Cinque morti e 18 feriti in una corriera che precipita rimbalzando per oltre 70 metri

Cinque morti e 18 feriti in una corriera che precipita rimbalzando per oltre 70 metri TERRIFICANTE SClilCHTRil SITILA STRADA DELJL'ilBKTOKE Cinque morti e 18 feriti in una corriera che precipita rimbalzando per oltre 70 metri Il pullman trasportava quarantini persone - Dei feriti quattro sono in fin di vita, molti i contusi - Un errore di manovra probabile causa della disgrazia - Divelti quattro paracarri e sfondato un grosso muro di protezione, l'automezzo è rotolato paurosamente scagliando dai finestrini i passeggeri - Drammatico racconto di un testimone (Dal nostro inviato speciale) Modena, 24 luglio. .Questa mattina, la corriera che fa servizio sulla linea Modena-Pavullo-Abetone è partita regolarmente alle VJO carica di villeggianti. Un'ora dopo è arrivata sulla piazza di Serramazzoni, un paese di cinquemila abitanti a mezza costa sulla strada dell'Abetone. Si è fermata un paio di minuti per far salire tre passeggeri, che hanno completato il carico, tanto che una Quarta passeggera è rimasta a terra. La corriera ha ripreso la strada. Poche decine di metri oltre il paese, nell'uscire da una curva per initiarne un'altra, il veicolo è sbandato, ha divelto quattro paracarri, ha frantumato il muretto di protezione ed è rotolato lungo la scarpata. Dei trentanove passeggeri che l'occupavano, più ''autista e il blgliettario, cinqui sono rimasti uccisi, quattro sono gravemente feriti e in pericolo di vita, quattordici hanno riportato ferite meno gravi che tuttavia hanno reso necessario il loro ricovero in ospedale, e diciotto, medicati di lievi contusioni, sono stati dimessi. Guidava la corriera l'autista Dino Sighinolfi, di 4S anni, provetto conducente di autocarri, ma da appena una ventina diplomi .addetto alla linea dell'Abetone, gestita dalla impresa Macchia di Pavullo. Forse ad una sua imperfetta conoscenza della strada potrebbe essere dovuta la sciagura. Egli ha dichiarato alle autorità di non essere riuscito a dominare il veicolo essendosi bloccato lo sterzo. Tale particolare non è risultato esatto; e tuttavia, come si vedrà, la sua impressione può essere vera. Secondo i risultati dell'inchiesta svoltar dall'autorità giudiziaria ed t rilievi dei tecnici, la sciagura può essere cosi ricostruita. Il veicolo, un grosso autocarro Fiat carrozzato a pullman e targato MO 25356, era efficiente in ogni suo organo. Da tempo era in servizio sulla linea Modena-Pavullo-Abetone. E' partito questa mattina alle 7J0 da Modena quasi completamente carico di villeggianti diretti ai vari cenfrf turistici dell'Appennino modenese. Altri ne ha caricati lungo il percorso. Alle 8,30 la corriera è arrivata a Serramazzoni, sessanta chilometri da Modena e undici prima di Pavullo. Sulla piazza ha caricato tre passeggeri; non essendovi altri posti, una signora, la moglie dell'appuntato dei carabinieri Casoni, è ridiscesa per prendere la corriera successiva. A questo è dovuta Za sua salvezza. Completato il carico — 41 ^persone compresi {'autista Dino ^Sighinolfi e il bigliettario Giuseppe Giacomozzi — il veicolo si è rimesso in moto. All'uscita dal paese la strada è in lieve discesa con curve sinuose ma larghe e facili. L'autista procedeva con prudenza, tenendo ingranata, la seconda marcia per meglio frenare il veicolo. Cautamente egli compì una prima curva a sinistra. La sciagura accadde all'inizio della curva successiva a destra. Qui c'è un piccolo spiazzo, ed è questo che può aver determinato una sua errata valutazione. Probabilmente egli ha ritenuto che quello spiazzo fosse un allargamento della strada; quando ha visto che essa rientrava nella sua larghezza normale, egli-ha dato una sterzata a sinistra. La manovra non ha impedito che la ruota anteriore destra urtasse contro un paracarro, segnando Z'inteip della tragedia. La lamiera della carrozzeria, piegandosi per l'urto, è andata a battere contro il copertone, bloccando la ruota e impedendo la manovra dello sterzo. A ciò è dovuta l'impressione del Sighinolfi che si fosse bloccato lo sterzo. Comunque, egli non è più riuscito a padroneggiare il veicolo, che invece di andare a sinistra è andato a destra. Preoccupato di raddrizzarlo, l'autista in quegli attimi disperati non ha avuto il tempo di azionare il freno. E la corriera ha divelto quattro paracarri e s'é lanciata contro il muretto di protezione. Lo ha demolito, si è trovata sul ciglio della scarpata ancora spinta dalla forza d'inerzia, si è avventata lungo il ripido pendio di essa. Sobbalzando e scivolando di sghembo, ora sulle ruote, ora sulle fiancate, ora sul tetto, è rotolata cinque volte su se stessa, mentre in un urlio mortale corpi umani venivano scaraventati dai finestrini. E' andata a fermarsi, ruote in aria, dopo una settantina di metri, contro una cunetta. Un solo testimone ha assistito alla sciagura, il sessantaseienne Emilio Convenuti. Egli stava percorrendo una stradetta che fiancheggia la statate, e il suo sguardo si pose distrattamente sulla corriera che usciva dal paese e affrontava la prima curva. « Ma ad un tratto — raccon ta il Convenuti — vldt che qualcosa non andava: la corriera mi parve che andasse troppo a destra. Subito dopo, Infatti, udii un rumore di lamiera, e notai che l'autista faceva enormi sforzi sul volante Con un balzo fut sulla strada, e la corriera mi passò a circa un metro. Disperati. erano gli sforzi dell'autista per raddrizzare la macchina. Vidi la corriera divellere quattro paracarri, schiantare il muretto, rovesciarsi lentamente sul fianco destro, e poi rotolare lungo la scarpata. Cinque volte la vidi rotolare, e sentivo gli urli di terrore dei passeggeri, e vedevo i loro corpi schizzare dal finestrini e abbattersi lungo la scarpata ». Emilio Convenuti si precipitò giù di corsa; quando giunse dinanzi al veicolo, le ruote giravano ancora. Ed era tutto un urlare ed un gemere e un invocare dei feriti. <Due donne sporgevano sotto il tetto della macchina — egli prosegue, — imprigionate fino ai fianchi, agitavano le mani verso di me. Servendomi d'un palo riuscii a sollevare il veicolo quel tanto che bastava per liberarne una. Intanto erano sopraggiunti altri uomini, ed assieme potemmo estrarre l'altra. La deponemmo sotto un albero, ma è morta subito ». Essa è la signora Europa Gozzi, di 48 anni, da Carpi, sarta. Le altre quattro vittime giacevano sotto il tetto del pesante veicolo. Bono: Augusto Zanichelli, di 4S anni, da Modena, commerciante; Amelia Galli vedova Turrini, da Modena (e la figlia Adele in Giovanardi, rimasta ferita, ignora la sua morteJ; Ernesta Casarini in Vezzali, di 43 anni, da Modena, e suo figlio Flavio, di 9 anni. Il terreno, lungo il tragitto della corriera folle, era disseminato di corpi dolenti ed insanguinati. ■ Una ventina erano ancora imprigionati entro il veicolo, svenuti tra le lamiere contorte. Si è assistito a sceno di commovente solidarietà umana. Tutto il paese è accorso sul luogo della sciagura; tutti gli autisti di piazza si son messi a disposizione; tutte le macchine di passaggio si sono fermate, offrendosi di trasportare i /eriti. Una catena di persone si è formata dalla corriera alla strada; volando lievi sulle loro braccia, i feriti, senza toccar terra, sono passati dal primo all'ultimo uomo della catena, sono stati deposti sul sedili delle macchine ed avviati ti all'ospedale di Pavullo. Quattro sono in gravi condizioni: Dionigio Benedetti, frattura del cranio; Arrigo Borsari, frattura del cranio e degli arti; Emer Silingardi, frattura del cranio; Luisa Fiorini, frattura del cranio, del bacino e lesioni interne: è la donna rimasta imprigionata per metà sotto il veicolo ed estratta dal Convenuti. Dopo gli inferventi chirurgici le lo¬ ro condizioni sono rimaste preoccupanti. Altri quattordici sono stati medicati di ferite meno gravi e ricoverati in ospedale. Diciotto, fra i quali il bigliettario e lo stesso autista, se la sono cavata con contusioni di lieve entità. Le salme delle vittime, pietosamente composte in un salone del Municipio di Serramozzoni a cura delle suore di un l'icino ricovero, sono vegliata dai parenti, accorsi »n paese subito dopo la sciagura. L'autista in un primo tempo è stato fermato, ed fnterrogato per un paio d'ore dal Procuratore delia Repubblica di Modena, dottor Rogari. In un successivo interrogatorio, evidentemente, la sua versione è apparsa più aderente ai fatti, perché oggi, alle ore 16, egli è stato rimesso in libertà, pur con l'obbligo di tenersi a disposizione dell'Autorità giudiziaria. Dall'esame del veicolo, compiuto da un funzionario dell'Ispettorato della Motorizzazione civile, è risultato, come si è detto, che ogni organo è in piena efficienza, e che lo sterzo è regolarmente funzionante. Pertanto la ruota anteriore destra è rimasta bloccata dall'urto contro il primo paracarro. Sarà compito del magistrato, nel corso dell'inchiesta, stabilire se e in che misura esista una responsabilità da parte dell'autista. Giuseppe Farad La raccapricciante visione dell'autobus dopo il tragico Incidente; 11 torpedone è ribaltato per cinque volte. (Telefoto) L'autista della corriera precipitata, Dino Sighinolfi (Telef,)