Si debbono fissare limiti di velocità sulle congestionate strade italiane
Si debbono fissare limiti di velocità sulle congestionate strade italiane L'inchiesta di un esperto americano sulla circolazione in Europa Si debbono fissare limiti di velocità sulle congestionate strade italiane Egli è rimasto impressionato dai rischi che corrono anche gli automobilisti più cauti I limiti servono da freno psicologico anche agli imprudenti - Due altri suggerimenti: continuo controllo della polizia e dure sanzioni per i trasgressori (Dal nostro corrispondente) \ Washington, 23 luglio, Di ritorno dall'Europa ed in particolare da una lunga permanenza in Italia, un esperto sui problemi del traffico automobilistico ha espresso oggi il suo stupore per le discussioni sorte in Italia sulla convenienza o meno di stabilire un nuovo regolamento stradale e /imiti fissi di velocità. <Non ritengo che l'esperienza fatta in America (ha detto l'esperto) sia inapplicabile ai Paesi europei, come ho letto che si sostiene in Italia ed in altri Paesi europei. L'esame accurato di quanto è avvenuto in America prima e dopo l'intraduztone dei limiti di velocità, prova senza ombra di dubbio che i limiti stessi costituiscono non solo una remora efficace contro le infrazioni ai regolamenti del traffico, ma contribuiscono, a lungo andare, all'educazione . automobilistica degh utenti stradali. A parer mio, in Italia e in altri Paesi europei non si è data sufficiente attenzione al fatto che quanto meno moderna, larga e solida è la strada, tanto più è necessario regolare la velocità legale, imponendo limiti variabili a seconda della natura del terre-no. della qualità della strada e della constatata del traffico medio > Intensità In circa 25 anni come di- rettore del traffico sulle gran- di vie di comunicazione dellaPennsylvania e dell'Ohio che data la configurazione del terreno, possono essere paragonate a quelle della parte collinosa e pianeggiante dell'Italia centro - settentrionale . — ha proseguito l'esperto — < noi abbiamo constatato che i limiti di velocità divenivano sempre più necessari, quanto più aumentava il numero de- gl, automezzi in circo'lazionesu strade ch'erano state dise- gnate per un traffico assaileggero e infinitamente più lento». Quando poi, circa quindici anni fa, vennero costituite le llllllllltlllllflltllllllllllllf ■IllllIIItlllIIIIIIIIItllll prime autostrade a corsie mul- r0JÌ?ne tiple, abolendo le curve troppo strette, allargando sistematicamente la visibilità e appianando i salienti collinosi, si constatò ancora una volta che li numero degli incidenti mortali aumentava quando il limite di velocità veniva abolito. Oggi persino sulle autostrade assai larghe, senza incroci, senza svolte avvertibili, senza salite brusche, i limiti di velocità esercitano una salutare funzione di freno psicologico, sebbene sia stato possibile, con il grande miglioramento delle sedi stradali, alzare gradualmente il limite stesso sino a sessanta, sessantacinque e persino settanta miglia all'ora. Ma il limite verrà mantenuto. < L'esperienza che ho fatta nelle ultime settimane in Italia — ha poi aggiunto l'esperto — mi fa concludere che la rete stradale italiana è troppo antiquata, troppo carica di traffico e troppo densa di mezzi per non consigliare? l'adozione di limiti di velocità. Inoltre ciò che mi ha impressionato, è il margine altissimo di rischio che ogni automobilista, anche il più attento, deve assumersi a causa della eterici traffico. Autoj vetture> autotreni, autobus, motociclette, motoleggere, carri a \train0 cimale (molti dei quaj '« addirittura bovino), biciclet]1'-' pedoni, si mescolano quasi senza sosta su strade non adatte a contenere nemméno una parte di tanti veicoli ». Una soluzione, ma solo Una soluzione parziale, è quella della imposizione di speciali limiti di velocità per ogni tipo di veicolo. L'esperto, riferendosi allo acuirsi della gravità del pròì blema »"«e strade americane, concluso che c due sono or! ma» * soli mezzi a nostra dispo'• sizione per vvere fra le auto senza farcene schiacciare: mo- dernizzare le strade ed allar\ gare di molto il sistema dtcon- llllItlIlllllllllllllllllIlllllliltllItlllllllllllIIIIIIIIU frollo e di repressione delle violazioni >. Sarà necessario ormai che ogni municipio, ogni provincia, ógni Stato stanzino somme rilevanti per l'addestramento teorico e pratico di agenti in numero assai maggiore di quanto fosse prevedibile 10 anni fa. E bisognerà trovare il modo per colpire assai duramente e immediatamente, senza ricorrere a logoranti e costosi giudizi civili e penali, chiunque, per qualsiasi motivo, si renda colpevole di infrazioni al trafficoGino Tomajuoli
Persone citate: Tomajuoli
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