Abbandonato per morto sull'asfalto dal camionista che lo ha investito

Abbandonato per morto sull'asfalto dal camionista che lo ha investito Vittima l'operaio che rapì la tredicenne di Chivasso Abbandonato per morto sull'asfalto dal camionista che lo ha investito La caccia della "Stradale,,: il responsabile individuato e arrestato - il giovane travolto si riprende dallo "choc,, ed è ricoverato in ospedale - Vn autotreno precipita in un torrente: an morto ed un ferito Il muratore Giuseppe Clavolinl di 26 anni, l'ormai celebre rapitore della tredicenne Fidelia Pavan di Chivasso, è proprio destinato alla notorietà della cronaca. Stavolta però le circostanze che hanno indotto 1 giornali ad occuparsi nuovamente di lui non sono patetiche e romantiche, ma colo drammatiche: il giovanotto è stato travolto da un camion sull'autostrada ed è finito, assai malconcio, all'ospedale. Il fatto è avvenuto alle 11,50 1 1 i a a o e n i e l e l l dell'altra notte. Alle 22 il Clavolinl era ancora a Chivasso, In casa della fidanzata, e tubava con la ragazza, mani nelle mani sotto il vigile occhio della futura suocera. Alle 22,10 montava in sella alla sua « MV 125 » e dopo gli ultimi baci e abbracci partiva alla volta di Milano dove il giorno dopo avrebbe dovuto riprendere 11 suo lavoro di muratore. Imboccava l'autostrada e Alava in direzione della capitale lombarda. Ma poco dopo il motore accusava noie all'accensione: colpa della candela ormai vecchia e consumata. Perciò 11 Clavolinl era costretto a diminuire notevolmente l'andatura sino a scendere sui 30-85 orari. Era arrivato al chilometro 71 tra Greggio e Blandrate, allorché alle spalle gli arrivava 11 camion TO 175340 guidato dall'autista Aido Calandri di 26 anni abitante a Cuneo (nella cuccetta della cabina slava dormendo 11 secondo autista, Francesco Fcrrua, di 27 anni, domiciliato a Torino, Aglio del proprietario dell'automezzo). Il Clavolinl, avvertito dal fracasso e dai fari del sopraggiungere del camion, si spostava ancor più sul' la destra. Ma il Calandri, evi dentemente, calcolava male le di stanze: gli passava infatti cosi vicino che la parte anteriore de atra del grosso veicolo urtava con violenza la ruota posteriore de.lla motoleggera, scaraventandola al suolo. Il Calandri fermava subito e scendeva. Il muratore giaceva sull'asfalto Immobile, con le braccia allargate, gli occhi chiusi. « L'ho ammazzato — pensava l'autista atterrito — di soccorso non ha più bisogno... Meglio che scappi» E senza avvertire il Ferrua che aveva continuato a dormire, riprendeva la corsa premendo il piede sull'acceleratore. Ma il caso voleva che due mi nuli dopo transitasse una « 1400 » della Polizia Stradale di Novara con gli agenti Antonio Capelli Gino Andorlini. I due bloccavano e raccoglievano 11 Clavolinl. I quale rinveniva e balbettava: — Sono stato appena investito — Ha visto che macchina era? — Mi sembrava un camion... Gli agenti, consegnato il ferito ad un automobilista di passaggio perché lo portasse d'urgenza all'ospedale di Novara, si mettevano all'inseguimento e nel giro di die ci minuti s'affiancavano al camion (l'unico incontrato nella corsa) gli intimavano l'alt. Il Calandri non si provava neppure a negare Allargava le braccia e mormora va: «Si, sono stato io». «E per che l'ha abbandonato?». «Ero convinto che fosse morto. Adesso che mi dite che è solo ferito sono contento». Ma la contentezza del l'autista era di breve durata. GÌ agenti Capelli e Andorlini, per mancato soccorso e fuga, lo di eh (aravano In arresto e lo accom pannavano al loro comando. Il Ferrua, estraneo al fatto, veniva rilasciato. Intanto il Clavolinl era stato visitato e giudicato guaribile in una ventina di giorni per sospetta frattura del bacino é sospetta frattura della gamba sinistra. Ieri la giovanissima Adanzata in lacrime, accompagnata dalla madre pure in lacrime che ripeteva: « Ma quando potremo star tranquilli?», si è recata a Novara, al capezzale dell'amato Giuseppe. Le lacrime si sono rinnovate abbon- iiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii dantemente, ma poi sono spuntati i sorrisi quando 1 medici hanno precisato che non si tratta fortunatamente di cosa molto grave. — Pauroso, disastroso l'incidente accaduto ieri mattina alle 10,30 sulla strada fra Carmagnola e Poirino. A quell'ora stava viaggiando verso Poirino a normale velocità un autotreno con rimorchio guidato dnl 28enne Eugenio Visconti da Sale di Alessandria: al suo Aanco era il fratello Giuseppe di 32, sposato e padre di tre Agli, consocio della ditta di trasporti cui il camion appartiene. D'improvviso mentre 1] veicolo colmo di balle di paglia, era sul ponte del Rio Verde l'autista — n 1111 n11111r t : e 111111:11i 1111:11111 < 111111111:1111111 m i che aveva da poco mangiato e Carmagnola — veniva colto da malore e perdeva il controllo del volante: l'autotreno sbandava, sfondava il parapetto e con un salto di cinque metri si sfasciava sul greto: con orrendo schianto il rimorchio sfondava e schiacciava la motrice. Il Giuseppe Visconti rimaneva stritolato nella cabina, il fratello invece doveva la sua salvezza al fatto di essere proiettato fuori dalla portella che s'era spalancata: ruzzolava tra i sassi del torrente e si spezzava una gamba. In serata è stato trasferito dall'ospedale di Poirino a casa. Egli ignora che Giuseppe è morto. m i e 11m111111111111111111 t > < e i r i m ; 11u m 1111 t m11r11 r 1 alPdrE Giuseppe Visconti, 82 anni llllllltllllllllllllllllll'llltllllllllltllllllllllllllllll La tredicenne accorsa al capezzale del « rapitore » d it

Persone citate: Aido, Antonio Capelli Gino, Capelli, Eugenio Visconti, Ferrua, Francesco Fcrrua, Giuseppe Visconti, Pavan