Hanno scalato per venti giorni cime oltre i quattromila metri

Hanno scalato per venti giorni cime oltre i quattromila metri L'i nere cfib rie raid "Grandi Muraglie-Monte Rosa,, Hanno scalato per venti giorni cime oltre i quattromila metri I componenti della spedizione sono scesi ieri a Plateau Rosa attesi da moltissimi alpinisti - La celebrazione dell'anniversario della scalata al K2 (Dal nostro uivwto speciale) Plateau Rosa, 31 luglio. Più gente del solito, oggi, In questo paradiso degli sport invernali durante l'estate. A 3500 metri, la neve su ghiacciaio permette ancora di sciare e gli amatori abbondano. In 22 minuti di volo su funivie, una specie di < salto in scatola», superano da Cervinia 1500 metri di dislivello, in un panorama di eccezione, se, come oggi, in pieno sole: si arriva quasi a tu per tu col Cervino (m. 4478), di solito maestosamente lontano e restìo a farsi vedere, si scherza (quasi) con i raggi cosmici che quassù hanno appuntamenti scientifici e, se il cuore non s'imbroncia, i polmoni tornano alla base lavati di fresco e deliziosamente rinvigoriti. Ma il maggior afflusso odierno a Plateau Rosa ha ben poco a che vedere con tutto questo: la sua ragione essenziale è da ricercare nell'arrivo di un gruppo coraggioso di scalatori: la spedizione Guido Monzino < Grandi Muraglie >Monte Rosa. Le « Grandi Muraglie > costituiscono un'enorme serie di vette, la cui figura a pettine sottile fa pensare a una spe oie di corridoio (stranissimo corridoio, naturalmente) per arrivare al M. Cervino. Scopo della spedizione era quello di seguire questo corridoio apparentemente assurdo per raggiungere il Cervino e di lì proseguire verso il massiccio del M. Rosa per poi tornare alla base. La spedizione partì il 10 luglio alle 3 del mattino, composta oltre che del suo capo (28 anni) di un operatore cinematografico, Aldo Fantln (36 anni), delle guide Jean Bich, Marcello Carrel, Dario Meynet, Giovanni Felissier e dei portatori Leonardo Carrel, Giulio Gaspard, Marcello Lombard, Pacifico e Pierino Pession, Angelo Zanione. Durante 22 giorni essi hanno vissuto per lo più tra le nubi, a quote così alte che li han battezzati egli uomini dei quattromila ». Tra la folla che li aspetta per applaudirli subito, c'è Achille Compagnoni. Egli è stato un po' la mente organizzativa di questa impresa ed è tuttora assai triste di non aver potuto essere uno del gruppo. Alla visita medica relativa gli dissero di no. Dopo la « scoppola > del K2, almeno per ancora sei mesi, niente scalate. Eh sì, che egli aveva promesso ai suoi due figlioli Giordano e Maurizio di accompagnarli sul Cervino non appena tornato dall'Himalaya. Essi erano un tantino gelosi della piccola Leila Flateo (11 anni) che, per merito del padre, s'era classificata « la più piccola scalatrice del Cervino. Sarebbe stato un titolo da mettere in famiglia. Oggi Leonardo compie 12 anni, ed oggi è anche l'anniversario della scalata del K2. Compagnoni attende gli amici ma — ci confida — non gli sembra mica di trovarsi al Plateau Rosa. Egli e si sente » sul K 2, due giorni che non mangiava, in tutto due tazzine dì camomilla che erano poi soltanto acqua calda perché la camomilla a quell'altezza non si scioglieva; gli pare ancora di sentir nella bocca il sassolino arido di una caramella che, in mezza giornata di salivazione, non s'era lasciata intaccare; e poi tredici ore di salita dove ne erano previste sei, l'ossigeno che non basta, via dunque la maschera malgrado le rac oomandazioni opposte, l'impressione di sentire < una mano sulla bocca che tenti di soffocare, un gran caldo alla testa, e freddo ai piedi > e gli ultimi cento metri da supera re così, ci vorranno tre ore! Quel giorno Compagnoni pian se di gioia e, quasi un'eco di allora, le sue pupille, sul volto maschio di gigante solido, ai velano ancora di lagrime. Ma ecco la colonna Monzino. Essa vien su in fila india na, tutti i suoi componenti alquanto curvi. Il peso che piega le spalle è ancora notevole, pur se un tantino al disotto dei 20 chilogrammi sopportati in precedenza. < Ci sentiamo le gambe un po' falciate >, dicono. Esse hanno superato almeno 18 vette, e son falci severe. Alcuni bambini cercano i loro c papà » ma stentano a riconoscerli per via delle lunghe barbe che non han visto i rasoi da oltre tre settimane. Infine li baciano, dietro l'assicurazione materna che sono i veri papà. Il sole sorride. Sono le 2 meno 20. I fotografi ne hanno a disposizione quanto ne vogliono, moltiplicato dalla rifrazione del ghiaccio. Poi è la volta dei curiosi. Molto si sa già, perché la spedizione • era in coUepamento radio con Cervinia, in casa di Compagnoni. Ma si ha sete dei particolari. E' noto che il programma iniziale non tu potuto compiere alla Iutiera per via d'un tempo cattivo, diventato pessimo, quindi intrattabile. All'altezza di punta Lioy, dopo i acmclli (m. 3675), neve ven to, freddo. Tremola la paura di un principio di congela mento e la radio domanda consigli a Compagnoni che purtroppo, ne conosce le insidie e la malvagità. Tutto si risolve bene ma la neve esagera, quasi 80 centi metri. GII c uomini di sostegno » (10) che portano viveri annaspano alle due pareti del < pettine » per trovare un punto di passaggio nella nebbia e nella tormenta E' il 16 luglio. SI teme di dover abbandonare. Le quattro tende sono ridotte a tre. Il ciorno dopo, il tempo si mette al hello, la spe ranza torna a sorridere anche 1 aggetSspavsPunrRcasnctvt(MRhmpctcsBdPsb attraverso tre silhoucttes sul ghiacciaio delle Grandi Muraglie (diremo così, a sinistra) : esse sono quelle di tre portatori-viveri (Nello Maquignaz, Silvio Brunodel, Abramo Pession) provenienti dalla Valpelline. Giorno di riposo e di... asciugamento generale. Altri viveri arriveranno dalla destra. Poi 18 ore di marcia. Poi, di nuovo vento e neve in una tempesta di sbarramento nettamente rabbiosa. Bisognerà necessariamente deviare. Radio-Cervinia suggerisce la capanna Aosta, suggerimento accettato genericamente ma senza capanna. La spedizione non usufruirà mai di nessuna capanna anche se raggiunta, tirerà su le tende nei pressi. Aggirato il Cervino attraverso il ghiacciaio Tiefenmatten, sarà risalito dallUornly (23 luglio), poi al Fiirggen (24) e, in seguito, via verso il Monte Rosa dove il 27 alle Roccie Nere, dopo i due Breìthorn superati e prima dei Gemelli, si delìnea un'avventura paurosa. Una parte del cornicione dove si trova la cordata Bich - Monzino - Pellissier cade e trascina Monzino verso un baratro di 800 metri. Bich, che costituisce 18 punta di sicurezza, tien duro, mentre Pellissier ha la presenze di spirito di gettarsi dalla parte opposta, agendo così da contrappeso attivo che fa rimbalzare su il Monzino. Bravi! Il resto della marcia con la scalata finale del Dufour, la più alta vetta del M. Rosa (4633) è poi stata fatta in tempo record per essere oggi a Cervinia e celebrare in una serata d'amici, con banchetto e fuochi artificiali, la scalata del K2. a. a.

Luoghi citati: Aosta, Valpelline