Fuga e vittoria di Hassenforder Defilippis torna 5° in classifica

Fuga e vittoria di Hassenforder Defilippis torna 5° in classifica Da Lione a Montlucon funghe fasi di apatia e noia, poi colpi ben riusciti Fuga e vittoria di Hassenforder Defilippis torna 5° in classifica L'estroso regionale francese se ne va tra la generale indifferenza - Gaul si assicura il mezzo milione di franchi del "Gran Premio della Montagna,, - Il "Cit„ attacca audacemente Wagtmans e tirando alla disperata gli soffia il posto nella graduatoria generale Oggi ultima tappa sempre con tre candidati al successo finale - L'Italia deve guardarsi dall'Olanda nella classifica per squadre (Dal nostro inviato speciale) Montlucon, 27 luglio. Hassenforder ha conquistato la sua quarta vittoria con un vantaggio di circa 8'; Walkowiak, arrivando a casa sua, ha difeso la « maglia gialla > senza perdere nemmeno un secondo del suo vantaggio, Defilippis ha raggiunto l'obiettivo, si è insediato al 5° posto della classifica superando di misura Wagtmans: ecco, in pillole, la Lione-Montlucon. Chi si aspettava di più è rimasto deluso, dal momento che la lotta, splendidamente accanita, si è ristretta solo. nel tratto finale. Si è trattato, in sostanza, di una tappa che ha vissuto una lunghissima parentesi di noia, una parentesi in netto contrasto con i propositi di battaglia uditi al raduno. Tutti, tranne Walkowiak e quelli della sua squadra, avevano interesse ad attaccare — 1 francesi, i belgi, gl'italiani in particolar modo — ed il terreno della gara era il più adatto in un sussegìiirsi ininterrotto di salite e di discese. La prima collina, anzi, a H km. appena dal via, valeva per il < Gr. Pr. della Montagna >, che vedeva in ballo Gaul, Bahamontés e Huot, ma il gruppo lasciò scappare con assoluta tranquillità Dotto (che sulla piccola vetta fece registrare un vantaggio di 15") e ti giocò il secondo posto in volata: vinse Gaul su Forestier, Bahamontes, Van Genechten e Huot. Facendo i conti, anche se per la somma totale mancava ancora un traguardo, il lussemburghese si era quasi garantito il titolo di migliore scalatore. Nella discesa il plotone si ruppe in parecchie pattuglie che si riunirono in un tempo relativamente breve. Ci fu qualche tentativo senza convinzione che naufragò nel nulla, per lo spietato marcamento reciproco cui si sottoponevano l'un l'altro i migliori, poi a Feurs (chilometri 56) Hassenforder, il solito estroso che con la scusa di essere considerato un po' matto nasconde con abilità doti di corridore veramente in gamba, operò un allungo, mentre il gruppo era impegnatissimo nel controllo delle figure di maggior rilievo. E da quel momento la corsa si'divise su due fronti: interessandoci del « fronte Hassenforder* si giunge dritti sparati al traguardo, poiché il mattacchione, azzeccando in pieno il suo scherzo brillante, non venne più ripreso; interessandosi delle retrovie, si segue invece la corsa degli « assi », che dopo aver assistito ammirati alle evoluzioni dell'apparecchio pilotato da Bobet, che si era abbassato a veder da vicino il € Tour », e dopo aver fatto registrare ad un certo momento un distacco di 22' si svegliò di improvviso dopo il rifornimento di Gannat, vale a dire intorno al 110' km. Una parentesi è d'obbligo. Al km. 119 c'era l'ultimo striscione del i G. Pr. della Monta gna»: con 1. Hassenforder, S. Gaul, S. Bahamontes. In altre parole sanzionava la vittoria diciamo cosi, ai punti di Gaul nella scala di valori degli arrampicatori. Il lussemburahese 'arrivava a quota 71, Bahamontes a punti 67, Huot restava a 65. Carletto, che era tra i favoriti del « Tour », doveva accontentarsi dei ritagli, delle briciole. Una briciola, bene inteso, che vale mezzo milione di franchi. E torniamo alla corsa degli «assi». Raccontavamo che la sveglia venne suonata dopo Gannat. Il « trombettiere » fu Defilippis, il quale come la strada si inerpicò per un'enne- sima salitella, vide rosso. Partì di furia, gli rimasero alla ruota Walkowiak, Meyzenq e Bahamontes ; i tre non tiravano, Nino per un po' continuò nel suo sforzo; quindi si arrese. Insistere sarebbe stato magari bello, ma inutile. Cadde un motociclista e il nostro collega Mellix si spezzò una tibia, rotolarono per terra, qualche chilometro più in là, anche alcuni corridori, senza \ gravi conseguenze. Quindi, dal plotone che si era riformato (mancava Brankart, sofferente di dolori allo stomaco) scappò Botella, compagno di squadra di Bahamontes. Il capitano spagnolo agiva saggiamente, pensava all'abbuono eventuale che Defilippis avrebbe potuto conquistare ai- l'arrivo e prendeva le sue pre- cauzioni. Nino, con la morte nel cuore, si trovò costretto a lasciare via Ubera a Botella, ma non si perse d'animo. Anzi, piazzò un'altra volta il suo colpo, seguito dagl'implacabili Bauvin, Walkowiak, Deledda e De Bmet. Che cosa poteva fare il « Cit » t Null'altro che arrendersi ed aspettare il momento buono. E il momento buono venne o 16 km. da Montlucon. Nino c indovinò » che Wagtmans era in difficoltà e si gettò nell'avventura. Non Imporrano; se con lui viaggiavano altri 15 atleti tra cui Walkowiak, Bauvin, Bahamontes, Ockers e Laure di; non importava se tutti o quasi si rifiutavano di dare il cambio in testa alla pattuglia. Nino, con l'aiuto di Conterno, teneva duro, dava l'anima nel tentativo. Furono 15 km. di andatura folle, ubriacante; ma all'arrivo 37" sanzionavano che Defilippis era riuscito, che il 5" posto era suo. Il € Cit » non parlava più. Seduto su una panchina, apri bocca dopo un paio di minuti « Non mi ricordo di aver mai tirato cosi>. Resta ora l'ultimo atto, la galoppata da Montlucon a Parlai, SS1 km. di pianura. La classifica, a grandi linee, resta quella che era ieri sera. A rigor di logica, la situazione è apertissima, ire uomini mirano al trionfo. Ma i belgi og"i non sono sembrati irresistibili. E Bauvin stasera ci giù-' rava d'essere felice così. Chi lo sa, sé è proprio verot Chi lo sa so il francese della c nazionale* ha rinfoderato ogni ambizione t B i belgi rappresentano sempre un'incognita: e Defilippis, se si presenta l'occasione, potrebbe giocare, se gli riesce, a colpetto di dare lo sgambetto anche a Baha montes; e nella classifica a squadre solo 6' separano l'Italia dall'Olanda. Walkowiak deve rassegnarsi: il sospiro di sollievo lo potrà tirare solo domani pomeriggio verso le cinque, al Pare des Princes. Gigi Boccacini ORDINE D'ARRIVO: 1. Hassen forder, km. 238 Iti 7 ore 4'2", media km. 33,676 (tempo con l'abbuono 7 ore 3'2") ; 2. Botella a 7'36" (tempo con l'abbuono ore 7,11'7"); 3. Ockers a 8'8"; 4. Sa*badini, 5. Dol-hats, 6. Darrigade 7. Woorting, 8. De Smet, 9. Bahamontes, 10. Barbosa. 11. Bauvin, 12. Robinson, 13. Conterno, 14. Defiliippis, 16. Walkowiak, 16. Morvan, 17. Forestier, 18. Laureai, tutti con 11 tempo di Ockers: 19, Mari gii a 8'45" ohe batte ta volata il plotone comprendente tutti gli altri italiani. Non ha preso la partenza lo spagnolo Chacon. CLASSIFICA DI TAPPA A SQI AURE : 1. Ovest in 21 ore 27'5B"; 2. Spagna a 8'5"; 3. Francia a 8'31" ; 4. Sud-Ovest a 9*8" ; 5. Belgio s.t. ; 6. Italia s.t. ; 7. Lussemburgo s.t. CLASSIFICA GENERALE A SQUADRE: 1. Belgio ore 341,igei?"; 2. Italia a 1,5'26"; 3. Olanda a 1,11'H". CLASSIFICA GENERALE: 1. Walkowiak in 114 ore 30'37"; 2. Bauvin a l'25"; 3. Adriaenssens a 3'44"; 4. Bahamontes a 10'14"; 5. Defilippis a 10'59"; 6. Wagtmans a 11'33"; 7. Lauredi a 14'1"; 8. Ockers a 17'26"; 9. Pivat a 32'59"; 10. Barbosa a 26'37"; 11. Voorting a 27'50"; 12. Forestier a 30'49"; 13. Gaul e Robinson a 32'14"; 22. Monti a 56'58" ; 23. Neneimi a 58'30"; 24. Fornara a 59'58"; 26. Padovan a 1,7'26";- 27. Coletto a 1,9'47"; 39. Brankart a 1.41*6" ; 41. Conterno a 1,45'55"; 42. Giudici a 1,46'58"; 50. Fantini a 1,57'54"; 56. Baffi a 2,17'54"; 89. e ultimo Chaussabel a 4,10'18". CLASSIFICA FIN. DEL G.P. DELLA MONTAGNA: 1. Gami p. 71; 2. Bahamontes 67; 3. Huot 65; 4. Ockers 55: 6. Van Genechten 30; 6. Walkowiak 27. Hnssenforder In piena azione durante la vittoriosa fuga nella tappa di Montlucon (Tel.)