E' molto difficile trovare una spiegazione alla tragedia

E' molto difficile trovare una spiegazione alla tragedia E' molto difficile trovare una spiegazione alla tragedia Il disastro è avvenuto nella zona più nebbiosa dell'Atlantico, ma in condizioni meteorologiche calme • ISemmeno una tempesta magnetica giustifica il mancato funzionamento del " radar „ La grave perdita che ha colpito la Marina italiana in una delle più belle unità della sua flotta mercantile, il modernissimo transatlantico Andrea Doria, si è verificata in circostanze di cui alcune risultano abbastanza chiare; sotto altri aspetti, invece, lo svolgersi dei fatti è meno evidente e solo successive accurate indagini potranno far piena luce su quanto è avvenuto. Il luogo dove il sinistro si è verificato, è tipico per l'Oceano Atlantico. L'isola Nantucket, posta a una distanza di circa 300 chilometri da Nuova York, e presso a poco a est della metropoli statunitense, si trova infatti in una regione meteorologicamente assai singolare. In essa vengono a confluire le acque di due correnti marine dalle caratteristiche completamente opposte. Una è la corrente del Labrador, che discende tra l'America e la Groenlandia lambendo il Labrador, Terranova, la Nuova Scozia e la Nuova Inghilterra, e portando verso sud le sue acque gelide, e spesso ghiacci natanti. L'altra è la calda corrente del Golfo, che risale dal Golfo del Messico lungo la costa americana verso nord-est. Il contrasto fra queste due correnti fa sì che, nella regione che c'interessa, si originino di frequente delle perturbazioni cicloniche; ma soprattutto fa si che vi ■ si generino, quasi con continuità, degli estesi e persistenti banchi di nebbia. Questa è infatti senza dubbio la regione più nebbiosa dell'Oceano Atlantico (un'altra analoga se ne trova nel Pacifico, a nord del Giappone). La frequenza delle nebbie vi raggiunge infatti il 30 e più per cento; a Terranova, poi, in certi mesi, non si vede quasi mai il sole. Le condizioni meteorologiche, in cui si è verificato l'incidente, sono quindi praticamente normali per la zona e per la stagione. Ciò che appare singolare, è che i radar, di cui tanto l'Andrea Doria quanto la nave svedese investitrice, la Stockhoìm, erano dotate, non abbiano funzionato. A quanto pare, in particolarissime condizioni si possono avere delle interruzioni delle segnalazioni radar; ma si tratta sempre di interruzioni di breve durata, che difficilmente potrebbero compromettere del tutto il rendimento dell'apparecchio. Il problema che gli specialisti sono chiamati a risolvere, si presenta quindi piuttosto arduo. Qualcuno ha affacciato l'ipotesi della influenza di una « burrasca » magnetica; ipotesi che potrebbe acquistar maggior credito per il fatto che ci stiamo avvicinando a un periodo di massimo della attività solare (che dovrebbe verificarsi nel 1957), e notoriamente, quando l'attività solare è più intensa, le perturbazioni del campo\magnetico terrestre sono più notevoli e persistenti. In tali casi, il normale andamento magnetico diurno è completamente cancellato e sopraffatto da variazioni più vistose e irregolari, la cui durata può andare da aualche ora ad alcuni giorni. Durante queste « tempeste » magnetiche, le bussole normali impazziscono, le comunicazioni telegrafiche sono assai perturbate, e ancor più quelle radioelettriche, che in certi casi divengono addirittura impossibili. Non sembra, tuttavia, che fenomeni del genere siano potuti intervenire nel iiostro caso. A parte il fatto che le grandi navi moderne — e tra esse le due che c'interessano — non navigano più alla bussola magnetica, ma alla girobussola la quale, fondandosi sul principio del giroscopio, è del tutto insensibile alle variazioni del campo magnetico terrestre e indica sempre esattamente il nord geografico; a parte questo fatto, dicevamo, una tempe sta magnetica che avesse reso difficili comunicazioni e rilevamenti, non avrebbe potuto essere un fenomeno localizzato in una zona di qualche centinaio di chilometri. Simili tempeste, in fatti, sono sempre a scala vastissima, anzi addirittura mondiale. Quindi, gli effetti di una perturbazione del genere si sarebbero resi evidenti su amplissime regioni, il che non è stato. Mentre quindi la causa generica del sinistrò è stata senza dubbio la scarsa vbrzfplptcdcrttgLRshsdsvtvhosgstlcmpftfprctcpgdhinsvi visibilità dovuta alla nebbia, rimane diffìcile spiegare, ricorrendo a considerazioni generali, il mancato funzionamento dei mezzi protettivi di cui entrambe le unità disponevano, appunto per questa eventualità; e ciò è compito dei tecnici i quali, tenendo conto di tutte le circostanze, anche apparentemente trascurabili, che si sono presentate, potranno forse dire l'ultima parola sul doloroso ar¬ gomento. r. b. Ad un passeggero dell* Andrea Doria», ferito gravemente, viene praticata tuia trasfusione di sangue a bordo di una delle navi su cui sono trasbordati 1 naufraghi (Radiof.)

Persone citate: Durante, Terranova

Luoghi citati: America, Giappone, Groenlandia, Inghilterra, Labrador, Messico, Nuova York, Terranova