L'inchiesta sarà condotta da italiani e svedesi

L'inchiesta sarà condotta da italiani e svedesi L'inchiesta sarà condotta da italiani e svedesi New York, 26 luglio. Il contrammiraglio Roy L. Raney, comandante il 1" Distretto della Guardia costiera, ha dichiarato che le indagini sulla collisione saranno svolte dalle autorità Italiane e svedesi, in quanto il disastro è avvenuto fuori delle acque territoriali americane ed ha coinvolto solo navi straniere. Egli ha rifiutato d'esprimere la sua opinione sulle cause del disastro. In forma privata, tuttavia, gli ufficiali della Guardia costiera ammettono che lo scontro appare finora « incredibile ». Non si riesce a concepire come un transatlantico della mole dell'Andrea Doria abbia potuto essere speronato e affondato da un altro grande transatlantico, mentre erano forniti entrambi di strumenti perfetti per garantire la sicurezza della navigazione. A parte gli strumenti ormai classici, come il radiogoniometro, il solcometro ed altri ancora, entrambe le navi avevano impianti modernissimi di < radar » e di « loran »: 1 primi per la radiolocalizzazione degli ostacoli, i secondi per la determinazione istantanea del « punto » della nave, Qualcuno ha affacciato l'ipotesi che gli impianti delle due navi abbiano riportato un'avaria nello stesso momento; ma la cosa viene giudicata assolutamente improbabile dagli esperti. L'ipotesi poi, affacciata dai profani, che gli «occhi elettronici » siano stati < accecati » dalla densa nebbia, è giudicata priva di ogni consistenza: si fa rilevare anzi che 11 «radar» è stato costruito proprio per garantire la sicurezza quando la navigazione avviene nell'oscurità e nella nebbia. Per ora, non resta che supporre che altre condizioni atmosferiche abbiano provocato una « distorsione » dei segnali captati dal « radar », rendendo difficile l'interpretazione degli sprazzi luminosi sugli oscilloscopi. Ma un'altra circostanza ancora contribuisce ad aumentare la perplessità degli esperti. Le convenzioni internazionali, Armate tanto dall'Italia quanto dalla Svezia, impongono che, In caso di nebbia, ed indipendentemente da ogni altra misura di sicurezza, sulla parte estrema della prua della nave stia in permanenza un mari naio, che a brevissimi intervalli suoni una campana, e, contemporaneamente, diminuita la velocità, dal ponte di comando vengano lanciati ad intervalli, frequenti segnali sonori con una sirena. Ci si chiede come nella notte, con mare abbastanza calmo, nessuno abbia udito gli ululati delle sirene, sia pure sapendo che la nebbia produce pericolose deformazioni acustiche. Un ingegnere elettronico ha dichiarato che, In particolari circostanze e alla distanza di diverse miglia, può accadere che un oggetto anche di dimen sioni notevoli, non venga rivelato sullo schermo dell'appa recchlo radar. Pino a mezzo miglio di distanza, è ancora possibile che, con mare mosso, le forti ondate possano in una certa misura intralciare le ricerche dell'«occhio elettronico». Nulla peraltro può Impedire al « radar » di rilevare la presenza di una mole enorme, quale quella di un transatlantico di grosso tonnellaggio, sotto una distanza di mezzo miglio, quali che siano le condizioni della navigazione. ■

Persone citate: Roy L. Raney

Luoghi citati: Italia, New York, Svezia