Il discorso programmatico del Sindaco e il dibattito sull'imposta di famiglia

Il discorso programmatico del Sindaco e il dibattito sull'imposta di famiglia La prima seduta del Consiglio comunale dopo la nomina della Giunta Il discorso programmatico del Sindaco e il dibattito sull'imposta di famiglia Approvato con 69 voti sa 72 l'aumento del minimo imponibile da 400 a 600 mila lire Il minor gettito del tributo compensato da un inasprimento delle aliquote per i redditi maggiori - Il provvedimento dovrà ottenere la sanzione della Prefettura Alle ore 2 di questa notte, sdopo una seduta protrattasi per ben cinque ore nonostante il caldo torrido, 11 Consiglio comunale con 69 voti favorevoli su 72 votanti ha deciso di proporre alla Giunta Provinciale Amministrativa che a partire dal 1° gennaio 1957 il minimo imponibile per l'imposta di famiglia sia elevato a 600 mila lire. Attualmente il minimo è d: 400 mila lire e su 281 mila nuclei familiari torinesi, 190 mila sono già esenti dalla tassa- se il provvedimento verrà accolto dalla Giunta Provinciale — che è arbitra in materia — altre 20 mila famiglie saranno esonerate dal pagamento del tributo. Contro questo orientamento ei sono pronunciati attraverso il voto soltanto 1 tre consiglieri liberali presenti (Derossi, De Marchi ed Alpino). La seduta è stata aperta allo scoccare delle ore ventuno. Per la prima volta dopo le elezioni i banchi della Giunta sono occupati dal nuovi assessori: l'on. Secreto, come vicesindaco, slede alla destra dcll'aw. Peyron e l'aw. Putaturo, in qualità di assessore anziano, alla sinistra. Innanzi tutto vengono sottoposte al Consiglio circa 400 delibere prese in via d'urgenza dalla passata Giunta, cui se ne aggiungono una sessantina della nuova Giunta. Quasi tutte si riferiscono a questioni d'ordinarla amministrazione e perciò vengono approvate alla unanimità. E' una lettura molto monotona: si'apprende di sfuggita che il servizio alberate ha acquistato 24.625 vasi di terracotta, che sono stati riparati 300 banchi scolastici biposto, che sono stati acquistati due paia (sic!) di costumi da bagno per i bagnini della Colonia della Città di Torino a Loano, e che sono stati autorizzati i lavori per riscaldare elettricamente il chiosco dei canguri al giardino zoologico. Il Sindaco dà quindi una lettura sunteggiata, del discorso programmatico. < L'amministrazione agevolerà lo sviluppo dell'industria e del commercio coordinando la opera di enti pubblici e primati,* appoggerà le piccole aziende e l'artigianato; favorirà manifestazioni atte a dare impulso al mercato torinese; utilizzerà ogni occasione per rinsaldare i vincoli dell'economia cittadina con quella agricola-industriale della provincia ». Dopo avere insistito sulla funzione di Torino come ponte tra l'Italia e l'Europa Occidentale, il Sindaco ricorda < la possibilità di rendere Torino sede della nuova Comunità Europea di Credito Comunale ». L'aumento della popolazione, particolarmente rapido per effetto dell'immigrazione in questi ultimi anni, fa ritenere che nel prossimo quadriennio la nostra città raggiungerà i 950 mila abitanti e che in sei anni possa superare il milione. Occorrerà quindi uno sforzo per ridimensionare i servizi necessari alla vita civile. « L'aumento della popolazione è conseguenza e causa del suo sviluppo: chi volesse arrestarlo arresterebbe lo stesso sviluppo civile ed economico della città, avviandola al ristagno e quindi alla decadenza ». In base a questo previsto aumento demografico sarà incrementata l'attività edile, si potenzieranno le attrezzature sanitarie e ospedaliere, si darà incremento all'istruzione professionale. A proposito del bilancio l'amministrazione considera « il pareggio, raggiunto anche più rapidamente del previsto dalla amministrazione uscente, non come fine a se stesso ma soltanto come un mezzo utile per potenziare ulteriormente la politica degli investimenti ». In materia fiscale «si continuerà nella tendenza a ridurre il rapporto tra imposte di consumo e imposta di famiglia; le imposte di consumo eviteranno, gradualmente e per quanto possibile, i beni di consumo popolare. D'altra parte la pres¬ «IIIMItlIlllllllIIIII Milli I IflIIIIIIIIl sione, soprattutto nei oonfron- , a a e . ù a n r n à o , o ti del ceto medio, .non ha possibilità di ulteriore elevazione». Tra le opere pubbliche principali in programma vi sono, la ricostruzione del Regio e della Biblioteca Civica, la costruzione del mattatoio, delle nuove carceri giudiziarie, del mercato dei fiori, del palazzo ad uso uffici di piazza San Giovanni, della scuola T. Tasso, dall'o¬ iC\ ' spedale Martini e del Centro post-sanatoriale. Da parte dell'Azienda Elettrica Municipale — che ho to esercizio un complesso di impianti per un valore attuale di 50 miliardi — sarà Impostato lo studio dello sfruttamento delle acque del Tanaro oltre a quelle del Pellico e del Bacino dei Gull. La rete ed il materiale rotabile dell'A.T.M. saranno adeguati al crescenti bisogni della popolazione mentre si « darti Z'atwio a^rii studi per la metropolitana ponendo la condizione che essa sia efficacemente collegata con i servizi extra-urbani ». Quanto alla Centrale del Latte, l'Amministrazione punterà verso «una nuova convenzione e ■— ove occorra — verso la MunlcioaHa2a«ione>. Il programma relativo alla edilizia scolastica prevede en* tro 11 1957 l'ultimazione della Scuola Pacchioni (ampliata e rimodernata per far posto alla scuola media Valfré), della Carducci in ceso Matteotti, della Ugo Foscolo in corso Rosselli e l'ampliamento della Meucci. Complessivamente si tratta di 90 aule, cinque palestre, due laboratori, due piscine, un refettorio. Per l'edilizia popolare si è impostato un plano che prevede entro il 1957 la realizzazione di altri 381 alloggi pari a 2007 vani con una spesa di lire 1.325.000^000. Sarà inoltre di prossimo appalto il primo lotto del secondo miliardo del piano Torino-Casa sul terreno municipale situato tra le vie Ancina e Botticella Per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi l'appalto concesso alla Società Urbio chimica < dopo alterne vicende è in corso di approvazione da parte dell'autorità tutoria e si ha motivo di ritenére che fra non molto si potrà passare alla fase di realizzazione del progetto ». < Non ci siamo lasciati irretire della lusinga di fare un programma più vasto — con elude il Sindaco — che avrebbe potuto corrispondere ai nostri desideri, non sempre alle nostre possibilità. Abbiamo esposto le cose con serietà e altrettanta serietà intendiamo porre nella realizzazione ». Le ultime parole vengono salutate da un applauso proveniente dai banchi della maggioranza. Sono le 23,15 e si passa senz'altro al tema più importante della serata: imposta di famiglia. La situazione viene illustrata dall'assessore competente dott. Curti. Dr. Curti — Vi sono due ordini del giorno. Uno presentato dal cons. Passoni e da altri consiglieri di minoranza i quali vorrebbero che dal 1° gcn naio 1957 sia portata sino a 750 mila lire la quota esente dall'imposta di famiglia e che contemporaneamente si aumenti del 10% l'aliquota per gli imponibili superiori ai tre milioni e,100 mila lire. La Amministrazione-invece chiede che si proponga alla Giunta Provinciale Amministrativa di portare il minimo esente a 600 mila lire. E' una vecchia proposta già risalente alla passata Amministrazione che non ha potuto essere portata in Consiglio prima delle elezioni. Va ricordato — precise l'assessore — che la Giunta Provinciale Amministrativa è arbitra in materia. Secondo la legge il Consiglio Comunale può semplicemente avanzare delle proposte entro il primo agosto. Ora si tratta di recuperare il tempo perduto per far recedere l'autorità tutoria della Prefettura da una delibera del maggio scorso secondo cui si manteneva il minimo imponi¬ lIllIIIflIIIIIIIIIIIlllllllllllMllllllirltlilllI Illili bito a 400 mila lire anche per il Ì957. < Noi — dichiara l'assessore Curti — abblam fatto presente con tempestività il voto della Giunta Comunale >. <Non è vero.'y interviene violentemente il rag. Passoni. Curti — Vorrei sapere se lei in questo momento parla in \ qualità di consigliere comuna- ' In n /inni r-, i- n n n 1* i ) l- 11 il t n li t in fi i le o come rappresentante di grossi contribuenti. Finora l'ho incontrato in Prefettura in quest'ultima veste che ritengo incompatibile con quella di consigliere. Proprio quando la discussione si fa più accesa 11 consigliere Garbagnati (p.c.i) esprime l'Intenzione di trovare un punto d'intesa con la maggioranza. Lamberto (p.s.i.) chiede che pur elevando il minimo imponibile si aumenti il gettito dell'imposta colpendo i forti redditi. La signorina Di Pietrantonio (p.s.i.) — cavallerescamente applaudita da buona parte del consiglieri — insiste sulla necessità di non opprimere ulteriormente 11 medio ceto. De Marchi (p.l.i.), presidente del Commercianti, è contrario ad elevare in qualsiasi misura 11 minimo imponibile: < Dove si andranno a recuperare i soldi che occorrono per attuare il bel programma esposto dal Sindaco t ». Lamberto (p.s.i.) i «Li ■ possiamo prendere anche ai grossi commercianti ohe possiedono lo yacht ài mare e hanno ùn imponibile irrisorio >. ; . Parlano . ancora . Alpino, (p.l.i.), che ricalca la tesi di De Marchi, Nobile (m.a.r.p.), Derossi (p. I. 1.), Garavini (p.c.i.), Ollivero (p.n.m.) e Casal una (m.s.i.). Quest'ultimo annuncia che sosterrà l'o.d.g. della maggioranza e soggiunge: « Chiedo scusa al Sindaoo se con il mio appogglio gli faccio dispiacere >. Sindaco: * Il mio atteggiamento prima della composizione della Giùnta le serve già di risposta». Poi lo stesso avv Peyron, rilevato un punto di intesa con la oorrente di minoranza, propone di fondere i due ordini del giorno: il minimo imponibile proposto sarà di 600 mila lire, ma in compenso vengono accolte le premesse socialcomunlste secondo cui < l'imposta di famiglia non deve colpire i nuclei familiari non agiati e un più equo ed accurato accecamento potrebbe colpire evasori totali e parziali >. Nella proposta — che oggi stesso sarà consegnata alla Giunta Provinciale Amministrativa — si delibera inoltre di recuperare 1 500 milioni circa ohe verrebbero persi con l'elevazione del minimo imponibile a 600 mila lire, mediante maggiori aliquote sul redditi compresi tra 1 5 e 1 12 milioni. Questo progetto (come si è detto in principio) viene approvato con 69 « si » e 8 «no». iesBtèppgm—vu(lgdtVfMdGcncvvzqnnlcldsslllllllllllllItlItlIIIIIIIHtlllllIlillUItlllllllllllIllllllll

Luoghi citati: Europa Occidentale, Italia, Loano, Torino