Cento sigarette a testa in più dell'anno scorso

Cento sigarette a testa in più dell'anno scorso Il consumo dei tabacco nella nostra regione Cento sigarette a testa in più dell'anno scorso Ogni mese a Torino un miliardo e mezzo va in fumo - Le pre> ferenze: "esportazione» e nazionali - 1 dati per il Piemonte Si fa un gran parlare, continuamente, dei pericoli che 11 fumo del tabacco può rappresentare per il nostro organismo. Le notizie allarmanti si alternano a quelle rassicuranti e l'umore dei fumatori ondeggia fra l'apprensione e la speranza. Eppure, nonostante questi spauracchi, nonostante il senso di colpa che provano ogni volta che accendono una sigaretta coloro che hanno fatto il proposito di vincere il vizio, in Piemonte si fuma sempre di più. , L'esercizio finanziario del Monopolio non si è ancora concluso avendo termine a luglio e per ora sono noti soltanto i dati relativi ai primi dieci1 mesi. Ma questi dati sono assai elo quenti. Dimostrano che dal 31 luglio 1955 al 31 maggio 1956 si sono spesi in Piemonte 3 miliardi in più dell'esercizio completo terminato nel 195S Quell'anno, infatti, la spcea per le sigarette ammontava a 24 miliardi mentre in questi dieci mesi si sono già spesi 27 miliardi e 670 milioni di lire, Tradotti in chilogrammi di sigarette questi denari danno la rispettabilissima cifra di 3 milioni e 96 mila. Se alle sigarette aggiungiamo anche gli altri tabacchi, da fiuto, da pipa e i sigari, il peso sale a 3 milioni e 984 mila kg. e la spesa a 32 miliardi e 65 milioni. Di questo passo, quando sarà finito l'anno finanziario e si proverà a dividere il totale del consumo e la spesa complessiva per il numero degli abitanti del Piemonte, si troverà che ogni piemontese avrà fumato in un anno un kg. e due etti di tabacco spendendo in media nove mila lire. Nel 1955 ne aveva fumati un chilogrammo e un etto (cioè 100 sigarette in meno) limitando la spesa ad otto mila lire. Sono cifre teoriche, d'accordo, perché non tutti i cittadini fumano e quelli che hanno il vir'o del tabac co spendono ben più di nove mila lire; ad ogni modo sono cifre che servono ad indicare chiaramente un'ascesa del consumo. Torino è naturalmente in testa alla statistica regionale. Nel 10 mesi che sono oggetto di esame sono stati spesi nella nostra provincia 15 miliardi é mezzo di lire in tabacco (un miliardo e mezzo al mese) con un totale di un milione e 884 mila chilogrammi. Seguono nell'ordine le Provincie di: Alessandria con 4 miliardi e 347 milioni di lire, Novara con 3 miliardi e 589 milioni, Vercelli con 3 miliardi 489 milioni, Cuneo con 3 miliardi e 409 milioni, Asti con 1 miliardo o 515 milioni. Il primo posto non spetta alla nostra provincia soltanto perché « di popolazione più numerosa, ma anche per un effettivo maggior consumo individuale. Come appare dalle cifre sopraesposte il consumo di tabacco a Torino e provincia è quasi uguale a quello relativo a tutte le altre province piemontesi messe assieme: eppure queste ultime superano di 500 mila abitanti la popolazione della nostra provincia. vufdmnIvgvfusftascsmdfsci lt(Dlmiigdlanlzsisnisk4lAflrmM5ItvltsglcgtzfmAalltliuillllllllllllllltllllllllllllllllllllllllllllllllllll E' la natura stessa della ibvita cittadina che comporta una più diffusa attitudine al fumo. In campagna pochissime donne fumano e anche gli uomini, lavorando nel campi, sono meno portati a questo vizio. In città buona parte dell'attività lavorativa viene svolta negli uffici dove la calma, il nervosismo e la comodità di poter fumare sono in egual misura stimolanti del vizio. Quali sono le preferenze dei fumatori piemontesi? La statistica afferma ohe esse sono andate ancora una v=!ta alle sigarette di gusto popolare; ma ciò non significa certo che queste siano le più piacevoli. Dimostra piuttosto la necessità da parte della maggioranza del fumatori di accontentarsi di sigarette di costo medio. In tutto il Piemonte, nel dieci mesi cui i dati si riferiscono, i due terzi del consumo globale di tabacchi sono stati coperti dalle Nazionali esportazione (1 milione e 95 mila kg.), Dalle Nazionali comuni (1 milione di kg.) e dalle Alfa (578 mila kg.). E' evidente che il pubblico guarda al prezzo in quanto il consumo delle sigarette di marche correnti è di gran lunga superiore a quelle di lusso, ma guarda anche al gusto e alla qualità perché nell'ambito dei tabacchi popolari dà la preferenza alle nazionali esportazione sebbene costino più delle comuni e lascia in terz'ordine le Alfa che costano ancor meno delle Nazionali comuni. La stessa graduatoria si ha in campo provinciale: 1 torinesi hanno fumato 571 mila kg. di Nazionali Esportazione, 494 mila kg. di Nazionali comuni, 239 mila kg. di Alfa. Gli altri tipi seguono con forte distacco: Africa 46 mila kg., Sport 80 mila kg.. Aurora 20 mila kg., Macedonia 15 mila kg., Giubek 11 mila kg., Macedonia oro 9 mila kg., Eva 580 kg., Rosa d'Oriente 198 kg. Il consumo dei sigari, nonostante che il loro prezzo sia relativamente basso, comunque dell'ordine dì quello delle sigarette di tipo popolare, è in ribasso: appena 7 mila chilogrammi. L'èra del sigaro e della pipa è ormai superata. Anche i vecchi, oggi, fumano sigarette. E assieme ai giovani trepidano alle ricorrenti notizie che indicano il tabacco e le sigarette in particolare quali responsabili di gravi malattie. Ma, da buoni fumatori, sanno far disperdere, nel fumo delle loro sigarette, timori e apprensioni. qcvgfcp4zfcs