrerò. Perché non mi volete ascoltare? E io so che lei ha sbagliato per troppa fretta nel rispondere. E sa perché? Perché nella domanda 10 stesso avevo nominato Torquato: quindi non poteva essere Torquato se già nella domanda le avevo menzionato questo nome. Bastava lei facesse questo ragionamento. Ferrerò — Comunque, non lo sapevo. Bongiorno — Ne è sicuro? Beh, pazienza, signor Ferrerò. Per lei ci sarà la nostra « 1400 », quindi se ne tornerà a casa In automobile. Avrei preferito vederla tornare a casa con 128 gettoni d'oro. Umberto Ferrerò ha chinato 11 capo e se ne è andato con la bocca amareggiata da quel miele per cui Venosa, patria di Orazio Fiacco, va celebre, ma dignitosamente composto senza accennare al padre malato e agli studi che non potrà continuare. La « 1400 » avuta come premio di consolazione gli servirà per acquistare libri, ha detto. Il pubblico ha intuito la Ìntima amarezza del ragazzo e lo ha applaudito con calore più che se avesse vinto. Con maggior rapidità e anche con maggior disinvoltura del suo predecessore, Dante Bianchi ha perduto i 6 milioni da vero sportivo qual è. Doveva essere interrogato sul calcio, materia già discussa ai .tempi di Paola Bolognani. La < nèo matura e fidanzata» di Porde none era stata interpellata telegraficamente da Bianchi e invitata a entrare in cabina in qualità di esperta, ma l'offerta non è stata accolta e l'ex-leonessa bionda non ha nemmeno risposto. Anche Dante Bianchi prima di apparire davanti alle telecamere sembrava Blcuro e tranquillo. Raccontava di sua moglie Enrica, così tremebonda per lui che non aveva il coraggio di guardarlo sul teleschermo durante la trasmissione. I suol figlioletti Massimo e Daniela erano invece tifosissimi per il padre. Elegante in un « fresco » blu scuro, con le scarpe lucidissime (ma la scaramanzia questa volta non gli è servita) il dotto di calcio ha espresso disappunto per la sconfitta di Umberto Ferrerò, poi ha cercato di placare le centinaia di tifosi che gli hanno scritto parole poco benevoli perché egli ha dichiarato di essere un appassionato della Juventus. « Col cuore sono juventino, a I i n e i a a , e i i a , ma con 11 cervello capisco quale squadra pratichi il boi gioco e così ammiro la Fiorentina, e anche il Torino, e poiché siamo a Milano, anche l'Inter e il Milan ». Bongiorno — Come mai Paola Bolognani non ha risposto al suo telegramma? Bianchi. — Non saprei, forse non era a Pordenone. L'ho conosciuta durante le prove preliminari. E' una così gentile e cara signorina che se avesse ricevuto il mio telegramma avrebbe risposto. Ora sono senza esperto e dovendo entrare in cabina da solo provo un po' di timore. Prima di iniziare vorrei però ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato e anche il pubblico. Non sono Mister Universo né un pugile celebre ma ho trascorso alcune settimane accarezzato dalla deliziosa ventata della popolarità, è un'emozione inimmaginabile, specie ora che sta per terminare, vinca o perda. Bongiorno. — Ecco qui la prima domanda preparata per lei: < Gli inglesi hanno man mano inventato anche l'abbigliamento moderno e le protezioni per 11 calciatore. In quale anno, secondo il volume " Il più bel gioco del mondo ", venne adottato il parastinchi?». Novanta secondi, via! Bianchi (quasi subito). — 1878. Ronjriorno. — Signor Bian chi, sono dolente: 1874. Bianchi. — Ha ragione. Vede, i parastinchi sono un accessorio di cui si è fatto uso In tre o quattro occasioni anche precedentemente. Nello stesso volume si fa cenno ad un uso del parastinchi fatto ancora nel 1868-69, in una partita, prima ancora che iniziasse la Coppa d'Inghlterra. Bongiorno. — Beh, non so cosa dirle. Lei aveva scelto " Il più bel gioco del mondo " come libro di preparazione e a quanto pare gli esperti hanno trovato In questo volume come risposta « 1874 ». Quindi, purtroppo, le debbo dire che la sua risposta è errata e anche per lei abbiamo soltanto l'automobile, la « 1400 ». Sono dolente. Purtroppo l'Incanto che durava da ormai tre settimane è stato rotto proprio per 1 due concorrenti più importanti, che tentavano per la cifra massima. Bianchi. — Era un gioco, l'ho accettato con tutti i rischi. Io sono juventino e la Juventus ha fama di saper perdere: mi auguro sia così anche per me. (Applausi). Secondo la tecnica ormai accettata, abbiamo incominciato con gli ultimi, continueremo con questo camminare da gamberi'. Andando a ritroso incontriamo il ruvido e simpatico cinofilo Franco. Betti, il contadino di Trigolo Cremonese che ha esordito con patetiche dichiarazioni: < Un cieco mi ha chiesto un cane già addestrato per guidarlo al buio, ma io non posso mandarglielo. Un mutilato di guerra, un altro ammalato, centosessanta cacciatori con patente ma senza cane me ne hanno chiesto uno, come faccio ad accontentarli? Ora entro io cabina. Se perdo, come sono quasi certo, pazienza, ho soddisfatto la mia passione per i cani; se vinco mando un cane al cieco che me lo ha chiesto ». Il suo sacrificio non sarà necessario, un telespettatore ha offerto telefonicamente un cane addestrato e il presidente del Lyons Club di Milano ha offerto un mese di soggiorno in una località che sarà stabilita. Il cieco di cui Betti non ha voluto svelare il nome ha trovato amici. Prima di accingersi alla demanda, Betti ha voluto ammirare i due boxer di Mike Bongiorno, tenuti a guinzaglio da un addestratore. I cani hanno compiuto qualche esercizio e Pandora, la più giovane, ha dimostrato di saper fare bene la guardia alle buste in cui era la domanda da 2 milioni e mezzo destinata al cinofilo. Bongiorno — Allora si accomodi in cabina. Signor Betti mi sente? Abbiamo una domanda che riguarda i boxer: lei sa che l'altezza di ogni cane si misura dal garrese al suolo e che la lunghezza del tronco viene misurata dalla punta del petto alla punta del la natica. Mi sa dire quale rapporto deve intercorrere fra l'altezza e la lunghezza nel boxer"! Cj bene GuardinsgqadseQhQfbcnMlsPtlhnvqpsdG o o o e a o n non abbia fretta, ha novanta secondi di tempo. Betti — L'altezza e- la lunghezza sono eguali. Sta nel quadrato, il cane. Bongiorno — Quindi è uno a uno. Bravissimo. Infatti qui dice proprio che dovrebbe essere un quadrato esatto. Lei era indeciso se raddoppiare. Questa è una cifra che lei non ha mai visto, mai avuto vero? Quindi la passione per i cani fino a questo punto è andata bene. Adesso bisogna pensare un po' a se stessi. Con quella cifra può fare tante cose che non aveva fatte prima. Betti — Ci penserò signor Mike. Per la stessa cifra di 2 milioni e mezzo ha risposto la sartina milanese Angela De Parde, che accompagna il vertiginoso muoversi dell'ago della macchina per cucire con 1 ritornelli delle canzoni. Le hanno regalato una macchina nuova, perfetta. «Prima facevo' un paio e mezzo di calzoni al giorno — ha detto, — e con questa macchina ne faccio tre paia». Poi ha ascoltato un ritornello trasmesso da un disco e in «Ombretta sdegnosa del Mississippi » ha riconosciuto l'autore di parole e musica: Giuseppe Gallazzi. Piccoletto, sguardo da antica maschera della commedia, il cancelliere veneziano Luigi De Mucci ha divertito 11 pubblico con il suo spiccato accento meridionale raccontando le teorie kantiane e crociane sull'umorismo, scherzando sulla propria calvizie e sulle noie della popolarità. Bongiorno — Per 1.280.000 lire ecco qua la domanda che hanno preparato per lei i nostri esperti: «E' noto che Puskin morì In duello. La sua morte precoce impressionò un poeta che scrisse una lirica intitolata: " In morte di Puskta Anche l'autore di questa lirica morì In duello. Ci dica il nome di questo poeta». De Mucci — Il poeta è Ler montov. Bongiorno — La risposta è esatta. Bravissimo signor De Mucci. (Applausi). De Mucci — Sono proprio commosso della fortuna Grazie. Ed è uscito di cabina a godersi l'uragano di applausi che il pubblico, più che per la sua bravura, gli ha tributato per la simpatia che emana da tutto il suo corpo, dal gesti, dal sorriso largo e fiducioso. Gli hanno proposto di fare del cinema e forse ci riuscirà. Nel fisico e nella cadenza ricorda l'attore Federico CoJlino. . Velocemente, senza troppe concessioni alla popolarità il dott. Cosimo Fricelll, medico fiorentino ed esperto in teatro di prosa, ha superato di un balzo il traguardo del milione e 280 mila lire, riconoscendo in un giudizio espresso da Silvio D'Amico il titolo della commedia «K.41» di Luigi Chiarelli. Altrettanto sicuro e schivo niiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ■iimiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiMUiHiiiiiiiimiiiiiimimdi parole, il vigile milanese Filippo Sartirana ha indovinato la domanda sulla singolare materia in cui è specializzato, i serpenti. A lui non hanno ancora regalato rettili, né le ammiratrici si sono fatte vive. La sua materia non è di quelle che destino romanticherie. Il ser- \ pente, ad eccezione dell'aspide che punse Cleopatra, non gode simpatia. Ha indovinato che 1 serpenti col dente velenoso piantato nella parte anteriore imiinimiiiiMiiiiiim della mandibola si chiamano « poteroglifl » e ha vinto 640 mila lire, cioè la «600». Per 1 nuovi candidati la scelta si è limitata a uno solo. Doveva essere Interrogato anche Giuseppe Gamba, lo studente di San Paolo Solbrito in pro¬ \ vlncia di Asti, ma gli esperti e e non sono riusciti a trovare il materiale occorrente. Il giovane studente doveva rispondere sulla storia della moda, ma 1 figurini non erano pronti. Sa¬ rà interrogato la settimana ventura. Il solo esordiente ascoltato stasera è caduto al secondo gruppo di domande. Marcello Massotti, impiegato al Genio Civile di Frosinone, doveva rispondere sulla storia delle matematiche. Inizialmente ha dichiarato che aveva chiesto di essere interrogato sul calcolo sublime e sul calendario perpetuo dal 1582 al 2600 e Mike Bongiorno, per accontentarlo, gli ha domandato In qual giorno erano caduti il 14 agosto 1955 e 11 1° luglio dello stesso anno. Il signor Massotti ha risposto esatto, giovedì e venerdì Poi ha assicurato che II primo luglio del 2304 cadrà di venerdì. Estratte velocemente alcune radici quadrate e radici quinte, questa calcolatrice vivente è passata a più impegnative domande: ha risposto che Apollonio ha scritto otto volumi sulle coniche, che Evaristo Galois ha scoperto la teoria del gruppi, che il mate matico indù Ramagutta ha trovato la formula per iscrivere un quadrato in una circonferenza, che Lorenzo Mascheroni è autore della matematica del compasso, ma non ha saputo dire il nome del matematico bizantino, che era Moscocco, autore del quadrato magico composto dai numeri 4, 3, 8 - 9, 6, 1 - 2, 7, 6, che sommandoli come si vuole danno sempre 15 per risultato. « Ma questa è matematica ricreativa — ha esclamato scandolezzato Marcello Massotti — non è matematica vera!» Mike — Io non lo so, con i numeri ho poca dimestichezza; vedremo se i nostri esperti si convinceranno a riammetterla In gara. L'impiegato di Frosinone è uscito a malincuore e non l'ha rincuorato l'applauso nutrito con cui l'ha accompagnato il pubblico che si era divertito a quel vertiginoso gioco di numeri. Francesco Rosso I due torinesi Dante Bianchi e Umberto Ferrerò hanno ceduto sul traguardo finale. Bocciati uno In storia del calcio e l'altro in letteratura Italiana, hanno saputo perdere come giocatori di classe. A ciascuno toccherà In dono, come premio di consolazione, un'automobile « 1400 » (Tel.) l Ad d bil 11 ll i bbi ftt h tdi l il igil milanese Fidell mandibol i hiama La sarta milanese Angela De Parde, esperta In musica leggera, è ormai giunta alla soglia del 5 milioni (Telef.)