Vincitore lo spagnolo Bover Primo italiano sempre il "Cit,,
Vincitore lo spagnolo Bover Primo italiano sempre il "Cit,, In sordina i "tricolori,, fra St. Etienne e Lione nei durissimi 74 km. contro il tempo Vincitore lo spagnolo Bover Primo italiano sempre il "Cit,, Deiilippis, vittima di una bucatura, si classifica 16°, ma rimane sempre 6° nella graduatoria generale - Il suo distacco ò di soli 3" da Wagtmans e di 45" da Bahamontes - Il duello di ieri fra Bauvin e Walkowiak risolto dalla sorpresa dell'iberico -1 due, in lotta per il primato, hanno Adriaenssens quale possibile terzo incomodo - Il nostro alfiere potrebbe terminare nei posti d'onore (Dal nostro inviato speciale) lione, 26 luglio. Anche la tappa a cronometro, in genere cosi fredda, quasi apatica, ha regalato a mani piene emozioni. Non per noi — diciamo subito — dal momento che è meglio sgombrare il campo da ogni illusione: il primo dei « tricolori » italiani figura infatti al 16' posto ed è, tanto per cambiare, Defilippis, nonostante che il torinese abbia avuto la disavventura di bucare una gomma nel tratto in salita, il secondo è Baffi., 18' Fornara è £6': se questa fosse stata davvero la tappa della verità, si tratterebbe, per i « tricolori », di una verità piuttosto amara. Ma per buona aorte l'ordine d'arrivo — ed è qui che incominciano le sorprese — ha in testa a tutti un nome sconosciuto o quasi, un nome almeno così poco far moso che i pronostici si erano in pratica dimenticati di lui: il signor Michele Bover, ansi il senor Miguel Bover, visto che ai tratta di uno spagnolo. Non è nemmeno un giovane, con i suoi 87 anni suonati; è nato a Palma di Maiorca, figlio di un campione del ciclismo spagnolo, e come specialità vanta la pista. Anche oggi, quando è arrivato allo stadio di fronte agli spalti ancora semideserti, ha fatto registrare un tempo che sembrava eccezionale tenendo conto delle difficoltà del percorso e del caldo; si ritenne però che i « cannoni » sarebbero riusciti con relativa facilità a comportarsi meglio, ma lo spagnolo ebbe un tantino l'aiuto della sorte: aumentò il caldo, il fondo d'asfalto divenne poco scorrevole, a tratti addirittura appiccicoso: e Bover, un po' per merito suo, un po' con la spinta della fortuna, restò il migliore, solo si avvicinarono al suo *1M6'57"», che equivaleva a una media di kOfiSS, Adriaenssens, Le Ber, Ockers, Gaul, Bauvin, Hassenforder e Brankart nell'ordine. E Adriaenssens impiegò un semplice, un piccolo, un incredibile secondo in più dell'atleta iberico. Nel velodromo, s'era appena spento il mormorio che aveva scatenato l'esito del duello imprevisto fra Bover e Adriaenssens per il trionfo della tappa, che si accendeva spasmodica l'attesa per la battaglia che s'andava svolgendo a distanza fra Walkowiak e Bauvin: in palio, la c maglia gialla». Gli annunci diffusi attraverso la radio davano, in un incalzante susseguirsi di cifre, l'evolversi della lotta: Bauvin giocava il tutto per il tutto, Walkowiak si difendeva al limite delle sue non eccelse possibilità. A metà gara il francese aveva rosicchiato circa un minuto del suo svantaggio, proseguendo la sua azione al traguardo aveva strappato al rivale l'58". Poco, se si pensa che Walkowiak resta distante ancora l'S5"; molto, se ni pensa che il Tour non è finito, che domani e dopodomani si corrono le due ultime tappe: basta un niente, una caduta, una foratura. E ai due si è avvicinato an che Adriaenssens, stasera a S'07" dal capolista: il duello cessa di esser tale, il Tour ormai è una partita a tre, nella quale il belga potrebbe far la parte di chi gode tra i due litiganti. Conteranno molto le alleanze, quelle alla luce del giorno e quelle che si stringeranno con accordi sotterranei Adriaenssens ha una grossa fortuna, ha a disposizione uno squadrone con alla testa niente di meno che il < Campione del mondo » in funzione di gregario di lusso; tale fortuna compensa ampiamente il fatto che domani si arrivi a Montlucon, città natale di Walkowiak. Il Giro di Francia giunge così alle sue battute definitive ed anche oggi, in una tappa che per la sua caratteristica | aveva la tradizionale abitudine di veder trionfare un campione, ha preferito portar alla ribalta un quasi sconosciuto. Gli € assi » sono lì,' a far massa alle spalle del vhicito- rsssnsopLa re. Delle due, l'una: o il ciclismo ha sfornato all'improvviso dal suo seno un gruppo discretamente folto di figure sinora tenute all'oscuro dalla supremazia dittatoriale di tre o quattro personaggi che impedivano con le buone o con lrss le cattive ogni evasione, oppure i campioni attuali sono campioni di mezzo rango, che si lasciano sfuggir di mano la situazione. Del < trio » che può ancora vincere il più in gamba sembra Adriaenssens, che senza l'infortunio... gastronomico di Montpellier, mai probabilmente avrebbe ceduto U primato: per tentare il miracolo restarlo al belga due tappe, la Saint Etienne-Montluoon e la Montlucon-Parigi. Si presta in modo particolare la Saint Etienne-Montlucon ■ che si corre domani: sono 837 km. tormentati di salite e di discese per strade strette, favorevoli ai colpi di mano, con due colli di terza categoria, il Col de la huère, al 13 km., e il Col de Beaulouis, al km. 116. Nella disperata guerriglia per U trionfo finale, s'infila la lotta per il « Gr. Pr. della Montagna» riservato al miglior scalatore, Premio di cui i due colli costituiscono gli ultimi traguardi: anche qui si combatte ai ferri corti, Gaul ha 67 punti, 66 Bahamontes, 65 Pinot, 55 Ockers. E può essere sempre domani l'occasione buona per Defilippis: il torinese è sesto in classifica, Bar hamontes e Wagtmans lo precedono rispettivamente di 1)5" e di 3": un successo al traguardo sarebbe sufficiente per un doppio balzo in avanti. Il Tour è diabolico: la sua sconcertante incertezza, i suoi punti interrogativi, aumentano. E siamo a due oiorni dallo € stop ». Due giorni in cui tutto si « deve » decidere. Gigi Boccacini E: tale folio Una fase della tappa a cronometro al Tour: 11 belga Adriaenssens doppia Laureili. (Tel.)
Persone citate: Baffi, Defilippis, Fornara, Gaul, Gigi Boccacini, Michele Bover, Pinot
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