Tre inchieste sono in corso sulla spaventosa tragedia

Tre inchieste sono in corso sulla spaventosa tragedia Tre inchieste sono in corso sulla spaventosa tragedia Gli esperii americani si chiedono perché la "Dorla,, sia affondala e non abbiano resistilo i suoi comparlimenli-slagni - Tulle le ipolesi sul disastro portano a sollolineare le responsabilità della "Stockholm,, j (Dal nostro inviato speciale) New York, 28 luglio. ' La Compagnia < Italia », la cAmerican Swedlsh Line» e 1 Governo americano compiranno ognuno per proprio conto inchieste separate sullo speronamento della Dona. La decisione è stata presa indipendentemente, ma mentre le due Compagnie direttamente coinvolte nel disastro, mireranno soprattutto a stabilire e ricostruire le circostanze che condussero allo speronamento per poter fissare . le rispettive responsabilità, l'inchiesta voluta dalla Commissione per la Marina mercantile del Congresso americano ha un fine diverso, più generico: accertare le condizioni di « navigabilità » delle due navi, su cui erano Imbarcati tanti cittadini degli S. U., dopo la collisione. All'origine dell'interpellanza parlamentare che ha condotto alla decisione del Congresso di aprire un'inchiesta, sta. la constatazione che i compartimenti stagni della Dona non hanno tenuto. Oli esperti americani, pur riservando ovviamente ogni giudizio definitivo a quando si conosceranno le conclusioni delle inchieste, si domandano infatti per quale motivo, anche con due compartimenti completamente allagati, la nave assunse subito una cosi pericolosa Inclinazione. Conoscendo i piani di costruzione della Darla, essi ne deducono che se gli altri compartimenti stagni longitudinali della nave avessero tenuto, era da attendersi che la Dorla, sebbene gravemente ferita, non avrebbe dovuto . assumere una inclinazione maggiore ' di una ventina di gradi, ed avrebbe quindi dovuto rimanere a galla. Per quale motivo . ciò non accadde? La supposizione prevalente (non basterà mai sottolineare II fatto che finora non si conosce. alcun dato ufficiale) è che le porte di comunicazione fra 1 compartimenti stagni frantumati dalla prua della Stockholm e quelli rimasti Intatti, non vennero chiuse, o non si poterono chiudere. Ma nelle infinite discussioni che la tragedia alimenta, 11 fattore sicurezza della nave dopo lo scontro è, relativamen te, 11 minore. Le speculazioni, le teorie sono centrate soprattutto sul perché e come avvenne la collisione. Come ab¬ r a o , e , a o o a n o e i e o n a foa i o uni 11 e n i, tvb¬ biamo riferito ieri,, la Doria seguiva la sua rotta normale senza allontanarsi da quella convenzionale tracciata dalla Marina americana, e procedeva a velocità normale. Il suo <radar» funzionava, ed è attraverso 11 < radar », come abbiamo anticipato,- che venne avvertita tempestivamente la presenza di una nave su una rotta che non era quella obbligatoria per la Stockholm. Come mal la Stockholm era fuori rotta? Gli esperti fan no a questo punto tre Ipotest. Secondo la prima, la nave svedese, forse per evitare la nebbia o per qualsiasi altro motivo, constatò poco prima di quello che sarebbe stato 11 momento fatale, di trovarsi spostata troppo a nord rispetto alla rotta prescritta dalle convenzioni Internazionali. Scoperta questa situazione, il comandante svedese ordinò di fare una brusca accostata a destra, venendo cosi a trovarsi improvvisamente e irrimediabilmente di traverso alla Doria, che colpi con estrema violenza prima di poter tentare qualsiasi manovra La seconda ipotesi è sostanzialmente eguale alla precedente. La variante è che la Stockholm, presa una rotta più a nord di quella che avrebbe dovuto seguire, si accorse di trovarsi nelle immediate vicinanze del battellofaro di Nantucket e decise di fare la manovra descritta so pra: accostata a destra, con conseguente investimento del la Doria. La terza ipotesi parte dal presupposto che la Doria, avvertita la presenza sulla sua rotta di un'altra nave, segui alla lettera le disposizioni internazionali per la navigazione nella nebbia. Queste prescrivono che, quando una nave che naviga nella nebbia sente la sirena di un'altra nave, e non riesce a determinare con esattezza da quale di rezlone provenga, deve fermarsi, ascoltare e procedere poi in modo da evitare la collisione. E' quanto sarebbe avvenuto sulla Dona. La nostra nave si sarebbe fermata e mentre era ferma ad ascoltare l'eco della sirena di un'altra nave (che fra la nebbia viene spessissimo distorta), venne investita dalla Stockholm fuori rotta, s In • procinto di rimettersi su quella (più meridionale assegnatagli. Si aggiunge una quarta ipotesi, desunta dai racconti dei due equipaggi nei bar del porto: le due navi, secondo questa supposizione, a! sarebbero trovate improvvisamente sulle stessa rotta, percorrendola in senso contrarlo, e nessuna di esse avrebbe potuto, voluto o saputo dare all'altra il diritto di via, cioè accostare per toglierai dalla rotta comune. Como si vede, tre delle quattro ipòtesi fanno gravare .una forte responsabilità sulla Stockholm. E non sembra arrischiato. Se queste ipotesi vengono messe a raffronto con le testimoniane ^at^Mow}t9-direttamente\daU ;TaStampa ' fra ì membrf dell'equipaggio, . cfoé che Stockholm tardò a prendere le misure indicate- ' gli per radio dalla Dorla perché correggesse la sua, rotta), ■. tanto da Obbligare il coiHanàante Calamai ad adottare' una manovra diversiva per tentare di sfuggire all'impatto con Ut nave svedese, si ha la conferma — per quanto provvisoria ed indiretta — che i pochi fatti conosciuti e Za ipotesi concordano nell'attribuire Ut responsabilità all'inspiegabile errore di valutazione e di manovra del cornando della Stockholm. Che le due navi corressero incontro sulla stessa rotta o su due rotte parallele separate da cosi breve distanza da dare, sul radar, l'impressione di trovarsi una di fronte all'altra, sembra un fatto accertato anche da altre considerazioni. La prua distrutta e sventrata della Btockholm offrirebbe) secondo alcuni tecnici, la prova che la nave svedese non fece alcuna manovra per evitare 11 cozzo, mentre la ferita mortale inibita dall'Andrea Doria prova che la nave Italiana tentò un'estrema manovra per salvarsi, vedendo con terrore che la Stockholm correva difilato allo sperona? mento. /I comandante Calamai, che — come tutti i giornali notano — gode di altissima stima nei circoli marittimi internazionali per la sua esperienza e competenza, si sarebbe trovato nella disperata, necessità di appoggiare sulla sinistra, perché ogni regoUtre manovra sulla destra gli sarebbe riuscita impossibile, data l'alta velocità a cui navigava la svedese. La virata verso .destra, a così breve distanza, avrebbe infatti portata in ogni caso la poppa della Dorla sotto lo sperone dalla. Stock holm. Poco per volta, sfatando tutte le dicerie corse nei primi momenti, 1 tecnici sono' arrivati alla .conclusione che è impossibile che 1 .« radar » delle due navi non. funzionassero. E si ha ormai indiretta i conferma, dai-membri dei due equipaggi, che èssi effettivamente funzionavano.. Come è potuto accadere, allora, che sulla Stockholm non si stimasse la situazione cosi come la si stimò sulla Doria? e che non sia stata avvertita la necessità di eseguire la manovra prescritta dalle leggi marittime internazionali, o che non la ti eia eseguita In tempo? oppure quella manovra fu iniziata dagli svedesi quando era troppo tardi, cosi da costringere la Dona a pensare solo ad evitare l'ormai imminente investimento? I tecnici concludono invariabilmente le loro supposizioni con l'osservazione che l'errore umano è la causa prima del disastro. ^, t. a e a a o e a a a oae o a 11 si te e, ò a oiler nea a breodi o n l al va ui noeaa aai rre lvbe ma na la ila In I1zRammrIugnrdcmr La figliastra del giornalista Clanfarra, linda Morgan, di li anni, viene trasportata all'ospedale. (Radlofoto).

Persone citate: Calamai

Luoghi citati: Como, Italia, New York