Le donne gelose di Goldoni rappresentate al "Teatro Verde,,

Le donne gelose di Goldoni rappresentate al "Teatro Verde,, IL FESTIVAL DI PROSA A VENEZIA Le donne gelose di Goldoni rappresentate al "Teatro Verde,, (Nostro servigio particolare) Venezia, 27 luglio. E' tradizione immu jile che a Venezia ogni anno, per 11 Festival internazionale del teatro di prosa, si rappresenti un lavoro di Goldoni: non soltanto in omaggio alla città natale del grande commediografo, ma anche e soprattutto perché una manifestazione come questa ha sempre un debito d'onore verso i classici; e se l'Inghilterra ricorre costantemente a Shakespeare, e la Francia a Racine o a Molière, l'Italia non può trovare se non- in Goldoni la sua salvaguardia più sicura Anche quest'anno dunque, per il XV Festival, la consuetudine è stata rispettata; e questa Bera al Teatro Verde dell'Isola S. Giorgio, davanti a un bellissimo pubblico e con un tempo finalmente splendido, si sono date in assai pregevole edizione « Le donne gelose »! Non è una delle commedie goldoniane più celebrate, e neppure delle più note, ma appunto per questo valeva la pena di riproporla con tanta grandiosità di scene e di costumi a spettatori ben quadri cati, i quali hanno certamente sentito più vicina l'anima della loro città, della loro città di oggi e di sempre, in quest'opera « minore » che non in altre famose dove la trama un po' ammanierata e l'intervento sempre più anacronistico delle maschere crea un lieve anche se quasi inconfessabile disagio» Qui di maschere c'è solo Arlecchino; e invece acquistano maggior rilievo personaggi tanto più autentici: venditori ambulanti, merlettaie, facchini, donnette che vanno spettegolando con le stesse parole e per gli stessi motivi che potremmo trovare oggi in qual¬ siasi calle o campiello, artigiani e possidenti salaci che fanno i loro affarucci esprimendosi alla spiccia, cioè senza quelle leziosaggini che sono un po' la zavorra dalla quale non riesce a liberarsi il Settecento. Anche la vicenda è più semplice e tuttavia meno normale del consueto: qui non vi sono i soliti amanti' poveri alle prese con i soliti padri burberi e avari, e persino, l'immancabile apoteosi matrimoniale è tenuta in sordina e riguarda personaggi secondari. Tutta l'azione si concentra su una vedova avveduta, siora Lucrezia, che alcune mogli ritengono smaniosa di strappar loro i mariti, e che invece bada ai fatti suoi e cerca di provvedere come brava formica all'avvenire, mettendo da parte i soldarelli guadagnati un po' con l'usura un po' dando i numeri del lotto ai suoi pretesi spasimanti. Alla fine Lucrezia riesce Vittoriosa di tutti gli intrighi e di tutte le calunnie delle sue. vicine astiose e gelose. Tutto qui: ma proprio questa linearità conferisce un tono < moderno » alla commedia e la rende senz'altro accetta al nastro gusto ormai stanco di troppo frusti espedienti. Gli attori della compagnia del < Teatro di Venezia » hanno affrontato con impegno un dialogo briosissimo e sempre frizzante. Enza Vaz7oler è stata una savia e furba siora Lucrezia, Laura Solari ha brillato tn siora Giulia, Cesco Baseggio, sempre festeggiatissimo, ha sostenuto la parte di sior Boldo con la disinvoltura di chi vede il compito troppo inferiore alle proprie forze. Ottimo Cesco Ferro in Arlecchino, con Mariolina Bovo, Nlro P"pe. Wanda Benedetti é gli ali '. La regia era dì Carlo Lodovici: una regia che poteva apparire un po' convenzionale, ma coscienziosa e ricca di accenti autentici anche se poco sfumati. Delle scene e della loro grandiosità abbiamo accennato: Mischa Scandella ha saputo ricostruire con grandiosa fedeltà' quasi tutto un quartiere veneziano. Il pubblico si è divertito e ha applaudito con molto compiacimento. Domani sera e dopo domani c Le donne gelose » si replicano, sempre al Teatro Verde. Il 29 luglio, alla Fenice, avrà con temporaneamente luogo l'annunciata rappresentazione di cLiolà» di.Pirandello.

Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Italia, Venezia