Oltre lo metà degli studenti rimandati agli esami d'ottobre

Oltre lo metà degli studenti rimandati agli esami d'ottobre Oltre lo metà degli studenti rimandati agli esami d'ottobre Promossi soltanto il 32 per cento - Il bilancio delle prove di malu■ rita e di abilitazione conferma la stessa severità dello scorso anno La grande fatica degli esami di maturità e di abilitazione è ter-minata: come aveva raccomandato— è promesso — 11 Ministro 'lei l'Istruzione, entro luglio si erao concluse non solo le prove d'osarne, ma anche le elaborazioni delle classifiche. Man mano, nelle \zrle scuole sono comparsi i grandi tabelloni sui quali si leggono in nero e rosso i giudizi che i prò fossori hanno dato delle prove degli allievi: i corridoi degli Istituti sono quasi deserti; ormai quasi tutti gli scrutini sono stati pubblicati e, licenziati o no, gli studenti prendono la via del mare o dei monti. Si possono già tirare le somme e trarre delle conclusioni. Difficili esami, ma non più difficili dell'anno scorso. Severi giudizi, ma non più severi dell'anno scorso. Queste le prime constatazioni. Dei 3400 allievi di Torino e provincia che hanno affrontalo gli esami di maturità e di abilitazione tecnica e magistrale, i risultati noti riguardano la grande maggioranza di quelli residenti nella città: 2199. Su questa cifra 702, pari al 31,1)2 per cento, sono stati i promossi; 1146, pari al 52,11 per cento, i rimandati a ottobre; 351, pari al 15.96 per cento, i respinti senza appello. Pressa poco la severità usata lo scordo anno. Nel luglio del 1955 la percentuale dei promossi era stata il 31,56 per cento dei rimandati il 51,83 per cento, dei respinti il 16,61 per cento. La cifra del promossi è aumentata di pochi decimi, quella dei rimandati di nemmeno l'uno per cento a vantaggio dei beciati senza appello. E' indubbio ormai che gli ulti mi esami della scuola media hanno assunto, per gli allievi che li affrontano, 1 importanza e la gravità di una prova assai ardua che non si può affrontare alla leggera senza adeguata preparazione. « Bi tratta — diceva Ieri un professore di matematica in una delle tante commissioni — di un auspicato ritorno a quei criteri salutari c)ic fanno della scuola e in particolare | dell'esame di Stato, un vaglio deh 1 la maturità e della cultura rag|giunta dagli aUievi». Il prof. Mazzantini, presidente di commissione al liceo Cavour, do. ve la percentuale dei promossi ha raggiunto una cifra sensibilmente "aperiore alla media generale, ha detto : « Conte al solito, gli esami hanno messo in luce che esiste una buona quantità di ragazzi che hanno diritto di studiare, anche se non sempre dispongono dei mezzi necessari, e che d'altro canto esiste una schiera di otovani che non dovrebbero studiare, perché non ne hanno né la tendenzi nè la capacità. Tra i privatisti, alcuni avevano una preparazione lietamente inferiore a quella degli studenti delle scuole pubbliche, nu. jicunt elementi — ne ho esaminati 3 o i di questo tipo — che si son fatti da soli, con sforzi d'ogni genere, unendo spesso lo studio al lavoro, erano in grado di sostenere il confronto con i più preparati. Bono contento — ha proseguito il prof. Mazzantini — anche del " modo " degli interrogatori, condotti da insinuanti capaci e intelligenti. Interrogatori, che, come spesso accade agli esami di maturità, si sono trasformati in lunglie conversazioni tra interrogante e allievo. Nel corso di questi colloqui C stato più jacile allo studente familiarizzarsi con l'insegnante e dimostrare la cultura acquisita ». Per 1 ri mandai i, poche vacanze : tra un mese e mezzo ricominciano gli esami. Appuntamento per i mille e più, al 25 di settembre.

Persone citate: Cavour, Mazzantini

Luoghi citati: Torino