Un'opera gigantesca al servizio dell'umanità

Un'opera gigantesca al servizio dell'umanità Un'opera gigantesca al servizio dell'umanità . Gli studiosi di geologia sor^o d'avviso . che, molto in ' antico, un milione di anni fa, dove adesso c'è il Canale di Suez, ci fosse tra 11 Mediterraneo e. 11 Mar Rosso uno stretto naturale. Essi hanno potuto stabilire difatti che i terreni dell'istmo sono di orìgine ' quaternaria, e cioè recente. Quell'antico stretto non potè servire agli uomini che non erano ancora comparsi sulla terra; quando poi comparvero ed ebbero inventata la navigazione, un po' 1 depositi marittimi, un po' gli apporti del bracci più orientali del delta del Nilo, e forse il concorso di eventi sismici, avevano colmato quel passaggio. L'antico stretto era diventato un istmo, lasciando come ricordo di sé le depressioni del Lago Tismah e del Laghi Amari. I sudditi del Faraoni, che comunicavano col Mediterraneo per la via del Nilo, sentirono la necessità d'una via anche verso 11 Mar Rosso; e, da quei maestri di ingegneria che furono, scavarono un canale che, tramite i Laghi Amari, congiungeva 11 Mar Rosso alla branca più orientale del delta del Nilo. Un canale è una cosa diversa da uno stretto: per chiudere uno stretto ci vuole 11 lavorio delle ère geologiche; per lasciar morire un canale bastano pochi governi inetti. Il canale dei Faraoni, oggetto di successive cure da parte del romani e poi degli arabi del periodo aureo, fu alla fine lasciato rinsecchire. Dopo che fu trovata la via delle Indie Intorno la punta meridionale dell'Africa, si pensò, soprattutto da parte francese, alla possibile scorciatola attraverso Suez. La Francia aveva eccellenti porti sul Mediterraneo: passando per il Mar Rosso avrebbe potuto battere in velocità i navigli inglesi che facevano il periplo dell'Africa, Questo pensiero non fu estraneo a Napoleone durante la sua spedizione In Egitto. Tra gli studiosi che il generale portò con sé c'era l'Ingegnere Carlo Lepère, 11 quale aveva appunto l'Incarico di studiare la possibilità di un canale. Un errore di questo tecnico, 11 quale credette che ti Mar Rosso fosse ad un livello di dieci metri superiore al Mediterraneo, congiunto con l'andamento Infelice della campagna militare, fece per allora naufragare il progetto. Ma la memoria che 11 Le¬ père lasciò scritta ebbe 11 merito di suscitare, molti anni dopo, gli entusiasmi di un genio creativo: Ferdinando di Lesseps. Questo diplomatico francese dotato di forte personalità, seppe guadagnare all'idea del Canale 11 favore del viceré d'Egitto, Said Pascià, e nello stesso tempo trovare — soprattutto fra 1 risparmiatori del suo Paese — 1 fondi per finanziare l'impresa. Nel 1861 fu firmato con l'Egitto 11 primo atto della concessione in favore di una Compagnia universale del Canale Marittimo di Suez, in un secondo atto, firmato nel 1856, si stabili che il Canale dovesse rimanere ad ogni tempo < un passaggio neutro >, aperto a tutte le navi mercantili, senza distinzione di Individui e di nazioni, purché fossero pagati i diritti di transito. Il periodo della concessione doveva durare novantanove anni a partire dalla data dell'apertura. Il capitale della Compagnia era stabilito in 200 milioni di franchi suddiviso in 400.000 azioni (l'opera costò poi più del doppio). Una società per gli studi del. Canale di Suez sì era costituita a Parigi fin dal 1816 e di questa era stato chiamato a far parte l'in¬ gegnere italiano Luigi Negrelli, 11 quale elaborò il progetto dell'opera. Il primo colpo di picèone fu dato 11 25 aprile 1859, a Porto Sald. Il Canale fu aperto il 17 novembre 1869, con grandiosi festeggiamenti. L'Inghilterra stessa che, memore dei progetti napoleonici, aveva da principio osteggiata l'impresa, . onorò grandemente il Lesseps e cercò di assicurarsi quanto più potè delle azioni della Compagnia. Con l'apertura del Canale, la geografia mondiale si arricchì di un elemento nuovo. La storia degli anni seguenti ne fu determinata: basti ricordale le esperienze africane del nostro Paese. Il Canale misura 161 chilometri di lunghezza. Questo è 11 solo dato numerico che sia rimasto immutato. La larghezza, che era all'inizio di ventidue metri, è stata portata a superare i cento. La profondità iniziale di otto metri fu portata a quattordici. Fu, creata una via laterale (11 Faruk By-Pass) di undici chilometri nella parte settentrionale del Canale per agevolare 11 traffico per convogli. Un corpo d'Ingegneri altamente qualificati adattano senza sosia il Canale alle crescenti esigen¬ ze-del mezzi marittimi moderni. Lo spazio di cui disponiamo ci impedisce di parlare del complementi di questa gigantesca opera- Basti dire che il traffico della via artificiale ha suscitato un continuo crescendo, tolte le parentesi delle guerre mondiali. Nel 1913 passarono 5000 navi per 20 milioni di tonnellate; nel 1951 passarono 11 mila navi per 80 milioni di tonnellate. I passeggeri In transito superano ora di molto 1. 600 mila annuì; e l'attraversano ogni anno navi di oltre 40 nazioni diverse. L'universalità, la neutralità, la sovranazionalltà di questo capolavoro di tecnici e di organizzazione, attributi chiari nella mente degli iniziatori e costantemente presentì nella politica della Compagnia, sono ora messi In pericolo dal gesto di forza che sottomette l'organismo all'autorità di uno Stato che può vantare un passato di immensa grandezza; ma che è noto, in oggi, assai più per i fermenti xenofobi e la moltitudine delle sue rivoluzioni che per tradizioni di sapienzn tecnica e amministrativa. Didimo

Persone citate: Faruk, Ingegnere Carlo, Pass, Said