Rapimenti di bambini di Arrigo Benedetti

Rapimenti di bambini Rapimenti di bambini Sono cose che non succedono da noi. La scomparsa d'un figlio fa piangere una madre, ma la donna proprio mentre si strappa i capelli sa che tutto finirà bene. Lo sa da secoli. C'è sempre qualcuno che le dice: «Anche la Madonna perse Gesù ma poi lo trovò nel tempio a parlare coi dottori ». In un paese così poco evangelico, incapace di capire il vecchio testamento, appena disposto a ritenere alcuni aneddoti del nuovo, il dolore di Maria che ha smarrito il figlio ma subito dopo lo ritrova viene considerato pena obbligatoria nella vita d'ogni madre. E siccome Gesù era primogenito, la gente vuole che tale dolore sia causato soltanto dal primogenito. Io mi smarrii a Livorno dov'eravamo andati a visitare una famiglia conosciuta l'estate durante la villeggiatura. Forse volevo rivedere la nave interrata dell'Accademia navale. Non siamo contadini, i miei genitori erano avvezzi a spiegare le cose del mondo con una dose di bonario scetticismo, eppure quando mi ritrovarono udii dire: «E' proprio così: il primogenito lo si smarrisce sempre... Come Maria smarrì Gesù». Lo ripeterono, in quegli anni, anche alla moglie d'un boscaio- 10 degli Appennini. Sua figlia Adalgisa era., scomparsa- da sei ore quando le dissero: «Anche la Madonna perse Gesù ». Trascorsero altre sei ore: quante persone tentarono di consolare la madre col richiamo evangelico? Alle otto di sera, gli uomini si raccolsero davanti alla tabaccheria. La maggior parte aveva 11 fisico che predomina tra gli abitanti di quelle valli degli Appennini che i longobardi, passando dall'Italia settentrionale alla Toscana, percorsero più volte: alta statura, occhi azzurri ed una pelle delicata che dopo i trent'anni diventa rossastra. Ad un certo punto, apparve alla finestra non di casa sua ma della stanza abitata dalla maestra elementare una donna giovane i cui capelli biondissimi erano nascosti da un fazzoletto nero. Dietro si vide un uomo, il marito, che disse: « Vengo anch'io ». Quando fu nella strada si vide che l'uomo aveva a tracolla un fucile 91. Eravamo nel 1920; quel fucile evidentemente eira stato portato come ricordo di qualche battaglia dell'altopiano di Asiago dove alcuni abitanti del borgo dell'Appennino reggiano, di cui racconto una pic\'' ->la storia, s'erano trovati. A iui, padre d'Adalgisa, spettò il comando. Mandò cinque uomini verso il passo delle Forbici, altri cinque spedì lungo il corso d'un affluente del fiume Secchia, ad altri ancora dette l'ordine d'esplorare tutti i pagliai; infine insieme al fratello partì verso una piccola valle boscosa già raggiunta dalla notte. (Molti di quelli uomini, ventiquattro anni dopo, invecchiati, diventati padri e nonni, ripeterono più volte operazioni del genere; la guerra partigiana reclutò loro e i loro figli). La madre restò alla finestra. Nessuno ora le ripeteva più che era accaduto anche alla Madonna. Noi bambini cominciammo a comportarci astutamente per non andare a letto. Fingevamo d'avere paura, sicuri che i grandi non ci avrebbero seguito. I nostri genitori, zii, tutti toscani, volevano vedere cosa avrebbero fatto quelli uomini alti, con gli occhi chiari. Intendiamoci: fisicamente, l'umanità dei due versanti appenninici è la stessa; anzi bisogna riconoscere che i longobardi hanno lasciato nelle valli toscane dove scorrono il Serchio e l'Arno, segni ampli del loro passaggio. 1 toscani però sono vivaci, loquaci; i loro fratelli del versante appenninico lvabdsslvèrtcmcsdpgnlssettentrionale sono invece lenti e silenziosi. Chi non s'aspetta azioni sorprendenti da uomini che di solito tacciono, non s'agitano e che finalmente passano all'azione? * * Udimmo la cadenza di quattro passi e pensammo che il padre e lo zio di Adalgisa, i quali come ho detto erano partiti soli, tornassero già. Invece sbucò dal buio Giacomo, il cacciatore di volpi e tassi. Quasi sentimmo il tanfo delle sue vesti. Gli veniva dietro docile un uomo alto con un sorriso buffonesco sulle labbra. Quando i due uomini furono davanti alla tabaccheria, la madre di Adalgisa gridò qualche cosa, scese le scale di corsa, strappò dalle mani del forestiero una fiasca rivestita di vimine: «Dove l'hai presa», gridò. « E' mia ». rispose il forestiero ridendo, ma la vista li quell'oggetto fece inorridire tutti gli astanti. « E' la fiasca con cui stamani Adalgisa è uscita di casa per andare a prendere l'acqua fresca nel bosco », dissero. < Ma in che paese sono capitato? », esclamò il forestiero ridendo, « credete proprio che fiasche come queste esistano solo in questa specie di stallino del maiale che è il vostro paese? ». Giacomo gli diede un pugno, l'uomo finse di crollare, ma invece di cadere a terra scivolò a sedere sulla trave che il tabaccaio teneva fuori dell'uscio, disposta lungo la facciata della sua casa, per la clientela serale. Una donna s'avvicinò al forestiero, osservò uno strappo della sua camicia di rigatino: «Povera Adalgisa », disse, « come si è difesa! ». L'uomo allora si mise a ridere: «Non so dove sono capitato. Sono dell'ottantasette ma cose del genere non ne avevo mai viste... C'è nessuno che ha combattuto sull'altopiano d'Asiago? ». Vidi che Giacomo era tentato di rispondere affermativamente per mettersi poi a parlare della guerra, invece tacque. «Bisogna chiamare i carabinieri », disse qualcuno. « Io non li chiamerei davvero », aggiunse una donna. Dopo queste parole il forestiero cominciò a ridere forte: «Matti, matti», diceva in dialetto. Si tolse di tasca un mazzo di carte e si mise a fare giochi d'abilità, strizzando un occhio ad alcuni ragazzi e ragazze che gli s'erano avvicinati per vedere. Ma Giacomo scattò, dette un calcio a quelle lunghe mani di giocatore e le carte si sparpagliarono intorno. Chissà quanto durò il silenzio che seguì. Il prigioniero s'agitò, finse di dormire, poi scattò e puntò verso la campagna. Giacomo però gli corse addosso, mise una delle sue tozze gambe tra le lunghe gambe del fuggiasco e lo fece cadere. Le donne sopraggiunsero e si misero a calpestarlo. I nostri genitori dissero che dovevamo coricarci subito ma non si mossero. * * Quando gli uomini tornarono io dormivo,, su una sedia. Vidi Adalgisa in braccio al padre e più in là il forestiero e Giacomo che confrontavano due fiasche di vimine. Giacomo taceva ed era serio, il forestiero rideva come un matto : « Bella scoperta, sono uguali », diceva; «ma io voglio anche il mio mazzo di carte..». Nessuno s'occupava di lui. Adalgisa aveva il volto sporco di lamponi. Disse che s'era spinta fino ad un prato famoso, circondato da abeti e percorso da un torrente d'acqua freschissima e che si era smarrita. Gli uomini l'avevano trovata nella capanna del pastore che l'aveva messa a dormire sulla paglia, dopo averle fatto bere una tazza di latte. La commozione era svanita Ad un certo punto il forestiero si fece avanti. La sua camicia era sporca di terra e di sangue ma non per questo intendeva smettere di scherzare : « Sono di Scandiano», disse, « ho combattuto sull'altopiano d'Asiago; si faccia avanti chi lo mette in dubbio ». E fissò Giacomo che gli voltò le spalle e scomparve. « Signora », disse caricaturalmente l'uomo di Scandiano avvicinandosi alla madre di Adalgisa che non aveva più il fazzoletto in testa; « nessunu le ha dscplmdmte■iiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii detto che il primo figlio lo si smarrisce sempre? Successe anche alla Madonna; non vedo perché non doveva accadere a lei... ». La conversazione diventò animatissima. Il forestiero cercava di parlare della guerra ma !i maggior parte dei presenti voleva sapere se conosceva questo o quest'altro di Scandiano. Tutti avevano l'aria, parlando di Scandiano, del lambnisco di Scandiano, del castello di Scandiano, dell'Orlando innamorato e del Boiardo che sono cose di Scandiano di volere dimenticare Adalgisa, la spedizione notturna, i cattivi pensieri. Gli schiaffi e i calci erano stati dimenticati da chi gli aveva dati e da chi li aveva presi. La gente si vergognava d'avere avuto gravi e tragici pensieri e d'avere sentito per un momento l'orgasmo della vendetta. D'una vendetta di cui ora nessuno si sentiva capace, qualunque cosa fosse successa ad Adalgisa. Solo ventiquattro anni dopo, quella gente tranquilla si sarebbe svegliata di nuovo; quando si sarebbe trovata di fronte uomini che facevano di nuovo la.strada che altri uomini, con gli stessi occhi, gli stessi capelli avevano già fatto tanto tempo prima. Ma si tratta d'un altro genere d'avvenimenti. Arrigo Benedetti (MII11M Militi 11 11 I llllll 111111SIM M II 111111 11 111 III I f 111

Persone citate: Gesù