Nasser ordina di militarizzare tutta la zona vicina allo stretto

Nasser ordina di militarizzare tutta la zona vicina allo stretto Per la paura che H servizio seqreto inqlese compia un affo di sabotaggio Nasser ordina di militarizzare tutta la zona vicina allo stretto Non sarà tuttavia proclamata la legge marziale - Alcuni sintomi di incertezza nell'atteggiamento del dittatore Movimenti di navi inglesi nel Mediterraneo - La 6a Flotta americana non ha ricevuto ancora nessun ordine (Nostro servizio particolare) D. Cairo, 30 luglio. Tutta la zona del canale di Suez sarà militarizzata: questa notizia, che si era diffusa in forma ufficiosa sin dal primo giorno della nazionalizzaione della Compagnia internazionale è stata confermata ufficialmente oggi dal portavoce del Governo, che ha precisato non .essere per ora intenzione del col. Nasser e dei suoi immediati collaboratori di istituire la legge marziale lungo la fascia del canale, anche se tale provvedimento potrà essere adottato in seguito, ss cioè gli avvenimenti lo imporranno e se, come ha detto il portavoce del Governo, « l'Egitto sarà chiamato a piti dure prove ». La militarizzazione del Canale significa in pratica che tutto ciò ohe accadrà d'oro, innanzi sul corso d'acqua e lungo la fascia costiera che da una parte e dall'altra segue la linea di comunicazione tra il Mediterraneo e il Mar Rosso sarà sottoposta al più severo controllo dell'esercito e che lo Stato Maggiore egiziano avrà pieno e totale diritto di intervenire per qualsiasi incidente o controversia dovesse registrarsi in questo territorio. Secondo i circoli politici occidentali in Egitto, questo provvedimento è stato preso dal col. Nasser a scopi puramente propagandistici, cioè per sollecitare in tutta la popolazione una più accesa esaltazione nazionalistica, dando la dimostrazione che il Paese può esaere in pericolo da un momento all'altro e che anche gli eventuali dissensi di fronte alla politica s, all'atteggUtmento di Nasser debbono ora cadere dinnanzi alla realtà dei fatti, dinnanzi cioè alla constatazione che l'Egitto . può trovarsi in estrema difficoltà e in qualsiasi istante e che è preciso dovere di tutti i cittadini egiziani schierarsi' compatti e disciplinati ^sotto le bandiere della stonane Repubblica. D'altra parte, anche da un punto di vista dell'opinione pubblica estera, il provvedimento della militarizzazione del Canale ha un'importanza che non può sfuggire: esso vuole significare praticamente che/l'Egitto è seriamente intenzionato ad agire con la massima energia contro qualsiasi manifestazione di ostilità dovesse provenire da quella parte. L'ipotesi ad esempio affacciata da qualche ambiente che il servizio segreto britannico tentasse il tìlocco del Canale facendo affondare con un sistema qualsiasi un carico di cemento o di altro materiale a rapida presa nel bel mezzo à dell'istmo, trova con questo provvedimento di militarizzazione un'indiretta replica in quanto, ovviamente, un atto di sabotaggio di tal genere rientrerebbe immediatamente nelle leggi militari e, come tale, sarebffe affrontato e giudicato. Contro questo provvedimento si prevede al Cairo un pronto insorgere dell'opinione pubblica britannica e francese, tn quanto la militarizzazione del Canale costituisce una nuova violazione degli accordi internazionali che prevedono per il canale di Sue un'assoluta e totale neutralità. Infatti, anche durante la guerra mondiale, il canale di Suez rimase ufficialmente aperto al transito di tutte le bandiere e anche se in pratica le navi dell'Asse non potevano certo arrischiarsi al transito. E' forse per poter placare in un certo senso le acque che il governo egiziano sta compiendo, sia pure con molta cautela, quasi una marcia indietro nelle disposizioni che sembrava fossero già state prese contro Francia e Gran Bretagna in risposta ai loro blocchi di crediti egiziani nei rispettivi territori. Nella tarda serata di ieri il ministro dell'Economia Mohammed Abu Nosseir, dopo un colloquio durato esattamente cinque ore col ministro delle Finanze Abdel Monkim Kaissunu, ha annunciato che il decreto pubblicato ieri relativo al divieto di esportazione di tutte le merci dall'Egitto per l'Inghilterra e per i Paesi del Commonwealth, a meno che queste forniture non fossero vagate con valuta diversa dalla sterlina, oppure con sterline pagabili su altre piazze che non quelle inglesi, è stato revocato. Numerose navi che già ieri avevano sospeso il carico delle loro merci nel porto di Alessandria, hanno ripreso immediatamente le operazioni di fstivamento. Il mtnistro dell'Economia dando l'annuncio di questa « marcia indietro » ha affermato che il governo non aveva mai avuto intensione di effettuare il blocco nei confronti dell'area della sterlina, ma ha soggiunto che ogni responsabilità viene lasciata agli esportatori egiziant di catone e di altri prodotti, nel caso in cui il congelamento dei crediti egiziani disposto dalla Gran Bretagna dovesse porli tn difficoltà. Il governo egiziano ha continuato a ripetere nella giornata di oggi che la piena e totale libertà di navigazione viene assicurata direttamente dal governo nella zona del Canale. Probabilmente di questo argomento hanno parlato il col. Nasser e l'ambasciatore degli Stati Uniti al Cairo, Henry Byroade, nel corso di un colloquio durato un'ora e mezzo. Per un'altra ora, Nasser ha parlato anche con l'ambasciatore russo, Dimitri Kissilev. Benché non sia stato diramato alcun comunicato, relativamente a questi due colloqui, si ritiene che nel corso della prima riunione Nasser abbia voluto tranquillizzare il rappresentante americano sulla assoluta libertà d* navigazione lungo il Canale per le bandiere di Qualsiasi nazionalità; e eh» nel corso del secondo colloquio abbia avuto dal rappresentante sovietico una certa guai garanzia relativa all'eventuale finanziamento che l'UJt£.S. potrà in avvenire concedere all'Egitto. Anche la notizia secondo cui la sesta fiotta americana di stanza nel Mediterraneo avrebbe ricevuto l'ordine di tenersi pronta per qualsiasi evenienza, non viene commentata e viene pubblicata dalla stampa egiziana con scarso rilievo. Tale notizia è stata comunque smentita dallo stesso co mando americano nel Mediterraneo; la 6* Flotta non avrebbe ricevuto per ora speciali I ordini. Un intenso ,movimento ' di navi inglesi da guerra savptsvmleddFphp<stic4rsmlEudfidHpmdzlqptdtsclrECrcastato però notato oggi f™Malta e Cipro. |Un nuovo motivo d'entusiasmo è stato offerto da Nasser al popolo con la notizia che la statua di Francesco Lesseps, all'imboccatura del Canale nel versante mediterraneo, sarà prontamente rimossa e sostituita da una statua dello stesso premier egiziano. Nasser verrà « eternato » in un monumento che lo raffigurerà con le braccia spalancate nell'atto di abbracciare riconoscente — dicono i commenti — tutti i Fellahin che hanno lavorato per lo scavo del Canale e che hanno sacrificato la loro vita per questa grandiosa opera < egiziana >. Un concorso è stato bandito tra tutti gli scultori d'Egitto che riceveranno in - premio, per l'opera giudicata migliore, la somma di 4 mila sterline. Anche una serie di francobolli verrà emessa per, ricordare questa < data memorabile » per la storia dell'Egitto. La Camera libanese ha votato all'unanimità una proposta della Commissione degli Esteri di indirizzare all'Egitto una mozione di felicitazioni e di voti augurali per il « magnifico gesto ». Quanto alla Siria, il leader del partito socialista, Akram Haurant, ha annunciato che il partito sta studiando tutte le misure che si potranno prendere nel caso tn cui le Potenze occidentali muoveranno all'attacco, con rappresaglie di qualsiasi genere, dell'Egitto. Si potrà giungere persino, ha detto Haurani, alla « distruzione di tutti gli stabilimenti e le attrezzature petrolifere dei Paesi arabi, per impedire agli occidentali di utilizzare il petrolio arabo' contro l'Egitto >. A questo proposito tutti i direttori della Shell Company of Egypt, si sono riuniti oggi al Cairo per una conferenza durata quasi sei ore; evidentemente si è discussa la nuova situazione venutasi a creare dopo la nazionalizzazione F. P.